Trebisacce-30/01/2013: L’uomo che costruiva presepi (di Francesco De Marco)
Trebisacce:02/02/2013
<<L’uomo che costruiva presepi>> è il titolo dell’ultimo libro, fresco di stampa, del pluriversatile Francesco De Marco, dedicato ai nipotini Francesco e Adele, con la prefazione di Leonardo La Polla, edito dalla locale tipolitografia jonica. Si tratta di un tascabile, che solitamente si usa leggere per riempire le lunghe attese o i tempi morti, così si presenta il libro, ma così non è. Anche e soltanto per passare del tempo è necessario, per rinfrancare lo spirito, esserlo in buona compagnia. L’autore con il suo racconto scritto in modo scorrevole ci regala circa sessanta minuti di sogno, di arte, di storia, di paesaggi, che come in una favola- C’era una volta- ci presenta un protagonista senza nome <<il Comunista>>,considerato Satana, il diavolo, il cattivo che viene consegnato alla storia grazie alla sua innata creatività manuale con cui riusciva da un pezzo di legno a realizzare delle sculture di Santi ,pecorelle, pastori a cui dava un’anima. Sono proprio questi personaggi e queste sculture che nello scenario completo del presepe natalizio creano quell’atmosfera magica della natività. “Il Comunista” è il cattivo, il burbero di carattere, che vive rintanato in una casetta tutta diroccata di una campagna alla periferia di un borgo montano. Barba e capelli lunghi e incolti con lo sguardo gelido e la voce da orco. Un soggetto particolare, non facile da avvicinare per un dialogo amichevole e perciò senza amici. Soltanto Giò riusciva ad avvicinarlo e a parlargli, perché era l’unico ragazzo capace di capire e di apprezzare la grande dote artistica di quell’uomo intrattabile. Questi dal legno aveva ricavato, con la sua nobile arte, un ‘bambinello’ e lo teneva sempre con sé. Così come era riuscito a scolpire la figura del grande San Francesco di Paola. Lo stesso parroco del piccolo borgo montano vedeva nel ‘Comunista’ l’uomo diavolo e di questa sua sommaria convinzione ne informava il Vescovo Barbieri. Il prelato però non si lasciò condizionare dai facili giudizi e per il presepe natalizio della Diocesi di Cassano all’Ionio desiderava e a pagamento proprio le sculture del ‘Comunista’. Nonostante le ripetute visite dei messaggeri del Vescovo, le sculture non erano mai volutamente pronte e fu così che per la prima volta nella storia proprio il giorno di Natale il Vescovo andò a trovare nella periferia del piccolo borgo il Comunista-diavolo. L’intera comunità in processione si recò a casa del Comunista. Lo trovarono morto e disteso su di un giaciglio con accanto il suo bambinello e tante sculture sparse nell’ambiente: una natività originale dal sapore della vita eterna, voluta dal Signore nel giorno del Natale. E’ un libro storico perché ambientato nel periodo della prima guerra mondiale con riferimenti a personaggi alcuni realmente esistiti come il Vescovo, seppure in un periodo successivo, dove e quando la Chiesa non attraversava un bel momento. E vi trova spazio anche la tradizione popolare con la Festa di San Leonardo e la famosa fabbrica di laterizi “Fornace”. E’ educativo perché invia il messaggio ai giovani che il racconto è fatto anche di rigore lessicale e grammaticale dove l’improvvisazione fa sprofondare nella banalità e nella difficoltà di lettura. E come se non bastasse presenta una parte della rosa dei venti e informa il potenziale lettore sui venti tipici del territorio. E’ originale e creativo perché da un personaggio che forse appena sapeva di Carl Marx e del suo concetto di plusvalore, del Concilio Vaticano, crea con la penna dei dialoghi, dei luoghi, dei colori, delle immagini che solo chi come Franco De Marco, scrittore, poeta, artista, politico, giornalista di fatto, critico d’arte, ha la sensibilità umana giusta per porgere così bene agli altri. Sicuramente è da leggere questo libro di De Marco che è uno dei pezzi della sua annunciata, voluminosa e ricca biblioteca che man mano si materializzerà.
Franco Lofrano