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Villapiana-23/01/2013:Villapiana, con Michele Grande, battezza la sua prima candidatura alla camera dei deputati”
“Villapiana battezza la sua prima candidatura alla camera dei deputati”
E’ degli scorsi giorni la notizia che il giovane trentenne Michele Grande, già segretario della sezione Fli di Villapiana(CS), ha annunciato la sua candidatura alla camera per le prossime elezioni politiche 2013.
Noi l’abbiamo intervistato per voi:
-Salve Michele, per cominciare, molti dei nostri lettori voteranno per la prima volta quest’anno. Ci spieghi le procedure della votazione.
Semplicissimo. Ci saranno due schede (una per la camera, l’altra per il senato) e bisognerà mettere la X sul simbolo del partito che si vota.
-Ci parli della sua carriera politica fino ad oggi.
Ho iniziato ad occuparmi di politica a 18 anni durante l’università a Milano. Tesserato in “Forza Italia Giovani” facevo parte del coordinamento cittadino e provinciale e in più ero segretario di un partito al Politecnico di Milano, università in cui studiavo per l’appunto. Poi dopo essere sceso dall’università, appena tornato a Villapiana, sono stato inserito in una lista che concorreva per le comunali e sono stato fra i giovani primi eletti. Dopo l’esperienza delle comunali mi sono preso un anno di pausa perché l’ambiente da cui venivo (Forza Italia e il Berlusconismo) non rispecchiavano più quelli che erano i miei valori, stavano bruciando tutti i presupposti per i quali era nato il PdL. Finché Gianfranco Fini non puntò il dito contro Berlusconi dicendo “che fai mi cacci?”, da quel momento ho aperto immediatamente gli occhi, mi è tornata la voglia di politica, ho creato una sezione di Futuro e Libertà, sono stato eletto segretario cittadino, sono entrato nel coordinamento regionale, mi hanno nominato coordinatore dell’Alto Jonio e la sezione di Villapiana è stata una delle più forti della Calabria finché i vertici regionali mi hanno chiesto di candidarmi alla Camera come giovane rappresentante di una classe politica nuova e fresca.
-Quali sono gli obiettivi del suo partito?
Continuare sulla scia di Monti, sulla scia della credibilità internazionale distrutta dal Governo Berlusconi. Contribuire con il supporto concreto della politica a creare un Monti-bis guidato dalla politica e che vada finalmente a toccare il ceto medio alleggerendo la pressione fiscale, a tutelare piccole e medie imprese con più tranquillità e mantenendo sempre fede al principio di giustizia sociale che Fli sostiene da sempre. La cura appena terminata era amara ma necessaria, ripartiamo da dove siamo rimasti, ripartiamo da un’Italia più credibile e finalmente fuori dal baratro greco per fare finalmente le riforme tanto attese
-Da qui scaturiscono due domande:
1) Monti ha provato a dimezzare il debito pubblico attraverso le manovre che tutti conosciamo e che hanno colpito drasticamente in particolar modo la classe medio-bassa. Questi sacrifici degli italiani erano assolutamente necessari? Non c’era un altro modo per far fronte al problema, come per esempio attuare una politica di investimento?
2)Gli italiani sono confusi: fino a prima si diceva che i sacrifici a cui sono stati sottoposti erano inevitabili, e adesso invece in vista delle elezioni, a sentire le dichiarazioni dei politici che fanno molte promesse a favore dei cittadini, pare che ci siano altri modi per risolvere la questione. C’è qualcosa che non quadra!
1) Sicuramente si poteva fare meglio, sicuramente si sarebbe potuto utilizzare il principio di “giustizia sociale” nel vero senso del termine, ma la medicina, seppur amara, era necessaria per toglierci dal baratro. Poco prima delle dimissioni di Berlusconi l’Italia era arrivata al punto di non avere i fondi per pagare gli stipendi statali. La cura Monti poteva andare meglio, ma la credibilità restituita a livello internazionale, ci ha spinti a sostenerlo per un piano di riforme serio e che vada a recuperare tutti i se e i ma che ci siamo posti durante il suo mandato.
2) La questione vera è la demagogia di tanti partiti che, dopo aver sostenuto Monti votandogli tutte le fiducie, si ritrovano a dire tutto il contrario di tutto mandando in confusione l’elettorato che ormai è stanco delle chiacchiere. Fli e Gianfranco Fini sta dicendo che è finito il tempo delle promesse false, del populismo e dello spot fine a se stesso, ma bisogna mettersi in testa che i prossimi 5 anni di Governo non saranno una passeggiata. Interventi seri, mirati e tentativo convinto di aiutare il motore dell’economia italiana ovvero la piccola e media impresa con un occhio di riguardo ai ceti deboli troppo dimenticati dal Governo Monti. Il resto è mera propaganda elettorale, i miracoli non accadono più
-Per “giustizia sociale” intende dire che chi è più ricco deve pagare più tasse e che quindi non le sembra giusto che chi guadagna, per esempio, 1000€ deve pagare il 20% di tasse così come chi ne guadagna 10000. Vero?
Preciso e perfetto.
-Ma così si avrebbe la sfiducia da parte dei colleghi parlamentari che come è risaputo hanno gli stipendi belli gonfi! O mi sbaglio?
Il taglio agli stipendi dei parlamentari e la diminuzione del numero sono i primi due obiettivi della coalizione guidata da Monti. I colleghi parlamentari devono iniziare a capire che la cinghia bisogna tirarla tutti, non solo i fessi.
-Ma se non hanno avuto la minima intenzione di abbassare i propri stipendi 13 mesi fa, perché mai adesso dovrebbero esser d’accordo nel farlo?
si vota a maggioranza, se la coalizione di Monti avrà la maggioranza voteremo ugualmente, anche contro il parere degli altri parlamentari.
-L’anno scorso ci fu un emendamento, avanzato dalla senatrice Pd Leana Pignedoli, che proponeva di ponderare gli stipendi dei parlamentari italiani su livelli europei, ma tale proposta fu bocciata. I nostri politici sono quello che sono, come ci si può aspettare da loro il fatto che votino una legge che gli auto diminuisce lo stipendio?
La maggior parte dei nostri parlamentari, sono a Montecitorio e Palazzo Madama da anni e sono così inseriti nel sistema che non si rendono conto nemmeno di quanto potrebbe costare un litro di latte. Bisogna sostenere un ricambio generazionale e approvare l’incandidabilità dopo un massimo di due legislature per avere un parlamento efficiente e sempre fresco.
-Va bene, quindi in pratica lei sostiene che la coalizione di Monti miri al bene dei cittadini, al contrario degli altri parlamentari che badano soltanto ai fatti propri. Può metterci la mano sul fuoco?
La mano sul fuoco la metto sul mio partito, se così non dovesse essere Fli non ci penserà due volte a togliere la fiducia a Monti.
-Bene bene, ed ora, prima di concludere, parliamo delle tematiche che ci riguardano più da vicino: con queste elezioni, se il suo partito otterrà molti voti, lei ha delle probabilità di entrare in Parlamento e di conseguenza darebbe visibilità all’Alto Ionio?
Se il partito dovesse prendere molti voti ho possibilità di entrare e conseguentemente di dare visibilità a Villapiana e all’Alto Jonio. E’ certamente una candidatura storica, la prima alla Camera dei Deputati nella storia di Villapiana quindi cercheremo di fare il massimo con la speranza che i villapianesi sapranno finalmente fare una scelta unitaria.
-Quali problemi dell’Alto Jonio pensa che meritino visibilità in Parlamento?
Ospedali inesistenti, strade inesistenti, ferrovie chiuse, treni soppressi, aeroporto della sibaritide mai realizzato, disoccupazione a tassi elevatissimi, presidi di giustizia chiusi, presidi scolastici chiusi. Di roba da dire in parlamento ce ne sarà pure troppa.
Interessante! L’intervista è terminata, rivolgo i miei più cari saluti e auguri a questo giovane affascinante politico che promette bene e lo ringrazio per la disponibilità. Noemi Nicoletti
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