Trebisacce-23/02/2012:Una suora raggiunge il ppi ma viene trasferita a Rossano
Trebisacce:23/02/2012
Una suora raggiunge il punto di primo intervento,ex pronto soccorso dell’ospedale “G. Chidichimo”, e necessita il trasferimento per l’ospedale Spoke di Rossano. E’ accaduto lo scorso giovedì verso le 15,30. Una suora missionaria della colonia di Montegiordano Marina, del 1935, L.E.M, originaria di Cesena, accompagnata in auto da un’altra suora,è giunta all’ex pronto soccorso con palpitazioni e insufficienza respiratoria. Il medico di turno del ppi ha disposto subito per una consulenza cardiologica e per degli esami mirati. Dall’esito degli esami è emersa anche una forma di anemia importante oltre alla insufficienza respiratoria ingravescente. Il cardiologo di turno e il medico del ppi hanno inquadrato la paziente,ma non essendo più previsto il ricovero per acuti si è dovuto procedere al trasferimento,con ambulanza ed equipe medica del 118, presso l’ospedale Spoke di Rossano provvisto del servizio di rianimazione urgente. Oggi non è più possibile trattare in sede questi casi di acuti,mentre fino a poco tempo fa era possibile perché presente l’Utic e la rianimazione. Una considerazione: la postazione medica del 118, durante il tempo di trasferimento è rimasta scoperta. E’ appena il caso di ricordare che anche S.E. il Vescovo Vincenzo Bertolone,ora arcivescovo, si era espresso contro il depotenziamento dell’ospedale “G. Chidichimo”. E oggi è toccato subire la inadeguatezza del servizio sanitario proprio ad una militante della Chiesa. Otto posti per ricovero (4 uomini + 4 donne) a Trebisacce restano quotidianamente a disposizione degli ospedali di Corigliano e di Rossano. L’illusione collettiva rimane quella di sperare in un ripotenziamento dell’ospedale,ma intanto non si dovrebbe pensare ad una reperibilità dei medici del 118 almeno quando,come in questo caso, la postazione rimane scoperta per il trasferimento? Non sarebbe il caso,visto i disagi per l’utenza nei servizi offerti,di reinserire le due figure professionali nella gestione del caso clinico acuto e cioè cardiologi e anestesisti che in sinergia non declasserebbero il cosiddetto ppi che riacquisterebbe,invece, una maggiore dignità in termini di Pronto Soccorso? E infine se i servizi restano questi e non si potenziano a che serve l’insegna –bugia- di “Ospedale”,non andrebbe rimossa?
Franco Lofrano