Trebisacce-18/07/2012: A zio Micuzzo (di Pino Cozzo)
da parte di Pinuccio (Cozzo)
Era nato in una cittadina lucana
da una famiglia grande, seria e sana.
I genitori riponevano in lui grande speme,
perché della bontà aveva già il seme.
Poi vennero il fratello e quattro sorelle,
sì, proprio quelle, quelle belle.
Era rispettato, amato e onorato,
perché a tutti aveva molto dato.
L’amor poi giunse presto in grazia piena,
e lui lo rivolse tutto a Donna Lena.
Dei figli era orgoglioso e si vantava
e a loro del suo sorriso gran parte dava.
Non conosceva invidia, astio o gelosia
giacché elargiva bene a chicchessia.
Colleghi, amici, parenti e conoscenti
ognun lui benedice, chiunque senti.
Cavalcava lo scherzo e la barzelletta
allo stesso modo di una bicicletta.
Motori, cavi, impianti e corrente
a lui non davan pensier, proprio per niente.
Era competente, generoso e pronto
e l’amicizia lo ripagava a tutto tondo.
Domenico all’anagrafe era scritto,
ma zio Micuzzo era per tutti.
Nel Signore confidava e a Lui era devoto,
il suo timor per Lui era arcinoto.
Ha sofferto, penato e si è tormentato,
ma sempre in silenzio e non si è mai lagnato.
Noi, ora, quaggiù, l’abbiamo sempre in testa,
e loro, lassù, fanno grande festa.