Trebisacce-16/10/2012: Unitre e Età Serena inaugurano l’anno sociale con la presentazione di “C’era una volta Trebisazz” di Giovanni Cataldi
Trebisacce: 16/10/2012
Le locali sezioni delle associazioni Unitre e Età Serena , presiedute rispettivamente da Pietro Aino e da Bice Calvosa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2012-2013, hanno inteso presentare ai soci e ai numerosi intervenuti il libro di Giovanni Cataldi, “C’era una volta Trebisazz’”. La serata culturale si è svolta lo scorso martedì, 16 ottobre, presso il Centro Sociale “Mariangela Scaglioso”. Il presidente Pietro Aino, nel ruolo di coordinatore dei lavori della serata, ha tracciato una panoramica sulle attività dell’Unitre e sui numerosi corsi che a breve partiranno grazie al contributo volontario dei soci docenti. Subito ha presentato le virtù e le qualità di Giovanni Cataldi da cui è emerso un profilo di artista poliedrico che per la serata si presenta come scrittore e docente del corso di pittura. A seguire uno spazio musicale è stato dedicato alla canzone “a rosa russa” cantata ottimamente bene da Danieli Antonietta, accompagnata con alla fisarmonica da Eduardo Aino. E si entrato nel merito del libro con la lettura di un brano “U’ Livato”eseguito dalla giovanissima studentessa del locale ginnasio Raffaella Lofrano, da cui è emersa la tradizionale preparazione del pane che rappresentava anche un momento di sana socializzazione. Per il critico letterario Francesco Mangone il libro di Cataldi riesce a parlare a tutti i lettori guidandoli verso il recupero della memoria storica nel periodo post bellico. Nel testo si scopre ancora la magia della pittura , dell’etica e dell’estetica con un mix tra storia e vita dell’autore. In sostanza l’autore, sottolinea Mangone, non scrive del passato con nostalgia, ma come recupero dell’esperienza vissuta, per riflettere sul presente e costruire un futuro migliore. Aino ha affermato che Cataldi ritrae le situazioni ambientali sia con la penna che con il pennello e ha proposto la lettura del secondo brano”P’amore bommino” a cura del valente socio Antonio Granata. Per il docente dell’Unical Giuseppe Trebisacce il libro è un magistero educativo. Cataldi racconta delle difficoltà che gli insegnanti hanno affrontato nel difficile periodo post bellico quando bisognava combattere contro il dilagante analfabetismo per gli adulti e preparare i giovani all’istruzione di base, alla democrazia e alla solidarietà. In pratica un Giovanni Cataldi sullo stile di Don Milani, ha affermato il professore Trebisacce. E’ anche un libro storico perché si serve delle fonti storiche, ma anche delle testimonianze di compagni di giochi che hanno vissuto gli anni ’50 e ’60. Dal un punto di vista linguistico è ricco di vocaboli relativi al periodo storico. E’ anche culturale se accettiamo-afferma Trebisacce- che per cultura si intende il modo con cui il popolo ha risolto nella storia i propri problemi. E’ educativo perché invoglia i giovani al recupero delle proprie radici. E’ politico perché invita gli amministratori alla tutela e al recupero del patrimonio e il vecchio mulino ne è un valido esempio. Aino ha ricordato anche la tradizionale festa di San Giuseppe e ha invitato i genitori a coinvolgere i figli per far loro visitare i luoghi descritti nel libro per riscoprire il valore delle origini. Il sindaco Franco Mundo ha esordito:”Senza ricordi saremmo storia senza radici” ed è per questa ragione che la lettura del libro rappresenta un piacevole ritorno al passato con le sue tradizioni e con la riscoperta dell’alto senso di appartenenza. E infine i due soci Genise e Granata Antonio hanno letto e dedicato due loro poesie all’autore. Giovanni Cataldi ha ringraziato tutti i presenti e ha acceso i riflettori sul valore del rispetto per tutti,ma soprattutto per quei contadini che nel passato ha conosciuto e che lavoravano con gioia la terra e contribuivano con ogni mezzo a lenire il disagio ambientale degli eroici insegnanti a cui non facevano mancare generosità, affetto e rispetto.
Franco Lofrano