Trebisacce-11/10/2014:COSTITUZIONE DEL GRUPPO DEI GIOVANI DEMOCRATICI A TREBISACCE.(di Andrea Petta)
COSTITUZIONE DEL GRUPPO DEI GIOVANI DEMOCRATICI A TREBISACCE.
Ieri è stata formalizzata la costituzione del gruppo dei Giovani Democratici a Trebisacce.
Il gruppo costituisce l’organizzazione giovanile del Partito Democratico, formata da giovani dai 15 ai 29 anni.
Alla manifestazione di apertura del circolo erano presenti, tra gli altri, il Segretario del circolo cittadino del Pd, Pierfrancesco De Marco, e il segretario dei Giovani Democratici della Provincia di Cosenza, Michele Rizzuti.
E’ un’iniziativa alla cui realizzazione tenevo tantissimo e per la quale mi sono speso in queste settimane con particolare determinazione, con il prezioso contributo dei giovani democratici di Villapiana, Vincenzo Pittelli e Adolfo De Santis.
Mi sembrava paradossale che Trebisacce, per la sua popolosità, per la sua collocazione geografica baricentrica rispetto al comprensorio, per la sua funzione naturale di comune-capofila dell’Alto Jonio, per la sua capacità di attrazione rispetto alle comunità limitrofe anche per la presenza degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, non avesse un circolo dei Giovani democratici, quando altre realtà, più piccole e meno importanti, possono contare già da tempo sulla presenza di strutture giovanili del Partito che si sono distinte per attivismo e capacità di incidere sul reale.
Mi sembrava indifferibile l’esigenza di procedere ad uno “svecchiamento“ del PD a Trebisacce, dove su 84 iscritti soltanto 8 hanno meno di 40 anni e soltanto 5 meno di 30.
Si tratta di un dato impressionante, che deve indurci a delle riflessioni e a degli interrogativi: nemmeno il 10% dei tesserati del Pd a Trebisacce è costituito da under 40!!!
Ed allora, ho ritenuto che la costituzione del gruppo dei GD potesse iniettare linfa vitale ad un’organizzazione che non sembra esercitare spinta propulsiva e che non sembra avere la forza per porsi quale agente e fattore del cambiamento.
Non è stato facile. E’ imperante, nelle nuove generazioni, e non solo in esse, il distacco dalla politica, sentita come qualcosa di lontano, di estraneo, di sporco, come il luogo del perseguimento di interessi personali, degli intrighi, degli “inciuci”, è forte il sentimento di indifferenza, di sfiducia verso un mondo che, spesso, negli ultimi tempi, non ha dato buona prova di sé.
Non è stato facile, ma ho assunto informazioni su chi potesse essere interessato all’iniziativa, ho contattato i ragazzi, li ho sentiti ad uno ad uno, li ho visti, ci ho parlato.
Siamo arrivati a coinvolgere 12 ragazzi e ieri abbiamo costituito il gruppo che – spero – possa essere un luogo fecondo di analisi e di elaborazione del reale, in cui dal dibattito, dalla dialettica e anche dal conflitto possano nascere proposte e idee per cambiare la realtà delle nostre comunità. Perché, se facciamo politica, è perché abbiamo sempre la volontà di cambiare la realtà.
Dopo tutto, la politica è anche saper guardare al futuro e saperlo ripensare. E i giovani devono ritrovare il coraggio di farlo perché il futuro appartiene a loro.
Parafrasando Gramsci, dobbiamo chiedere ai nostri giovani di studiare, di istruirsi perché abbiamo bisogno di tutta la loro intelligenza, di agitarsi e di mobilitarsi perché abbiamo bisogno di tutto il loro entusiasmo e di tutta la loro passione, di organizzarsi perché abbiamo bisogno di tutta la loro forza.
La politica, per riprendere un insegnamento di Enrico Berlinguer, devono farla i giovani. Perché se la politica non la faranno loro, questa sarà appannaggio di chi oggi non ha interesse che un futuro ci sia.
Tra vent’anni – mi sono permesso di ricordare ai ragazzi l’esortazione di Mark Twain – non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.
Andrea Petta