Rocca Imperiale-21/09/2014:Ranù dichiara aperta la battaglia politica per ottenere la riapertura dell’ufficio Postale.
Ranù dichiara aperta la battaglia politica per ottenere la riapertura dell’ufficio Postale.
Il Sindaco Giuseppe Ranù, insieme con l’intera amministrazione comunale, non ha mai accettato la chiusura dell’ufficio Postale nel Centro storico per il quale ha promesso il totale impegno, in campagna elettorale, per la parziale riapertura e, oggi, dichiara aperta ufficialmente la battaglia politica per riottenere il maltolto. Già da qualche mese il sindaco Ranù sulla questione aveva coinvolto la parlamentare del Pd, l’On.le Enza Bruno Bossio che immediatamente ha sposato la causa presentando una interrogazione parlamentare a risposta immediata al Ministro per lo Sviluppo Economico. A breve l’On.le Bossio incontrerà l’amministrazione comunale e i cittadini rocchesi per decidere sul come proseguire per riuscire ad ottenere la riapertura dell’ufficio postale. I fatti, in sintesi, ad oggi. La parlamentare Bossio, lo scorso 17 settembre, ha presentato l’interrogazione per richiamare Poste Italiane Spa alla sua ‘mission’ di servizio pubblico per il quale Poste Italiane ha ritenuto l’ufficio del centro storico improduttivo. L’On.le Enza Bruno Bossio ha sottolineato che non esiste la ragione “produttivista” o “aziendalista” per gli uffici ubicati in territori montani o scarsamente popolati. E ancora nella lettera inviata dall’On.le Bossio al Sindaco Ranù si legge testualmente:“In particolare nell’interrogazione richiamavo il caso del comune di Rocca Imperiale dove nel giugno del 2013 è stato chiuso l’ufficio sito nel centro storico, circostanza che ha creato notevoli disagi soprattutto alla popolazione anziana che trova grandi difficoltà a recarsi all’ufficio della Marina sito a ben 4 km di distanza per l’assenza di servizi di trasporto pubblico. Del resto il TAR del Lazio nella sentenza (n. 1117 del 29 gennaio 2014) di accoglimento di un ricorso presentato dal comune di San Pietro in Guarano avverso la chiusura dell’ufficio postale della frazione di Redipiano, ha sancito che, in materia di distribuzione della rete di uffici postali, debbano essere prese in considerazione soprattutto le “esigenze degli utenti, in particolare delle zone rurali e di quelle scarsamente popolate; esigenze che non sarebbero rispettate col solo criterio di ragionevolezza basato sull’equilibrio economico come presupposto per la permanenza di uffici postali in territori particolarmente disagiati” e come sia “quasi superfluo rilevare come nell’ambito di un servizio pubblico l’equilibrio economico non possa assumere la stessa determinante rilevanza che assume nella gestione di una impresa privata. In particolare il Ministero ha comunicato che, rispetto alla previsione di chiusura di 89 uffici postali in Calabria ne sono stati chiusi 39 e che, nei casi specifici degli uffici postali da me segnalati nella interrogazione (San Pietro in Guarano, Aprigliano e Rocca Imperiale) essi rientrano pienamente nella categoria delle zone remote, in quanto comuni rurali e totalmente montani (secondo l’elenco di Comuni italiani pubblicato dall’ISTAT a giugno 2013) e in quanto tali sono ora tutelati dal divieto di chiusura nei limiti di quanto previsto dall’art. 2 della suddetta delibera” dell’AGCOM”. La risposta del Ministero fornita per tramite del Sottosegretario Antonello Giacomelli, mi sembra, pertanto, sostanzialmente positiva rispetto all’esigenza di evitare la chiusura indiscriminata di uffici postali in aree interne, montane o scarsamente popolate. Purtroppo per gli uffici postali già chiusi Poste Italiane Spa non ha previsto alcun programma per la loro riapertura e si tratta di individuare insieme un possibile percorso. Il Sindaco Ranù, infine, dichiara che:” Quanto innanzi ci dice che la chiusura si poteva evitare con una resistenza da parte dei precedenti amministratori, in ogni caso lavoreremo nell’interesse della comunità e dei cittadini tutti”.
Franco Lofrano