Villapiana-04/02/2012:Presentazione del romanzo “Lo strano caso della valigetta rubata””.

A Villapiana la presentazione del romanzo “Lo strano caso della valigetta rubata”.

 

Nella cornice del centro storico di Villapiana, nei pressi del palazzetto così detto del “l’Americano”, entro la sala che già ha ospitato la locale scuola elementare e che già è stata sede della locale casa comunale, in data 4 di febbraio del 2012, si è svolto il convegno per la presentazione del romanzo “Lo strano caso della valigetta rubata”, organizzato dal Comitato-cultura società e storia villapianese.

L’autore del romanzo è il Professore Gianni Mazzei, docente di ruolo di Storia e Filosofia in forza al Liceo Scientifico e Classico di Trebisacce, conosciuto anche per il suo impegno politico (ha ricoperto la carica di Sindaco) e come poeta, scrittore, critico d’arte e letterario: occuparsi di cultura è il suo pane quotidiano.

I lavori sono stati introdotti dal Dottore Leonardo Diodato, che ha coordinato gli interventi dei relatori nella persona della Dottoressa Felicia Favale, assessore alla cultura di Villapiana, della Professoressa Concetta Cardamone e del Dirigente Scolastico Tullio Masneri. Argomento trainante degli interventi è, ovviamente, l’analisi ed il resoconto della lettura del romanzo; emerge come l’autore si identifichi in tutti i personaggi, a partire dal personaggio principale, emerge come attraverso processi immaginativi, associativi, psichici in una combinatoria infinita di elementi e con  l’uso appropriato dei vocaboli della lingua italiana il lettore si trovi immediatamente immerso in una molteplicità e varietà di luoghi distanti chilometri, di come sia possibile assaporare le delizie culinarie e presentire le fragranze di limoni e bergamotti, ed il coagularsi della Storia e del mito, principalmente attraverso la figura di Ulisse. Il protagonista, il tenente di polizia Giovanni, è a capo di una indagine molto delicata e complessa, la ricerca di una valigetta contenente dodici fogli bianchi. La verginità dei fogli simboleggia le alternative alle vicissitudini della vita che il Fato, attraverso le sue parche, ha impedito. Ecco il richiamo al mondo occidentale: come saremmo noi altri oggi se personaggi storici avessero intrapreso altre strade?

 

Giuseppe Carbonara