Trebisacce-08/09/2013:Pazzi d’amore ( di Pino Cozzo)
Pazzi d’amore
di Pino Cozzo
La cultura dell’amore porta in sé, sempre e comunque, aspetti positivi: la persona come soggetto libero e pensante, con pari dignità tra gli amanti, l’alterità e l’originalità della personalità di ciascuno, l’integrazione, nel momento in cui i due amanti decidono di vivere una vita insieme. Nell’amore, il valore della ricchezza del proprio io interiore viene riconosciuto come meraviglia e commozione, e a ciò si associa l’intensità del sentimento con l’impegno preciso e profondo di accompagnare l’altro, perché si possa realizzare appieno e portare a compimento il proprio destino, il motivo per cui il Signore ha creato le due anime e ha fatto in modo che si incontrassero, amassero e decidessero di seguire un percorso di vita in comune. Tutto è fatto per realizzare un supremo piano disegnato da Colui che tutto può. L’amore è tutto, tutto è nato per amore, noi siamo stati creati per un atto di amore, il Signore è morto per amore, Maria ha pronunciato il suo “sì” per amore, Giuseppe ha svolto il suo ruolo di genitore per amore. L’amore è la vocazione di ognuno di noi, anche quando non ce ne rendiamo conto, e l’uomo non può vivere senza. Ogni persona cresce e migliora nella misura in cui crede nell’amore degli altri e di Dio, è progetto di vita, assume nella sua logica tutte le dimensioni dell’esistenza. Il matrimonio è intima comunione di vita tra un uomo e una donna, è fatto di unione, di aiuto, di stima e di condivisione. Deve essere libero, indissolubile e sacramentale. Con questi insegnamenti, impartiti dalla serietà delle famiglie degli sposi, Rosita Luci e Vincenzo Santagada, due amici amabili, figli di amici carissimi, nella magnifica e assolata mattina del 22 agosto 2013, hanno pronunciato il loro “sì” nella splendida cornice del Santuario Madonna delle Grazie in Spezzano Albanese, circondati dall’affetto dei tanti parenti e tanti amici che giustamente li amano per la loro grazia, per la loro semplicità, per la loro disponibilità e per il loro garbo. La cerimonia religiosa, sapientemente officiata dal sacerdote, Padre Agostino Punnolil, stata sobria e toccante, come l’omelia del celebrante. Gli sposi hanno poi voluto salutare e ringraziare i numerosi invitati nel coinvolgente scenario della sala ricevimenti dell’Hotel Roscianum di Rossano. Erano visibilmente felici e commossi i protagonisti, perché dai loro sguardi e dai loro sorrisi traspariva l’indivisibile voglia di quella unione che si costruisce giorno per giorno, con rinnovata e istintiva integrazione della forza vitale. Se si crede in quello che si fa, tutto può essere superato, in tutte le esperienze: nella casa, nel lavoro, nella vita sociale, negli avvenimenti e nelle scelte quotidiane, nei disagi e nel benessere, nelle gioie e nelle amarezze. Conoscendo la loro serietà, essi sapranno mantenere fede agli impegni presi, con quella forza e quello spirito di sacrificio che hanno saputo manifestare in altre circostanze, con l’umiltà, la mitezza e la saggezza di sempre, in modo tale che, se finora è stato l’amore a sostenere e ad auspicare il matrimonio, adesso sarà il matrimonio a sostenere l’amore. Non è mancato, sia pure a distanza e in comunione di intenti, il calore e l’affetto della sorella di Vincenzo, Graziella, che non è potuta essere presente, per un atto di amore. E allora, auguri, giovani sposi, auguri e felicitazioni, perché la vostra grazia e la vostra bontà meritano tutto il bene possibile. Possa la vostra vita riservarvi tutte le gioie e le soddisfazioni che meritate; possano le vostre famiglie ricevere in contraccambio tutto il bene che hanno profuso ed hanno riversato su di voi in questi anni e, ne siamo certi, continueranno a fare. Noi non vi faremo mancare il nostro affetto e la nostra preghiera, perché il Signore, che vi ha così sapientemente plasmati, continui ad assistervi con la sua misericordia e sappia restituirvi con gli interessi tutto il bene che saprete spargere nella vostra vita.