Villapiana. La Calabria e il Risorgimento, un’analisi critica del processo storico che portò all’Unità.
La sala convegni del centro storico ha ospitato l’importante convegno sul tema “Il Risorgimento nel Sud, tra ribellismo e utopia”. L’incontro è stato organizzato dal comitato Cultura, società e storia villapianese in collaborazione con l’istituto Me.Me. di Mario Brunetti e rientra nell’ambito degli Itinerari Gramsciani. A discuterne i professori Bruno Mandalari, Giuseppe Rizzo, Gianni Mazzei e Franco Piperno, docente dipartimento di fisica dell’Unical di Cosenza. Ha coordinato i lavori il giornalista Franco Maurella. Dopo il saluto del sindaco Roberto Rizzuto e della coordinatrice del comitato Francesca Pizzulli è intervenuto con una prima analisi critica Mario Brunetti, che prendendo spunto dal libro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Una e indivisibile”, si è detto rammaricato del fatto che il presidente Napolitano non abbia trattato nel suo scritto alcuni passaggi fondamentali come il ruolo storico del grande Antonio Gramsci, padre della sinistra italiana, della questione meridionale non ancora risolta e del ruolo degli arberesche da cui lo stesso Gramsci discende (peraltro la stessa citazione che da il titolo al libro è stata coniata da un famoso giurista arberesche). Bruno Mandalari, docente al liceo “G.Galilei” di Trebisacce, ha parlato della figura di Cesare Lombroso, il medico criminologo che all’epoca della repressione del brigantaggio venne inviato in Calabria per studiare la “psiche criminale” dei briganti. Colui che individuò quello che riteneva lo spaccato delle due Italie, al Nord “una razza ariana contro una razza inferiore al Sud”. Sul fenomeno del brigantaggio ha relazionato il professore Rizzo, soffermandosi sulla meschinità del trasformismo che era ben radicato già prima dell’unità d’Italia e che ancora oggi è più attuale che mai. Sull’argomento sono intervenuti anche gli studenti Antonio Vitale e Adolfo De Santis. Di ribellismo e utopia ha poi parlato Mazzei sostenendo la validità del convegno inteso come un momento di studio approfondito per rilevare gli errori del passato. Di seguito hanno dato il loro contributo al dibattito anche Franco Mangone e Paolo Montalti. Infine Franco Piperno che ha toccato vari aspetti del Risorgimento dando modo di capire alcuni passaggi che hanno cambiato il destino della Calabria e del Sud. Tra le altre cose l’istituzione della dogana al confine francese a tutto vantaggio delle produzioni del Nord ma che penalizzò fortemente le esportazioni di vino e di olio dalla nostra Regione facendo nascere il fenomeno dell’emigrazione. E poi i profondi divari economici e culturali che ci trasciniamo ancora oggi con la pretesa di un Nord colto, industriale e ricco che deve “sobbarcarsi” la palla al piede di un Sud arretrato e ignorante. Per il professore Piperno “solo la lingua italiana ha davvero unito le regioni e le popolazioni d’Italia, tutto il resto è qualcosa da ricostruire”.
Pasquale Bria