Trebisacce-18/10/2014: Scuola: Formati i docenti sui Bes e Dsa

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Si sono conclusi i sei giorni complessivi di corso di formazione per i docenti sul tema : ”Didattica inclusiva e speciale: dalle competenze alla didattica inclusiva. Uno sguardo attento ai BES”, svoltosi, di pomeriggio, nei giorni 25, 26 e di mattina il 27 settembre e il 16 e 17 ottobre e di mattina il 18 ottobre, nell’auditorium dell’I.T.E.S. “V. Cosentino” di Rende, organizzato dal liceo scientifico-linguistico “Pitagora”, quale centro Territoriale di Supporto per i Bes per la Provincia di Cosenza, presente la Dirigente scolastica  Elisa Policicchio. Anche la seconda e conclusiva parte del corso ha visto relatrice Caterina Scapin (Veneta) che è riuscita brillantemente ad organizzare diversi gruppi di lavoro coinvolgendo pienamente i docenti. Tanti i docenti che hanno partecipato da tutte le scuole della provincia e anche diversi dirigenti scolastici. Dal Filangieri di Trebisacce sono stati incaricati dalla dirigente scolastica, Franca Domenica Staffa, i docenti: Policastro Rosetta (Matematica), Pesce Vincenzo (Geografia Economica) che non ha partecipato al corso finale perché in servizio con gli studenti a Berlino, Laino Leonardo (Costruzioni) e Lofrano Francesco (Economia Aziendale). Il 27.12.2012 è stata emanata la Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. In essa sono contenute alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualsiasi siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. L’attenzione viene quindi estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. La direttiva sancisce quindi il diritto per tutti gli alunni che presentano queste tipologie di difficoltà/svantaggio di avere accesso a una didattica individualizzata e personalizzata. Le strategie, le indicazioni operative, l’impostazione delle attività di lavoro, i criteri di valutazione degli apprendimenti e i criteri minimi attesi trovano definizione all’interno del PDP – Piano Didattico Personalizzato dell’alunno, se deciso dal Consiglio di Classe, perché non sempre è obbligatorio. Durante i lavori di gruppo sono stati proposti, attraverso i contributi dei massimi esperti di didattica inclusiva: suggerimenti utili per impostare percorsi educativo-didattici realmente inclusivi e volti a promuovere il pieno apprendimento di tutti gli alunni; riflessioni di carattere teorico;  numerosi spunti di lavoro (anche inerenti la rilevazione dei BES e gli aspetti più strettamente legati alla valutazione alle competenze in uscita); proposte specifiche per alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il nucleo centrale del corso è stata la stesura del PDP (Piano Didattico Personalizzato), che parte innanzi tutto da una visione di «classe inclusiva» per spostarsi solo successivamente sul singolo alunno, avendo sempre come cornice di riferimento la necessità di collocarsi all’interno di un ben preciso Piano Annuale per l’Inclusività. Nella giornata del 16 ottobre  si è parlato della Relazione clinica o Diagnosi alla stesura di un PDP; come leggere una diagnosi; quali informazioni utili estrapolare dalla diagnosi; come realizzare, in base alle indicazioni della diagnosi e alle osservazioni dei docenti (griglie BES), un PDP. A seguire dalle 18,00 alle 19,20: Lavori di gruppo: Modalità di attività: Laboratorio a gruppi di docenti (un docente per disciplina o il consiglio di classe) con realizzazione dell’esercitazione prevista; super visione del tutor nei gruppi di lavoro; sessione plenaria di restituzione/analisi dei lavori. Esercitazione: studio di caso; data una diagnosi ad ogni gruppo (scelte tra quelle più significative in possesso alla scuola) effettuare una lettura critica dei punti di forza e delle criticità della diagnosi tramite un modello dato dal tutor; successivamente programmare gli interventi compensativi (con l’aiuto di una tabella fornita dal Tutor) da prevedere sia competenze (abilità-abilità) che strumenti. Nella seconda giornata, 17 ottobre, la Didattica inclusiva: dal recupero mirato alle strategie compensative e misure dispensative. Dalle 16,20 alle 18,20: Lavori di gruppo:  Esercitazione: a partire dalla lettura della diagnosi effettuata e dalle proposte compensative programmate  ogni gruppo prevede la stesura di un PDP per lo studente analizzato. Dalle 18,20 alle 19,20: Relazione in Plenaria e restituzione dei lavori di gruppo del giorno precedente. E, infine , sabato mattina, dalla Relazione clinica o Diagnosi alla stesura di un PDP; come leggere una diagnosi; quali informazioni utili estrapolare dalla diagnosi; strumenti compensativi e misure dispensative tra didattica ed esami di stato. Relazioni e raccordi con le famiglie e i servizi sanitari. Il modello della Regione Veneto per la rilevazione precoce degli alunni con DSA. Reti di scuole per l’inclusività. A impreziosire con ulteriori contributi il corso sono intervenuti, alla fine della giornata di lavoro, la dirigente scolastica Elisa Policicchio, la neuropsichiatra infantile del distretto Asl di Rende, Iannazzo Caterina, che ha raccontato delle esperienze professionali su casi specifici affrontati e la Chiarissima Professoressa dell’Unical, Valente Antonella, della facoltà di Scienza della formazione, esperta in master sulla dislessia, autismo, ecc. A tutti i docenti la scuola invierà del materiale utile di approfondimento e un opuscoletto operativo preparato dalla relatrice Scapin.

Franco Lofrano