Trebisacce-16/05/2014: Trebisacce Futuro interviene sulla vertenza ex LSU

Comunicato Stampa TREBISACCE FUTURO

 

La storia inizia così: “Il Sindaco di Trebisacce, ha partecipato ieri, a Cosenza, all’incontro fissato in Prefettura per la vertenza ex LSU, addetti alle pulizie…. E’ necessario garantire continuità occupazionale e reddituale, per cui bisogna intervenire con urgenza per evitare la cessazione del rapporto di lavoro…” Comunicato stampa “dalla residenza Municipale lì, 18.02.2014” (apparso su francolofrano.it);

Ed ancora, da L’Eco dello Jonio, 3.03.2014 intervista al Sindaco – Domanda: “Trebisacce quali dati vanta dal punto di vista occupazionale?” Risposta: “Purtroppo la disoccupazione anche per Trebisacce è una grave piaga….”.

 

Queste sono le parole, ora passiamo ai fatti.

Un vero e proprio accanimento contro dei Lavoratori Socialmente Utili (LSU). E’ di questi giorni la notizia che l’amministrazione comunale di Trebisacce, asseritamente di centro sinistra, abbia incaricato un legale per ricorrere in Cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro che aveva riconosciuto l’inviolabile diritto di due lavoratori socialmente utili a essere stabilizzati dal Comune di Trebisacce. Nonostante siano passati ben 12 anni dall’inizio di questa incredibile vicenda, la parola fine, l’attuale amministrazione pare non voglia ancora pronunciarla.

I fatti risalgono al lontano 2002, allorquando il Comune di Trebisacce decideva di stabilizzare e, quindi, di garantire uno stabile e duraturo rapporto di lavoro ad alcuni lavoratori socialmente utili.

Sta di fatto che, portata a termine la procedura di stabilizzazione, l’amministrazione socialista dell’epoca stravolgendo i criteri legali di stabilizzazione, assumeva alcuni LSU a scapito di altri, suscitando le legittime proteste di due LSU che decidevano, pertanto, di rivolgersi alla magistratura.

A seguito di ricorso al Tribunale di Castrovillari veniva dichiarata l’illegittimità della procedura per avere, il Comune di Trebisacce, violato i criteri legali di stabilizzazione, pur ritenendo, erroneamente, che i LSU non avessero provato il loro personale diritto.

Impugnata la decisione dinanzi la Corte di Appello di Catanzaro veniva nuovamente dichiarata l’illegittimità della procedura di stabilizzazione operata dall’amministrazione comunale e, finalmente, riconosciuto il diritto dei due LSU ricorrenti all’assunzione presso il Comune di Trebisacce, fin dall’anno 2002, con condanna dello stesso al risarcimento dei danni cagionati, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Ora l’attuale amministrazione, sempre a guida socialista (corsi e ricorsi storici), ritiene che non siano sufficienti due gradi di giudizio e decide di ricorrere in Cassazione, evidentemente non paga dell’illegittimità della stabilizzazione dichiarata in primo e secondo grado e, pertanto, da due giudici diversi.

In un momento di crisi come questo, anche e soprattutto a livello locale, in cui le amministrazioni dovrebbero quotidianamente trovarsi a combattere per mantenere i livelli occupazionali, si rimane sconcertati dall’atteggiamento di un’amministrazione di sinistra che invece di lottare per i lavoratori, conformandosi a quanto statuito da due sentenze, ricorre pervicacemente dinanzi alla Suprema Corte per cercare di negare a due LSU il sacrosanto diritto a vedersi finalmente, e dopo ben 12 anni, riconosciuto un posto di lavoro.

Questo insensato accanimento ideologico dell’amministrazione di sinistra contro due LSU ovviamente non sarà indolore, poiché il Comune di Trebisacce, già in profonda crisi economica, dovrà affrontare le ingentissime spese legali per farsi rappresentare in giudizio dinanzi la Suprema Corte, con buona pace delle esanimi casse comunali, della tutela dei lavoratori e della necessità di: “garantire continuità occupazionale e reddituale”, tanto per parafrasare il primo cittadino.

Trebisacce Futuro