Castrovillari-31/01/2013:Le diocesi di Cassano e Lungro si confrontano sui problemi pastorali degli ortodossi Il vescovo Galantino e l’eparca Oliverio: «Le nostre specificità come due polmoni che animano e fanno respirare la Chiesa»
Diocesi di Cassano All’Jonio
Ufficio Comunicazioni Sociali
COMUNICATO STAMPA
Le diocesi di Cassano e Lungro si confrontano sui problemi pastorali degli ortodossi
Il vescovo Galantino e l’eparca Oliverio:
«Le nostre specificità come due polmoni che animano e fanno respirare la Chiesa»
Incontro di fraternità e condivisione, quello vissuto oggi dal clero delle due Diocesi confinanti di Cassano all’Jonio e di Lungro.
Tutti i sacerdoti della diocesi cassanese, guidata da monsignor Nunzio Galantino, e quelli dell’Eparchia di Lungro, affidata alle cure pastorali del Vescovo Donato Oliverio, si sono ritrovati stamane nell’auditorium della chiesa di San Girolamo, a Castrovillari, per una giornata di formazione pastorale sul tema della presenza degli ortodossi all’interno delle comunità locali.
Un momento per rinsaldare i vincoli di amicizia e fratellanza tra le due entità pastorali del territorio cosentino, e per ribadire il tema dell’unità nella chiesa che vede le due comunità come «due polmoni che animano e fanno respirare la Chiesa», ha sottolineato monsignor Galantino in apertura salutando don Gino Battaglia, Direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso, che ha proposto un approfondimento sul “Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche verso gli orientali non cattolici”, documento della Cei stilato nel 2010 dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo di concerto con l’Ufficio nazionale per i problemi giuridici.
«E’ motivo di gioia condividere questo momento di preghiera in questo anno della Fede», ha affermato l’Eparca di Lungro, Donato Oliverio. «Siamo qui per testimoniare la propria specifica sensibilità e tradizione liturgica all’interno dell’unica fede in Cristo», ha aggiunto. E dopo aver espresso «profonda gratitudine» al Vescovo di Cassano, definito «fraterno amico», lo ha elogiato per essere «particolarmente sensibile al fatto che in Calabria si renda tangibile la bellezza della Chiesa che come corpo unico respira con i due suoi polmoni». L’Eparchia, e le comunità arbereshe che ne fanno parte sul territorio regionale, «rendono visibile in Calabria l’Oriente», ha proseguito monsignor Oliverio, «in piena comunione e sintonia con le altre diocesi sorelle del primo millennio della storia della Chiesa, quando greci e latini, nella differenza delle lingue e delle tradizioni, lodavano lo stesso Dio sotto la guida paterna ed unitaria del Papa di Roma».
Monsignor Galantino, che ha fortemente voluto questa giornata riprendendo un’antica tradizione di relazione tra le due diocesi, si è soffermato sul senso dell’esperienza comunitaria interdiocesana: «Vogliamo insieme prendere coscienza, leggere e approfondire il tema che riguarda la presenza nelle nostre comunità di tanti ortodossi, i quali chiedono di fare esperienza religiosa. Questo va fatto senza confusione, senza sovrapposizioni indebite, senza favorire un modo indiscriminato di celebrazioni. Serviamo lo stesso Cristo ma dobbiamo rispettare le tradizioni ed i significati di quello che si sta facendo».
Nel corso dell’incontro, poi, l’eparca Oliverio si è detto «infinitamente grato» alla Diocesi di Cassano all’Jonio per aver permesso – nel recente passato – la costruzione di una chiesa dedicata al culto arbereshe “Santa Maria di Costantinopoli in san Giuseppe”. Struttura che è quasi finita e che quando sarà inaugurata vedrà la partecipazione di tutto il clero della diocesi di Cassano all’Jonio, come gesto di fraternità.
Cassano allo Ionio, 31 gennaio 2013
Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali
Il direttore
Don Alessio De Stefano
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