CORIGLIANO-20/03/2013: UN BRUTTA STORIA CHE ASSOMIGLIA A TANTE ALTRE STORIE DI EMIGRANTI.
CORIGLIANO UN BRUTTA STORIA CHE ASSOMIGLIA A TANTE ALTRE STORIE DI EMIGRANTI.
Una storia che assomiglia a tante altre storie di emigranti che vengono nel nostro paese, convinti di cambiare vita e di migliorare la propria posizione economica fatta di stenti e di miseria e che poi finiscono nelle mani di loschi personaggi dediti allo sfruttamento della prostituzione . E’ la storia di Facalet Marlena Gabita che, appena compie la maggiore età, arriva a Corigliano, frazione di Schiavonea, in compagna del suo fidanzato Ciuca Vasile, classe 1982, già da anni trasferito in Italia, entrambi di nazionalità romena, con la prospettiva ingannevole di fare una vacanza. Purtroppo, come riferisce la giovane romena alle forze dell’ordine, “la vacanza è durata solo un giorno, perché il giorno successivo mi ha comprato scarpe con tacco e abiti appariscenti e mi ha detto che quel giorno avrei dovuto lavorare per lui, in strada”. Nel sottrarle la carta d’identità, Ciuca l’aveva minacciata di non farle più rivedere la famiglia di origine se non si fosse prostituita per lui almeno per un anno. La ragazza ha descritto nei seguenti termini la sua attività di meritricio:” Lui mi mise sulla strada 106 jonica in un posto dove c’era anche un’altra ragazza. Stavo in strada dalla mattina dalle ore 9,00 fino alle ore 01,00 di notte. In inverno sino alle ore 22,00. Se dovevo andare al bar a mangiare o al bagno, la ragazza che stava con me, mi veniva sempre dietro. Vasile mi chiamava per sapere quanto avevo guadagnato e se gli mentivo, poi a casa mi picchiava. I miei guadagni- precisa Marlena- all’inizio erano anche 900/1000 euro al giorno. Ho provato a scappare una decina di volte dall’albergo, dove alloggiavo e dove ero controllata a vista. Mi ha sempre ripresa e bastonata”. Col passare dei mesi, i guadagni, pur sempre ragguardevoli, si sono dimezzati e così le sevizie sono accresciute. Le lesioni, in particolare, sono consistite: ferite da taglio al collo in corrispondenza dell’orecchio sinistro, nonché ustioni all’altezza dello stomaco, sull’anca e sulla coscia sinistra procuratele con una busta di plastica bruciata. In questa brutta storia, fortunatamente scoperchiata dalle forzi dell’ordine della Dda di Catanzaro, sono coinvolte, a vario titolo, altre connazionali che, in concorso e unione tra loro, sfruttavano e favorivano la prostituzione della malcapitata Marlena, accaparrandosi i guadagni provento dell’attività di meritricio: Marin Oana Daniela, classe 1991, domiciliata a Corigliano, agli arresti domiciliari, difesa dall’avvocato Domenico Sammarco; Cirlescu Tudorita, classe 1987, residente a Rossano, agli arresti domiciliari; Calin Mitica, domiciliata in Corigliano,latitante, difeso dal professore Giovanni Brandi Cordasco Salmena che è anche difensore di Ciuco Vasile, attualmente nel carcere di Rossano. Nell’udienza di ieri presso il tribunale di Catanzaro, i giudici catanzaresi hanno rigettato il riesame, mentre il Gip ha chiesto l’incidente probatorio per cristallizzare le prove acquisite.
19 MARZO 2013. ALESSANDRO ALFANO
corigliano@calabriaora.it