CALABRIA-13/06/2015: ALTO JONIO. SIBARITIDE. SUGGERIMENTO AL PROSSIMO FILM DI PUPI AVATI: ROM EO ALÌ e ROSAGIULIETTA
CALABRIA. ALTO JONIO. SIBARITIDE. SUGGERIMENTO AL PROSSIMO FILM DI PUPI AVATI: ROM EO ALÌ e ROSAGIULIETTA
Il noto regista Pupi Avati ha deciso di girare un film nell’Alto Jonio. La pellicola, chiaramente strappalacrime, narrerebbe la storia di un amore sbocciato a Sibari (o Trebisacce, Amendolara, non si sa ancora) tra un migrante africano assunto per raccogliere agrumi e la figlia del suo datore di lavoro.
Suggeriamo al regista una sceneggiatura più intrigante. Diciamo shakespeariana.
Il migrante africano, Rom Eo Alì, raccoglitore di agrumi presso un agrumicoltore africano di Corigliano trasformatosi da tempo in imprenditore (per il noto principio dell’integrazione), finita la stagione di raccolta, non avendo un cavolo da fare, decide, ahinoi, di spacciare droga per conto di un noto ‘ndranghetista della Sibaritide. Nello zelante svolgimento del suo diverso, e più remunerativo impiego, conosce per caso Rosagiulietta, figlia del suo nuovo datore di lavoro. Tra i due sboccia un tenero sentimento d’amore. Il padre della pulzella, inorridito all’idea di avere nipotini mulatti (antico pregiudizio ormai superato), chiude in casa la sventurata, licenzia il migrante ed ordina all’agrumicoltore, con minacce molto convincenti, di riassumerlo anche in assenza di arance sugli alberi.
La ragazza, disperata, non volendo rinunciare alle gioie di un amore così grande (misure africane), e non volendo più accontentarsi dell’amore in sottomisura nostrana, decide, per fuggire e raggiungere l’amato bene, di fingere la morte con la po(r)zione ridotta preparata da un noto ristoratore locale (che, con le sue micidiali ricette, aveva già fatto fuori sul serio molti avventori).
Il giovane africano, saputa la notizia della prematura scomparsa della sua adorata, ignaro della messinscena, decide di farla finita andando a cenare sontuosamente proprio dal noto ristoratore.
La giovinetta, una volta risvegliatasi dal finto torpore mortuario, e saputo della triste sorte del suo africanello, decide di cenare anche lei, con porzioni abbondanti, nel micidiale ristorante.
Il Politico di spicco di Cassano, dopo aver convocato davanti alle due salme, sia l’africano agrumicoltore, sia lo ‘ndranghetista, si slancia in un poderoso sermone-comizio accusatorio, che, sia per la durata, sia per i noiosi argomenti trattati, sia per la frequente sgrammaticatura del linguaggio, fiacca i due sciagurati fino alla morte.
Tragedia dell’amore alla quale sopravvivono soltanto il Politico di Cassano ed il noto ristoratore locale.
Morale della storia. Attenzione agli agrumicoltori integrati, ai raccoglitori africani, alle pulzelle nostrane, ai ‘ndranghetisti di stampo tradizionalista, ai ristoratori sospetti ed al Politico di Cassano. Titoli di coda e The End.
Pupi Avati, la sceneggiatura è offerta agratis, nulla è dovuto per il disturbo.
Maurizio Silenzi Viselli