Albidona-05/03/2013: Dalla tragedia provocata da Di Pietro ed altri pochi intimi si deve rinascere.
Ai sigg: Ufficio di Presidenza IDV
Ai sigg: membri Comitato Esecutivo
Ai militanti IDV
E adesso ricominciamo dalle macerie. Dalla tragedia provocata da Di Pietro ed
altri pochi intimi si deve rinascere. Sotto certi aspetti sono molto contento
che le cose siano andate a finire in questo modo, al punto che non solo non ho
votato l’obbrobrio di Rivoluzione Civile ma non l’ho fatta neanche votare.
Speriamo che tutto ciò rappresenti oltre che un monito anche una esemplare
lezione di umiltà alla prepotenza e alla protervia di Di Pietro, di Orlando, di
Costantini, di Zipponi, di Messina, di Rota e di pochi altri che, sentendosi i
primi della classe e i politologi del terzo millennio hanno umiliato, con l’
appoggio esterno dell’altro politologo De Magistris, la vera IDV e i veri
dipietristi. Ho letto in questi giorni che Di Pietro si sarebbe dimesso da
Presidente e l’ufficio di presidenza dovrebbe collegialmente assumere ogni
decisione per rifondare, rinnovare e rilanciare l’azione dell’IDV; poi
– l’avvio di una fase congressuale da concludersi entro il 31 dicembre 2013;
– confronto diretto con la base del partito attraverso tre incontri
territoriali (Nord, Centro e Sud) da tenersi entro il 30 aprile 2013 cui
parteciperà l’intero Ufficio di Presidenza;
– convocazione dell’Esecutivo Nazionale per domenica 10 marzo 2013 presso la
sede Idv di Roma;
– esecutivo che sarà mantenuto con cadenza mensile fino al congresso.
Non ci siamo. Ma ci sono ancora margini per rimediare. L’intero ufficio di
presidenza, come ha già fatto Di Pietro, si sarebbe già dovuto dimettere.
Comunque c’è tempo per farlo all’esecutivo nazionale. Non so se questi signori
si sono resi conto di quello che hanno combinato. Rivoluzione Civile è stata
bocciata dai militanti, dai tesserati, dagli eletti e dai dirigenti di primo e
secondo livello dell’ITALIA DEI VALORI. Giorno 10 marzo nell’esecutivo,
composto anche da qualcuno che non si è mai tesserato con IDV, di che cosa si
dovrebbe discutere? Forse delle strategie da adottare per rilanciare?
Rilanciare i trombati o cosa? No. Tutto sbagliato. Adesso vi elenco i punti che
dovranno essere messi in atto se veramente si vuole ricostruire.
1) L’Ufficio di presidenza si deve presentare dimissionario, con conseguenti
dimissioni irrevocabili, all’esecutivo nazionale perché ha fallito;
2) Anticipare il congresso nazionale entro il mese di GIUGNO massimo LUGLIO;
3) Riscrivere lo statuto del partito con alcuni principi fondamentali:
a) Democrazia e collegialità assoluta nelle scelte;
b) Potere esclusivo, nella scelta delle candidature, agli organi territoriali
del partito;
c) Garanzia delle minoranze congressuali;
d) Requisito della territorialità nelle candidature, comunali, provinciali,
regionali e politiche;
e) Autonomia assoluta della gestione del partito da parte degli organi
territoriali secondo
l’indirizzo politico-programmatico dell’esecutivo nazionale;
f) Partecipazione all’esecutivo nazionale (con pieni poteri) di rappresentanti
territoriali individuati dal partito territoriale;
g) Consultazione obbligatoria degli eletti e dei rappresentanti del partito, a
vari livelli, in occasione di decisioni che impegnano il partito in eventuali
coalizioni per affrontare consultazioni elettorali;
h) Altre regole, basate sempre sul principio della democrazia partecipativa
che, non dimentichiamo, è il sale della convivenza civile.
4) Azzerare l’intero esecutivo nazionale;
5) Azzerare i Commissari regionali e provinciali, nonchè i Coordinatori a
vari livelli.
6) Affidare il partito ad un massimo di SEI persone (due per il nord, due per
il centro ed isole e due per il sud).
7) Scegliere questi reggenti tra coloro che:
a) Non siano stati candidati nelle ultime elezioni politiche;
b) Non abbiano partecipato alla scellerata decisione di coalizzarsi con
Ferrero, Diliberto, Bonelli ed Ingroia;
c) Non siano entrati nel partito per convenienza occupando poltrone (e li
conosciamo bene);
d) Abbiano una lunga e conclamata militanza (possibilmente prima come soldati
semplici) in IDV.
Questa è l’unica strada da seguire per ricominciare con coloro che veramente
tengono ad IDV.
N.B. nel prossimo ed ultimo esecutivo non bisogna invitare De Magistris. Per
lui il partito è morto.
Alessio Lizzano