Trebisacce-19/12/2012:Il direttore del dipartimento di Igiene Mentale dell’Asp di Cosenza risponde al sindaco Mundo sul caso Capraro.

AL SIG. SINDACO DI TREBISACCE

Oggetto: Riscontro alla Vs. preg. nota del  13.12.12 prot. n° 12076 relativa al caso del Sig. Rocco Rusciani.

 

Egr. Sig. Sindaco,

in relazione al contenuto della comunicazione in oggetto vorrei rispettosamente contestarle quanto segue:

  1. mi risulta che il Sig. Rusciani dalla segnalazione dei Carabinieri effettuata il 11.12.12 è stato visitato sia immediatamente che nel pomeriggio dello stesso giorno, che in data successiva dalla D.ssa Lasorte, che il paziente ha accettato i colloqui e la presa in carico, ha accettato la terapia prescritta e somministrata, ha infine accettato volontariamente di sottoporsi ad un eventuale ricovero in idoneo luogo di cura;
  2. mi risulta altresì che è stata avviata immediatamente ricerca da parte dell’Ass. Soc. D.ssa Masiello di un adeguato ricovero e che è stata reperita disponibilità solo presso la Residenza Psichiatrica “Borgo dei Mastri” di Paterno per un posto nel modulo ad elevata integrazione sanitaria ed è stata pertanto avviata la relativa procedura prevista dall’attuale regolamento aziendale per l’accesso; purtroppo i tempi e le disponibilità non sono imputabili a disfunzioni del servizio.

 

Poche considerazioni. Mi imbarazza dover ricordare ad un uomo di legge e ad un amministratore che l’applicazione di quanto imputato come atto omissivo da parte del servizio cioè il trattamento sanitario obbligatorio (TSO), in base a quanto riportato al punto 1. delle presente, è in totale spregio di quanto disposto dalla legge 180/78; ma oltre che sul piano applicativo la legge viene nondimeno disattesa nello spirito che vuole il TSO  provvedimento a tutela del paziente e non mero mezzo di controllo sociale o di repressione del crimine; funzione questa demandata alle forze dell’ordine ed alla magistratura.

Per essere didattici: qualora un paziente psichiatrico, nonostante accetti le cure (condizione che esclude la proposizione di TSO!), commetta atti penalmente perseguibili, è soggetto come tutti a denuncia, conseguentemente sarà il magistrato a stabilirne la pericolosità e ad adottare gli opportuni provvedimenti restrittivi da intraprendere come l’obbligo di permanenza presso strutture di ricovero territoriali o addirittura la detenzione presso l’O.P.G.

 

Ritengo da parte di un Sindaco indispensabile il rispetto del lavoro altrui e la conoscenza della normativa vigente per un’efficace azione amministrativa in collaborazione coi Servizi che tenga conto delle problematiche relative alla sicurezza, senza mai trascurare la tutela dei figli tra i più sfortunati e fragili di questa comunità.

Sono rimasto di contro basito dal trovarmi di fronte ad una sconfortante lettera dai toni roboanti e minacciosi in cui i soliti insipienti pregiudizi si mescolano ad una arrogante supponenza in cui un disabile viene presentato come mostro pericoloso che “ancora circola nei pressi del municipio” e che pertanto deve essere catturato e segregato attraverso un improponibile “ricovero coatto”.

Quanto sopra per chiarezza ed a difesa della dignità e del lavoro degli operatori di questo CSM che continua a dare risposte ad un territorio comprensivo di 17 comuni, nonostante l’insostenibile esiguità e precarietà di risorse; delle quali estreme difficoltà peraltro non mi pare che la prima autorità sanitaria comunale abbia mai manifestato il benché minimo interesse.

Distinti ossequi.