Rocca Imperiale: 12/08/2014
La cerimonia di presentazione delle opere dell’artista Francesco Diego che resteranno esposte sino al 19 agosto, è stata ospitata in una sala del Castello Svevo, lo scorso 11 agosto. Al tavolo della presidenza oltre all’artista Francesco Diego, lo scrittore Ciccio Frangone, l’editore Giuseppe Aletti autore del Concorso “Il Federiciano” e le delegate dell’amministrazione comunale Suriano Rosaria e Cospito Brigida. Continua il tour di Francesco Diego che è iniziato lo scorso 3 agosto ad Amendolara e ora ha fatto tappa nel Paese della Poesia, per continuare poi alla volta del comune di Trebisacce. L’artista Francesco Diego, originario della vicina Oriolo, è ormai noto alle persone vicine al mondo dell’arte e nell’occasione ha fatto conoscere il suo talento artistico, anche attraverso in nobili riconoscimenti ricevuti nelle varie occasioni della sua vita e non manca neppure l’udienza con il Santo PadreKarol Józef Wojtyła -oggiSanto, anche ai rocchesi e ai turisti presenti. Sul tema della religiosità, della creatività e delle forme nell’arte sono intervenuti i relatori. “Sulle tele di Diego vi è la religiosità della vita”, ha esordito Ciccio Frangone. E’ ancora ha esternato che tutti abbiamo bisogno degli altri. Se una persona non ha nessuno dall’altra parte della strada che lo saluta ha fallito nella vita, perché non possiamo stare soli. Abbiamo tutti bisogno di arricchirci dentro, perché la vita è cultura. “Mi sono trovato subito in sintonia con Frangone e neppure lo conoscevo, ma dal dialogo è nato un rapporto collaborativo di amicizia. La delegata Suriano simpaticamente fa notare che vi è un mix tra i due protagonisti: Frangone esterna a parole e con i suoi libri la sua religiosità e l’artista Diego dà forma al pensiero attraverso le sue tele. Giuseppe Aletti riflettendo sul concetto che il linguaggio è forma e che pittura è forma ha chiesto all’artista che rapporto avesse con la forma. E ancora ha espresso parole di apprezzamento per l’arte in generale. E non poteva essere diversamente trattandosi di un personaggio talentuoso e di grande spessore culturale. L’artista ha risposto parlando della sua difficoltà a continuare a dipingere e della sua ritrovata ispirazione. In particolare il Diego, in un particolare periodo della sua vita, trovava difficoltà a riprendere il pennello pur volendo continuare a produrre. Si iscrisse ad un corso sull’arte sacra presso l’accademia di Venezia e a fine corso, come ispirato dal Signore, gli ritornò l’ispirazione e riprese a produrre a ritmo pieno, perché-afferma Diego- la mia mano era guidata dal Signore. Dal primo momento sembrava una lotta per la salvezza dell’anima. Oggi –continua Diego- almeno un trentina di quadri di arte sacra si trovano le chiese: dal Vaticano alla chiesa di Oriolo. Ad incoraggiarmi non sono mancate le parole del precedente Vescovo di Cassano All’Jonio, Bertolone, che disse: “ Tu evangelizzi con la pittura”. Parte del messaggio religioso è contenuto nelle tele di Francesco Diego e anche quello del Cristo crocifisso e messo in croce e del suo significato cristiano. “L’arte stessa è la vita dell’artista riportata sulla tela con creatività” chiosa Frangone. Acconsente il Diego ed esterna: “E’ il Signore che guida noi e ci illumina”. “E’ importante per il paese trovare l’opportunità di vivere momenti di spiritualità e culturali” afferma Cospito Brigida e come amministrazione faremo di più e meglio per promuovere momenti culturali che si ispirano alla crescita del pensiero culturale e sociale. La serata si è conclusa con un corale applauso da parte degli intervenuti e la stretta di mano segnalava un arrivederci perché per tutti si è rivelato un momento magico di riflessione, di crescita culturale e di amore per l’arte Sacra, per il Signore e per la vita.
Franco Lofrano