Trebisacce-06/02/2012: UN VIAGGIO ILLUMINANTE (di Raffaele Burgo)
Ci rechiamo in Cina ormai da ben ventisette anni, sempre per motivi marziali e grazie al fattivo e concreto intervento federale, la Terra di Mezzo è diventata per noi meta annuale e familiare, infatti oltre ai motivi prettamente tecnici, le nostre visite in Oriente sono dettate anche da rapporti di grande amicizia con molti personaggi di quel meraviglioso Paese.
Siamo appena rientrati dall’ultimo viaggio, questa volta durato soltanto un paio di settimane, in quanto ci ritorneremo a breve per un altro importante appuntamento marziale e, come sempre, siamo rimasti impressionati da quanta interiorità è capace di offrire questo splendido Paese che, seppur tra le sue mille sfaccettature e contraddizioni, resta pur sempre meraviglioso, soprattutto se lo si vive interiormente.
Questa volta siamo stati impegnati in un corso di perfezionamento tecnico per quanto riguarda gli stili interni di Kung Fu Wushu e personalmente abbiamo avuto la grande soddisfazione di vedere selezionati due nostri allievi per questo interessante studio, precisamente Alessio e Marisa Scaglione, il primo impegnato nello Shaolin e la seconda nel Tai Chi Chuan e nel Qigong.
Per loro era la prima volta che andavano in Cina,per cui è stato per noi molto importante metterli a proprio agio, soprattutto per ciò che riguarda l’impatto con una cultura così diversa dalla nostra, ma alla fine la loro felicità ha superato ogni altro tipo di problematica.
Abbiamo voluto, soprattutto, far conoscere l’aspetto spirituale della pratica marziale e naturalmente ciò non può avvenire se non si conosce la storia di Bodhidharma e non si visita la sua grotta; per questo abbiamo fatto una escursione bellissima, che ha lasciato con il fiato sospeso non soltanto i mie due allievi, ma anche gli altri componenti del gruppo, tra cui inglesi, svedesi, americani, olandesi e giapponesi.
La vita di Bodhidharma si colloca tra il V e il VI secolo d.C, proveniente da una nobile famiglia del Sud dell’India; il suo lignaggio è quello di XXVIII° Patriarca del Buddhismo, quindi discendente in linea diretta di Siddharta Gautama.
All’inizio del VI° secolo d.C., Bodhidharma abbandonò l’India per viaggiare verso la Cina, dove ebbe solo 3 allievi, che diffusero il suo insegnamento in tutto il Paese. Il suo approccio verso l’Illuminazione ed il risveglio prese il nome di filosofia Ch’an, che successivamente arrivò in Giappone con il nome di Zen.
Dopo qualche tempo attraversò lo Yang Tze, il Fiume Giallo, giungendo al Tempio di Shaolin nella Regione dell’Henan, alle pendici del Monte Songshan (il gigante che dorme) e trovò i monaci prostrati dalle lunghe ore di meditazione, per cui insegnò loro alcuni movimenti che si ispiravano all’atteggiamento degli animali.
Dopodichè, per trovare ancora la massima concentrazione, divenne famoso per avere meditato per nove anni continuativamente di fronte al muro di una grotta.
Praticare in questo luogo è sorprendente per ciò che riesci ad ottenere in termini di interiorità e pensiamo che trattasi di esperienze davvero speciali.
RAFFAELE BURGO