Plataci-25/07/2012:“ITINERARI GRAMSCIANI”: Un avvenimento culturale che qualifica sempre di più la Calabria a livello nazionale.

ITINERARI GRAMSCIANI”:

Un avvenimento culturale che qualifica sempre di più la Calabria a livello nazionale.

Se si volesse individuare un luogo di verifica tra  le aspettative  e il concreto realizzarsi di un evento, questo può certamente essere indicato in Plataci con i sui “Itinerari gramsciani”, giunti alla XV edizione e conclusisi con enorme successo il 21 luglio scorso.

È del tutto vero  che questo appuntamento annuale, è stato sempre, sin dalla sua nascita sede di approfondimenti e ricerche che hanno consentito di mantenere aperto la discussione sulla necessità di ricollocare  la  “Questione meridionale” dentro la nuova situazione geopolitica che è venuto ad assumere il Mediterraneo. Dalla 1° edizione degli “Itinerari” – nati a Plataci su iniziativa dell’Istituto Mezzogiorno Mediterraneo, presieduto dall’On. Mario Brunetti (oggi divenuto Fondazione)– questo avvenimento straordinario, ha richiamato ogni anno nel piccolo paese italo-albanese nell’Alto Jonio Cosentino, intellettuali, esperti e uomini di cultura a livello internazionale e, al di fuori di ogni strumentalizzazione ideologica, ha scandagliato le scelte concrete che vengono fatte rispetto al Sud, ma in questa edizione l’interesse è stato più profondo anche perché si è posto un discrimine tra la concezione liberista della crisi in atto che aveva ritenuto inesistente un problema Sud, e l’affermazione della esistenza di una “Nuova questione Meridionale” in un contesto più vasto che è il Mediterraneo.

Il tema in discussione quest’anno veniva scelto con il compito di analizzare il ruolo degli italo –albanesi, sia nel Risorgimento italiano che nella lotta per la proclamazione dell’Indipendenza dell’Albania – il primo nel 1861 e il secondo nel 1912. Sul primo avvenimento già negli “Itinerari” dello scorso anno, l’On. Brunetti, notando la sottovalutazione di questo ruolo, aveva portato avanti una polemica significativa nei confronti di Giorgio Napolitano – non già rivolta al capo dello Stato, ma al vecchio meridionalista – indicandolo come fautore di una violenta operazione  di riformismo storico nel leggere gli avvenimenti del processo risorgimentale in chiave liberal – moderata, ubbidendo alla sua antica concezione “migliorista” della politica e della storia, piegando la sua tesi alla contingenza politica, in cui, con una operazione di ingegneria istituzionale, preparata con la nomina di Senatore a Vita del banchiere Mario Monti, che l’ha indotto a stravolgere la realtà storica.

L’approfondimento della tematica di quest’anno, portata avanti nella XV Edizione degli “Itinerari”, è stato rapportato ad un altro importante avvenimento in cui gli arbëresh hanno avuto un ruolo di primo piano: il Centenario dell’Indipendenza dell’Albania avvenuto il 1912 a Valona. Anche in questa occasione il movimento italo – albanese della Calabria (ma non solo) ha dato un sostegno estremamente decisivo di idee e di sostegno materiale alla rivendicazione, soprattutto a livello Europeo, al riconoscimento della nazione Albanese. Soprattutto  in Calabria, Girolamo De Rada, Anselmo Lorecchio, i platacesi Carlo Brunetti e Chidichimo e tanti altri personaggi della Sicilia e della nostra Regione (e del Molise), con pubblicazioni di giornali, congressi, prese di posizioni hanno sostenuto e vinto quella causa. È  questo il punto di maggiore interesse sottolineato dall’On. Brunetti nella sua relazione al Convegno Internazionale, il quale rifacendosi ai15 anni di attività del MeMe sulla “Questione Meridionale”, che non solo ha mantenuto aperto il dibattito sul Sud, crollato negli ultimi anni, in un cono d’ombra  o addirittura cancellato dalla visione politica generale motivato dai processi di globalizzazione,  ha anche indicato due possibili vie di impegno per un’ulteriore approfondimento: da una parte, usando le categorie interpretative lasciateci come grande lezione da Antonio Gramsci, ricollocare oggi la “Questione Meridionale” come “grande Questione Mediterranea” che la nuova situazione geopolitica in cui è venuto a trovarsi questo mare, impone uno sguardo più articolato e complessivo ai paesi deboli che si affacciano in questa area, ricercando una nuova cooperazione che porti avanti interessi comuni di civilizzazione, ma anche la individuazione di un nuovo ruolo di “cerniera” degli arbëresh che, cosi come ai tempi di De Rada, oggi possono avere credibilità per essere gli italo – albanesi portatori di valori unitari capaci di aprire un dialogo costruttivo con paesi dei Balcani che hanno la stessa matrice linguistica. Questa dovrebbe essere la politica calabrese dei prossimi anni, in tutte le sue sedi istituzionali.

Le altre relazioni nel Convegno, quella del prof. Siclari (Non si comprende nulla senza una lettura della storia politica dei Balcani), del prof. albanese Pëllumb Xhufi (Le ragioni storiche del passato, ci fanno capire l’oggi); del prof. Mandalà (Ha stimolato un’appassionante punto di vista dialettico con il prof. Xhufi), del prof. La Luna (De Rada e i due Risorgimenti); del prof. Mazzei (La lezione pittorica  di Maria Brunetti e il premio Mediterraneo di pittura, nuovo linguaggio di comunicazione  per leggere il Mediterraneo assieme ad altri popoli); ossia, tutti gli interventi sono stati di un eccezionale livello scientifico i cui materiali costituiranno l’oggetto del secondo volume sul Risorgimento.

All’interesse che già alla vigilia aveva sollevato l’evento, si era aggiunto una forte novità che ne ha garantito il successo: la presenza al Convegno del nipote diretto di Antonio Gramsci, che da lui ha preso il nome, affermato musicista di Mosca; tutto ciò ha fatto si che gli “Itinerari” si concludessero con un clamoroso successo.

Antonio Gramsci Jr. prima di iniziare la sua esibizione nella  “Musica antica Mediterranea”; ha  ricordato i suoi avi nati a Plataci, e la simpatia ottenuta da questa popolazione in questi giorni di sua presenza.

Prima dello straordinario concerto, la cantante italo-albanese Anna Stratigò accompagnata dal percussionista Checco Pallone hanno voluto fare un omaggio, con canzoni arbëresh al grande Maestro russo.

L’emozione dei presenti era cresciuta già in precedenza per la lettura, in italiano  e in albanese di alcune lettere dal carcere di Antonio Gramsci ai figli Delio e Giuliano (quest’ultimo padre dell’illustre ospite presente) lette da Lucia Brunetti (in italiano) e Pamela Bani (in albanese).

L’Amministrazione Comunale di Plataci, con un gesto di grande significato, ha fatto omaggio al sindaco di Gramsh (che cappeggiava una delegazione del Consiglio Comunale di quella città) ed ad Antonio Gramsci Jr. rispettivamente del primo e del secondo dei quadri vincitori della gara di pittura.

Nella prima mattinata i due Sindaci, in una cerimonia ufficiale si erano scambiati i documenti per un gemellaggio. Il Sindaco di Plataci ricambierà la visita il giorno 26 luglio.

La seconda parte degli “Itinerari” si svolgerà in Albania il 28 luglio a Tirana presso l’Università mediterranea, al quale parteciperanno molti intellettuali e membri dell’’Accademia delle Scienze. Si può dire che l’evento degli “Itinerari” appena conclusosi sia stato un momento di grande politica culturale  che onora tutta la Calabria. Purtroppo dice – il presidente del MeMe l’On. Brunetti, in un commento finale – di queste grandi novità che avvengono nella nostra regione, “il ceto politico” neppure se ne accorge, impegnato com’è nell’affinamento delle tecniche del potere. Eppure, il tema del ruolo degli italo-albanesi come “cerniera” tra Mezzogiorno, Calabria e Paesi balcanici costituisce  un caso di scuola di politica internazionale.  Noi, però, conclude Brunetti, abbiamo la testa dura: picchieremo sull’argomento per mantenere aperta la “Nuova Questione Meridionale” e, siamo convinti, che, prima o poi  qualche grillo in testa metteremo anche agli indifferenti “politici” calabresi.