Trebisacce-17/01/2013: L’Amministrazione Comunale chiarisce sulla copertura di un posto Istruttore Direttivo Amministrativo

COMUNICATO STAMPA

 

La recente pubblicazione su alcuni quotidiani, sui social network e sui manifesti, di un comunicato stampa da parte del sedicente movimento Trebisacce Futuro, avente ad oggetto il bando di mobilità volontaria, ex art. 30 del D.lgs 165/2001, per la copertura di un posto Istruttore Direttivo Amministrativo rende doverosa, da parte di questa Amministrazione – che pur non aveva inteso, fino ad ora, raccogliere le provocazioni sfociate in manifesti ed articoli pubblicati sulle pagine di facebook con allusioni e metafore poco felici e di scarsa levatura – una chiarificazione volta a ricollocare, nella giusta luce i fatti, affinché i cittadini non vengano fuorviati da suggestioni che, per quanto apparentemente efficaci grazie all’utilizzo di parole ridondanti, in verità, nascondono la realtà e sono assolutamente errate nel loro contenuto. E’ doveroso, in primo luogo, precisare che non si è assunto nessun “Mega Direttore” o “Dirigente”, per come è stato definito nei sopracitati articoli e manifesti, ma, piuttosto, è stata esperita una procedura di mobilità per la copertura di un posto Istruttore Direttivo Amministrativo, figura ben diversa da quella dirigenziale. Tanto più che i dirigenti sono collocati in ruolo diverso rispetto ai restanti dipendenti pubblici, ordinati in distinte categorie giuridiche, tra cui, per l’appunto, quella D (che corrisponde alla ex VII qualifica funzionale). In secondo luogo, va evidenziato che questa Amministrazione non si è inventata, a suo piacimento, nulla di nuovo, in quanto la copertura di tale figura professionale era stata già prevista dalla precedente Amministrazione. Infatti, con deliberazione della Giunta n. 114 del 9/08/2010, avente ad oggetto “l’Approvazione Piano triennale delle assunzioni per il triennio 2010-2012” veniva prevista l’assunzione di un Istruttore Direttivo Amministrativo con copertura già nel 2010. Per di più, oltre a tale figura, era prevista l’assunzione, sempre nel 2010, di altre n. 8 figure professionali ( n. 1 Istruttore Direttivo Area Polizia Locale di categoria D1, n. 6 Istruttore Vigile Urbano di categoria C1 e n. 1 esecutore di categoria B1) e, ciò, sempre previo esperimento della obbligatoria procedura di mobilità; anzi, a tal fine era stato approvato, con delibera n. 75 del 11.05.2010, il Regolamento sulla mobilità volontaria. Altrettanto errato e artificioso è il calcolo della somma che verrebbe a percepire il dipendente, sulla quale è inopportuno speculare come se qualsiasi altro dipendente pubblico o privato non percepisse lo stipendio. In ogni caso è errato sia nell’ammontare che nella durata e non si tiene conto degli anni di servizio eventualmente già espletati e la somma indicata costituisce il maldestro tentativo di colpire l’opinione pubblica.

Così non corrisponde al vero quanto affermato nel manifesto apparso qualche tempo fa circa il fatto che “in fondo fino ad oggi detto incarico è stato ricoperto dal Segretario Comunale, evenienza che ci ha fatto risparmiare dei soldi”.

In verità, da qualche tempo, il Comune di Trebisacce si è dotato, oltre, naturalmente, alla figura del Segretario Comunale, di un responsabile dell’Area Amministrativa, posto che è stato ricoperto, su incarico, e, quindi, su scelta discrezionale dell’Amministrazione, senza una preventiva pubblicazione dei criteri di valutazione, negli ultimi sei anni dalla stessa persona…!! Quindi nessuna somma spesa rispetto a prima. Probabilmente, l’idea  prospettata dall’opposizione, o da qualche altro ben pensante, di “concedere l’opportunità a qualche giovane laureato, magari alternando più persone nel corso degli anni in quell’incarico”, è una affermazione strumentale e demagogica. Anche con incarico finanziario ex art. 110 T.U. bisogna sempre indire avviso pubblico nel rispetto della legge, con beneficio a favore di chi già lavora o è di un libero professionista. In ogni caso non sarebbe stato possibile instaurare un rapporto diretto in quanto sussiste il limite del non superamento del 50% della spesa effettuata nel 2009 per le stesse figure. Così come non è possibile neanche il rinnovo del contratto, come suggerisce qualche esperto, evidentemente con l’intento di favorire chi già c’era. Qualcuno ha dimenticato subito che sono stati annullati concorsi già avviati perché non preceduti dalla procedura di mobilità ingenerando aspettative in centinaia di giovani e prendendo in giro famiglie. Noi siamo un’altra cosa! Ed è proprio in merito a questo aspetto che si è consumata la peggiore populistica speculazione da parte dell’opposizione e di altri denigratori di professioni, che disconoscono, o forse, più probabilmente, fanno finta di non conoscere la normativa di riferimento. Peraltro è giusto che i cittadini sappiano che purtroppo, il Comune di Trebisacce, non può, allo stato, per i limiti imposti dalla normativa vigente, procedere a nuove assunzioni. La normativa di riferimento è dettata dall’art. 1, comma 557 della legge 27/12/2006 n. 296, così come modificato dall’art. 14, comma 7, del D.L. 31/05/2010 n. 78, convertito nella Legge n. 122/2010. Da tali limitazioni è esclusa l’acquisizione di personale tramite l’istituto della mobilità volontaria, ai sensi dell’art. 1, comma 47, della legge n. 311/2004, del quale è stato confermato la vigenza e l’applicabilità anche dalla Corte dei Conti, purchè il passaggio di personale avvenga tra enti entrambi sottoposti a vincoli di assunzioni e di spesa del personale. Infatti, la mobilità, ai fini assunzionali, continua ad essere “neutra” rispetto al complessivo sistema della finanza pubblica locale, per cui costituisce l’unica modalità oggi ammessa di acquisizione di personale. Si precisa, altresì, che giuridicamente, posti i limiti anzidetti, non si è proceduto a nessuna nuova assunzione, perché la mobilità non comporta la costituzione di un nuovo rapporto di lavoro, ma solo la cessione del contratto, ossia il trasferimento della titolarità di un rapporto di lavoro già esistente da un’Amministrazione ad un’altra, attraverso una procedura di evidenza pubblica generalmente rappresentata da un “Bando” o “Avviso di Mobilità” ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs n. 165/2001.

Al riguardo, vi è da dire che questa Amministrazione non ha fatto altro che applicare quanto previsto dal Regolamento sulla mobilità volontaria approvato, come detto, dalla giunta Bianchi, con delibera n. 75 del 11.05.2010, senza aver modificato una virgola al riguardo. Si è, quindi, proceduto a pubblicare un avviso pubblico in tutta Italia che è stato posto anche in evidenza sul sito internet comunale per 20 giorni e che consentiva a chiunque, in possesso dei requisiti richiesti, di partecipare al bando. Quanto, infine, alle contestazioni sul tipo di attività che la nuova figura professionale andrebbe a svolgere, è doveroso chiarire quanto segue, posto che, anche a tale proposito, sono state scritte delle nefandezze. Infatti, la ricerca di un laureato in giurisprudenza, abilitato all’esercizio della professione forense, risponde all’esigenza di far fronte a tutti quei casi, probabilmente disconosciuti dall’opposizione, in cui l’ente può stare in giudizio a mezzo di propri dipendenti; si pensi, solo a titolo esemplificativo, alle controversie di lavoro, a quelle davanti al Giudice di Pace, a quelle davanti alle Commissioni Tributarie, al giudizio di opposizione ad ordinanza-ingiunzione, ai giudizi in materia di accesso agli atti amministrativi, ai giudizi di invalidità civile, al pignoramento presso terzi ai fini della dichiarazione del terzo, alle insinuazioni tardive dei crediti nelle procedure fallimentari, giudizi pensionistici e di lavoro. Sono tutti casi in cui non è richiesta l’iscrizione all’albo speciale (quindi, il dipendente più tranquillamente svolge entrambi le funzioni, sopperendo, nel caso che ci riguarda, alla carenza di organico nell’area amministrativa), ma, al fine di  assicurare l’efficace svolgimento di tutte le attività stragiudiziali e giudiziali, che non si limitano allo studio delle questioni sostanziali oggetto della lite, ma comportano anche la redazione degli atti difensivi e le attività di udienza (il che presuppone la puntuale conoscenza non solo del diritto sostanziale, ma anche e soprattutto di quello processuale), è preferibile che la scelta ricada su dipendenti provvisti, quanto meno, di laurea in giurisprudenza e in possesso dell’abilitazione forense. Tale figura professionale, inoltre, risponde alla necessità, imprescindibile, ormai, per una moderna ed efficiente Amministrazione, di gestire pratiche comportanti l’esame di questioni giuridiche di carattere generale e problematiche legali, oltre che essere di ausilio e supporto, tramite la formulazione di pareri, agli organi istituzionali dell’Ente. La richiesta di un requisito che implica una maggiore professionalità della figura è, semmai, segno di buona amministrazione, e risponde al principio di efficienza dell’azione amministrativa. Inoltre, il Comune non intende precludersi alcuna possibilità e potrebbe anche decidere, nell’ottica del risparmio della spesa pubblica, considerato il costo che deriva dagli incarichi a legali esterni, di istituire un ufficio legale che si occupi della gestione del contenzioso, che, contrariamente a quanto sostiene erroneamente l’opposizione, è facoltà pienamente riconosciuta al comune di Trebisacce, nel qual caso sarebbe, appunto, indispensabile avere un laureato in giurisprudenza abilitato all’esercizio della professione da iscrivere nell’albo speciale degli avvocati.

In ogni caso, la scelta della procedura e non della persona, per come si vuole insinuare, è il frutto di un ragionamento nel solo interesse del comune e cioè:

  1. la legge n. 174/2012 recepita dal regolamento comunale, prevede che i comuni debbano essere dotati di figure di adeguato livello professionale che possano esprimere pareri sulla legittimità degli atti e compiere atti di gestione amministrativa. I Segretari hanno altre funzioni. Il comune di Trebisacce, con quasi 100 dipendenti è sprovvisto di una figura di carriera direttiva.
  2. Con la presenza in organico di un funzionario di 7° livello;

a)      Si è pone fine alle convenzioni con altri comuni, che hanno fornito per alcune aree al comune di Trebisacce proprio personale, sempre lautamente pagato.

b)      Più servizi scoperti possono essere affidati per la responsabilità, allo stesso dipendente con risparmio di spesa;

  1. Molti incarichi legali possono essere gestiti direttamente dal dipendente, senza ulteriori spese per il comune. Si pensi che in precedenza per un’opposizione ad una multa di € 39,00 o € 80,00, venivano conferiti incarichi con onorari per € 5 – 600,00.

In conclusione, il comune di Trebisacce non solo usufruirà di un dipendente che potrà garantire maggiore efficienza, ma difatto, potrà beneficiarne anche in termini di spesa. Tutto il resto è demagogia spicciola con l’intento di denigrare l’azione amministrativa. Qualche “solerte” funzionario, circa un anno fa, la pensava diversamente.

Alla specifica richiesta di non prorogare i dirigenti a contratto, decaduti con lo scioglimento del Consiglio Comunale, rispondeva:” è necessario perché il dirigente amministrativo deve compiere atti di gestione…..”, ora purtroppo la pensano diversamente. Il trasformismo è imperante. Peraltro, la polemica non è credibile se alimentata da interessi personali a mantenere posizioni pregresse proprie o dei propri amici, o, in ogni caso interessate all’incarico per  sé o per persone vicine. Noi riteniamo che il problema del comune di Trebisacce  non sia un nuovo dipendente, e che in ogni caso non ha sottratto il posto a nessun disoccupato, perché non è possibili assumere direttamente e ne indire concorsi per i motivi prima esposti. Né riteniamo di dover dar conto delle scelte politiche alla opposizione o a qualche sciacallo.

La nostra guida sono la legge, la nostra coscienza ed i nostri ideali.

 

 

L’Amministrazione Comunale

 

17.01.2013