Rocca Imperiale-26/08/2014: Cronaca della terza giornata “I Poeti, la Poesia e il Falò” del Festival Poetico “Il Federiciano”
Rocca Imperiale:26/08/2014
Un salotto poetico magico nel chiostro del Monastero dei Frati Osservanti, lo scorso lunedì 25 agosto, organizzato dallo staff dell’editore Giuseppe Aletti, all’interno del programma del Festival Poetico “Il Federiciano”. Ospite straordinario Alessandro Quasimodo, figlio del Nobèl Salvatore Quasimodo, che, alla presenza di un pubblico numeroso, ha tenuto una grande lezione sulla vita, storia e opere di suo padre, raccogliendo tanti attestati di stima e tanti giudizi critici positivi. Sollecitato dalle numerose e abili e mirate domande di Giuseppe Aletti, il Quasimodo Junior si è lasciato andare raccontando episodi inediti e noti, a declamare diverse poesie del papà. Quasimodo Jr., attore, regista, autore, ha raccontato anche di quanti non hanno digerito il Nobèl del papà a cominciare da Montale che ha ordinato a un giornalista di scrivere un pezzo denigratorio e critico sul premio. Ha ancora sottolineato che Salvatore Quasimodo ha dovuto crescere in fretta, all’età di sette anni, in occasione del terremoto di Messina del 1908, ha dovuto vivere in un vagone-casa e badare a se stesso seppure piccolo. Aletti presenta le stele poetiche in Rocca anche come arredo urbano e Quasimodo condivide l’idea che va oltre la parola scritta e aggiunge che in un altro posto del nord hanno usato l’albero per indicare un poeta e ora lo spazio di terreno è ricco di cultura e di vegetazione. Il sindaco Giuseppe Ranù, nel suo intervento di saluto, ha sottolineato di aver visto bene ad investire come amministrazione sul progetto “Il Federiciano” perché, grazie ad Aletti, la poesia entra nel cuore di tutti e Quasimodo, con la sua presenza, testimonia che siamo sulla strada giusta. I poeti presenti hanno dovuto accettare una sorta di turnazione per porre domande specifiche a Quasimodo, che, dall’alto della sua conoscenza e cultura, ha risposto a tutti con cordialità e simpatia. Perché fare poesia? Ha proposto un poeta e Quasimodo : “La poesia salva la vita, ha un valore salvifico” e ha ricordato episodi di guerra sconvolgenti e drammatici dove superare il grande dolore che provavano le persone non era facile, eppure la poesia li ha aiutati a sognare, a rifugiarsi nella scrittura, a non avvilirsi, a salvarsi la vita. Ha spiegato del perché il Nobèl a Dario Fo e a un giovane che chiedeva lumi su di una tesi originale su Quasinodo ha risposto:” Devi essere umile e leggere direttamente i libri, devi lasciar perdere la critica su internet e solo così la tua creatività potrà partorire un lavoro serio e originale fondato sulla conoscenza diretta “. Quasimodo è stato molto critico sulla sistema scolastico attuale che, secondo lui, non forma e non informa adeguatamente e la prova è stata l’ultima prova agli esami di Stato dove chiunque poteva scriverci sopra, anche senza conoscere nulla di Salvatore Quasimodo. Aletti si inserisce ancora nel turno degli interventi e chiede: “Le poesie che lei ritiene più belle di suo padre?” e Quasimodo risponde:” Mi viene difficile, anche perché io mi sono dato più padri nella vita come Giuseppe Verdi, Thomas Mann, William Shakespeare, Pascoli in latino, ecc.”. Uno dei poeti chiede: Quasimodo ha frequentato il Politecnico?- No! Risponde categorico Quasimodo, mio padre da Geometra si iscrisse ad Agraria, ma mai al Politecnico come erroneamente più di qualcuno ha scritto. A questo punto entra in scena l’editore Sabrina Del Piano che ringrazia tutti per il bel salotto culturale e consegna al Sindaco Ranù il libro: ”Quasimodo dalla poesia al teatro”- Biografia per immagini a cura di Vittorio Del Piano che sarà presentato domani. Da qui l’appuntamento, alle 22,00, sulla spiaggia per la lettura delle poesie “sotto le stelle” e durante la lettura in quella magica scenografia sulla spiaggia con palco e lanterne diffuse, l’associazione teatrale “La Goccia” di Perugia, ha presentato “Il Lamento di Nosside sullo Jonio per la strage delle donne di Enzo Cordasco, presente nell’occasione. Il gruppo di donne attrici sul palco: Anna Maria Tontini, Loucia Demostenous, Paola Monottoli, Rossana Stella, Linda La Penna, Rossana Lucente di Francavilla Marittima, Maria Porcupetri di Perugia. E nella pausa tra un atto e l’altro e la declamazione di poesie a turno, una voce bellissima ha carpito l’attenzione di tutti e si tratta dell’ugola speciale del giovane Alfonso Greco di Rocca, ma che vive nel nord. A leggere le poesie oltre alle poetesse già premiate (Teresa Rosito, Palma Carla, Lorenzato Eleonora, Pitrelli Maruzza) anche altri come Vittorio Frabbricatti di Napoli con “I fimmini du Sud” simile come titolo al testo della poetessa Rosito, ma in versione più storica, una donna più combattente, più dura. E ancora Griselda Doka ha declamato la poesia “A volte” tratta da “Cristallo e Pietra” di Pierino Gallo di Trebisacce. La magica atmosfera tra lanterne, musica, canto delle poesie, la terza serata, si è conclusa sulle nove in programma e Aletti e Quasimodo dal palco rinnovano l’invito per l’appuntamento di domani con: – Ore 18.30 – Monastero dei Frati Osservanti. Alessandro Quasimodo, regista, attore, autore, figlio del grande poeta Salvatore Quasimodo, è uno degli ospiti d’eccezione del Festival Poetico Il Federiciano. Quasimodo leggerà le poesie più significative del padre e successivamente presenterà il suo libro “Dalla Poesia al Teatro”. Ore 21,30 – Ingresso Castello Federiciano. Svelamento della stele poetica dedicata a Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura nel 1959.- Ore 22,00 – Piazza dei Poeti Federiciani. Poetry Slam. Gara poetica con giuria tecnica e popolare. Manifestazione pubblica aperta a tutti. Iscrizione gratuita. Ospite straordinario: Alessandro Quasimodo, regista, attore, autore, figlio del grande poeta Salvatore Quasimodo.
Franco Lofrano