Rocca Imperiale- 15/04/2015: Palazzo Giacobini ritorna alla edilizia residenziale pubblica.

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Rocca Imperiale: 15/04/2015

Palazzo Giacobini ritorna alla edilizia residenziale pubblica.

Per capire la storia della destinazione d’uso attuale del Palazzo Giacobini bisogna ritornare indietro di almeno un decennio, racconta il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici e alle politiche agricole Francesco Gallo. Con l’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Marino venne avviato il procedimento per la ristrutturazione del Palazzo Giacobini. Con la prima amministrazione guidata dal sindaco Ferdinando Di Leo venne chiesto, continua il vice sindaco Gallo, il cambio di destinazione d’uso all’Aterp per consentire la istituzione di un Centro Studi Universitario specifico per l’archeologia. La Regione Calabria nel 2008 con delibera di giunta autorizzò il cambio di destinazione d’uso. L’Aterp di Cosenza, nel 2010, tramite una convenzione, pretese dal Comune di Rocca Imperiale, per l’utilizzo dell’antico Palazzo “Giacobini” un canone annuo di locazione pari a euro 7590. Si andò avanti così per anni, sottolinea l’amministratore Gallo, fino a registrare un indebitamento del comune pari a circa 32000 euro per canoni mai pagati all’Aterp e senza un utilizzo reale del Palazzo Giacobini da parte del comune. L’attuale amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Ranù, appena insediata, con deliberazione di giunta n.70 del 2014, chiese di ritornare alla vecchia destinazione di edilizia residenziale pubblica e, contemporaneamente, deliberò per la sospensione del pagamento del canone al fine di bloccare l’aumento dell’indebitamento del comune nei confronti dell’Aterp, che già riportava la cifra di euro 32.257,50. In questi anni, e ci troviamo storicamente nel 2011, l’amministrazione Di Leo concesse in locazione alla Società Akiris Soc. Coop. a.r.l. di Policoro che aveva offerto un canone annuo di euro 7800 circa. La società Akiris, per dovere di cronaca, avrebbe dovuto utilizzare l’immobile per foresteria per studenti universitari e per l’istituzione di un centro studi universitario per la ricerca e la formazione nel campo archeologico.Dagli atti risulta, afferma Gallo, che il primo anno il comune ha ricevuto il canone annuo di locazione, ma non quello relativo agli anni successivi. Alla interruzione del contratto di locazione tra il comune e la Società Akiris ne è conseguentemente seguita la richiesta di euro 20.000 da parte della società al comune per lavori in economia effettuati. Il comune non ha però mai pagato l’importo richiesto dalla società. In sostanza l’amministratore Gallo ravvisa quasi una forma di baratto che significa sostanzialmente dire al comune che io non pago i canoni pattuiti per contratto perché assorbiti dai lavori in economia effettuati. Il procedimento con l’Aterp oggi è in corso per la destinazione di edilizia residenziale pubblica. Intanto l’amministrazione, in attesa dell’autorizzazione Aterp, ha già approvato l’avviso pubblico per la formazione di una graduatoria per l’assegnazione degli alloggi. Gli alloggi da assegnare sono sette e sono appena scaduti i termini per la presentazione delle domande. Una specifica commissione provvederà a breve a redigere la graduatoria sulla base di criteri già definiti e resi noti e dalla graduatoria provvisoria si passerà a quella definitiva e si assegneranno gli alloggi alle famiglie bisognose. L’amministrazione comunale di cui con orgoglio ne faccio parte-afferma Gallo-ha scelto di destinare il Palazzo Giacobini alla residenza di famiglie bisognose, sottraendolo al naturale abbandono e degrado. Inoltre si eviterà di indebitare ulteriormente il bilancio comunale a causa dei canoni di locazione e possiamo continuare ad affermare il principio di solidarietà che l’attuale amministrazione ha dal suo esordio attenzionato e che con i fatti continua a portare avanti dando aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. Sull’amministrazione Ranù però grava l’onere di pagare all’Aterp i 32.000 euro che potevano essere risparmiati, di pagare la perdita di tempo di un decennio sull’utilizzo del Palazzo Giacobini e cosa a noi gradita ritornare sulla vecchia destinazione d’uso che aiuta i cittadini e non indebita le casse comunali.

Franco Lofrano