Trebisacce-05/04/2012:APPELLO DI ITALIA NOSTRA
APPELLO DI ITALIA NOSTRA
Premesso:
-che dal Presidente dell’ANAS Ciucci è stato recentemente annunciata l’assegnazione dell’appalto relativo alla realizzazione del terzo mega-lotto della nuova superstrada ss. 106 Jonica, nel tratto compreso fra Roseto Capo Spulico e Sibari – in provincia di Cosenza;
-che la variante dovrebbe raddoppiare l’attuale strada è fondamentale per lo snellimento del traffico al servizio del trasporto sia di persone sia di merci, in maggiore sicurezza;
-che non vi sono opposizioni di principio rispetto all’opera, anzi caldeggiata;
-che tuttavia, per diverse ragioni, ci sono opposizioni rispetto al progetto, alle sue previsioni tecniche, all’assenza di un confronto preventivo puntuale ed esaustivo;
Considerato, infatti:
-che le consultazioni relative a tale opera con i Comuni interessati sono avvenute circa dieci anni fa e che nel corso di esse alcuni Comuni hanno avanzato opposizioni al tracciato e proposte alternative, senza ricevere in questi anni nessuna notizia, né dall’Anas, né da altre Autorità competenti;
-che sono cambiati gli interlocutori principali e rappresentanti (Sindaci) delle popolazioni locali interessate (Trebisacce, Albidona, Amendolara, Roseto);
-che nel tempo trascorso la situazione economica del Paese è enormemente peggiorata con le note eccezionali difficoltà per l’economia e per il bilancio statale, che hanno determinato continui ricorsi all’inasprimento del già pesante onere fiscale con la conseguente logica giusta considerazione che pur nella necessità di sviluppare gli investimenti occorra evitare aggravi di spese non indispensabili per il bilancio pubblico;
-che l’appalto è stato assegnato su un progetto non definitivo, probabilmente diverso almeno in taluni punti da quello a suo tempo presentato e discusso con le Amministrazioni competenti ed interessate territorialmente e che comunque i precedenti progetti comportavano per il tronco in questione un’ingente spesa di circa un miliardo di euro, peraltro ridotta a 800.000,00 nell’annuncio del Presidente Ciucci;
-che, tuttavia, per le ragioni esposte più avanti, sono già ipotizzabili pesantissimi aumenti dei costi;
-che il tracciato di massima prevede in larga parte perforazioni per gallerie, che passano talvolta a poche decine di metri dal grande metanodotto “NordAfrica-Sicilia-Nord Italia”;
-che a causa delle progettate gallerie, i tempi di realizzazione dell’opera saranno molto lunghi, anche per la natura del terreno e ancora per questa ragione la spesa prevista sarà per certo di molto superiore all’annunciata;
Tutto ciò premesso e considerato,
si desidera ricordare:
-che la zona in questione dell’Alto Jonio, per un percorso di poco più di 30 km, è caratterizzata da un paesaggio in gran parte vincolato dalla sovraintendenza ai Monumenti per aree paesaggistiche ed archeologiche;
-che trattasi di un paesaggio particolarmente suggestivo caratterizzato da terrazzi degradanti che, scendendo dalle pendici del Parco nazionale del Pollino ai lidi del mare, sono state recentemente individuate da un’iniziativa di Italia Nostra sui paesaggi sensibili, quale paesaggi da tutelare e mantenere;
-che nel passato questo territorio è già stato pesantemente compromesso da opere viarie di grande importanza ma di infelice scelta di ubicazione, da una prima strada litoranea statale 106 Jonica, nonché da una sua variante, la superstrada jonica che corre parallela alla prima;
-che i progettati viadotti sui torrenti Saraceno, Pagliara, Avena, Straface e Ferro produrrebbero inquinamento acustico e smog a danno delle splendide panoramiche terrazze degradanti, che sono la principale risorsa del territorio, dal punto di vista paesaggistico, urbanistico ed agricolo;
-che nel comune di Trebisacce il tracciato ipotizzato verrebbe a stringere fra due alti viadotti (uno già esistente e uno progettato) un intero quartiere di nuovo insediamento nella zona Pagliara;
Per le ragioni su esposte, si ritiene
-che spesa e tempi di esecuzione potrebbero essere pressoché dimezzati correggendo l’attuale tracciato di progetto, per fare in modo di utilizzare in gran parte la già esistente superstrada 106, costruendone dovunque possibile le nuove corsie “in aderenza”, con beneficio per la circolazione su quella attuale che non verrebbe minimamente turbata, riducendo le gallerie ed evitando la pericolosa vicinanza del metanodotto che probabilmente dovrebbe essere spostato;
-che i Ministeri preposti (Economia, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente), l’Anas e la Ditta che ha avuto l’assegnazione dell’appalto, verifichino il progetto tenendo conto dei principi di salvaguardia e rispetto che nell’ultimo decennio sono divenuti standard per le grandi opere e che in questo caso sono del tutto assenti;
-che l’inizio dei lavori per la costruzione delle opere progettate, il cui appalto è stato da poco assegnato, sia subordinato a una nuova consultazione con le Amministrazioni locali interessate e con le Associazioni ambientaliste ;
-che venga ridiscussa l’esecuzione del progetto, alla luce dei delicati aspetti di ordine ambientale, geo-pedologiche ed economiche sopra detti;
-che venga tempestivamente valutato un business plan di raffronto fra le caratteristiche tecniche ed i costi dell’opera come progettata e quelli dell’alternativa possibilità di “raddoppio dell’esistente in aderenza” possibile su gran parte del percorso, evitando la costruzione di un’ennesima infrastruttura parallela a quella esistente ma da essa distante;
-che sia reso conto alle popolazioni e ai rappresentarti delle comunità civiche interessate, nonché a tutti i cittadini italiani ed europei, delle ragioni per cui si faccia partire l’esecuzione di un’opera pubblica importante ed utilissima, sulla base di progetto di massima, e che soprattutto presenta costi ingiustificabili rispetto all’opportunità reale di un tracciato diverso, meno dispendioso e meno deturpante per il territorio.
Italia Nostra sezione di Trebisacce