Calabria-15/06/2015:DOPO IL PIANO A e B DI RENZI PROPONE QUELLO C
LA CALABRIA DOPO IL PIANO A e B DI RENZI PROPONE QUELLO C
Una volta percorsi inutilmente i piani A (piatire all’Europa di considerare l’Italia degna di attenzione) e B (calarsi le braghe e rimettersi alla clemenza dei violentatori europei), la Calabria propone di passare alle 6 fasi del piano C.
- Effettuare un corso rapido d’informazione storica, ricordando ai supponenti rappresentanti del nord Europa che senza la cultura e la civiltà, prima della Magna Grecia (Sybaris), poi di Roma, loro starebbero ancora, dipinti in blu elettrico, a spidocchiarsi sugli alberi o a mangiare gustosamente radici amare (nel migliore dei casi).
- Dopo queste preliminari ficcanti ed utili informazioni, ricordare loro che fu l’Imperatore Claudio, con un suo famoso discorso al Senato (inciso su bronzo e visibile in Francia a Lione), a far approvare il loro ingresso nel contesto decisionale centrale.
- Quindi, ricordando loro che fu Roma ad imporre la pace come unico strumento di progresso economico e culturale, invitarli affinché si attivino in una politica unitaria in grado d’imporre la pace, sia in Africa, sia nel quadro territoriale arabo. Risolvendo così alla radice il problema dei profughi e delle sanguinose guerre di religione (o meglio, petrolifere).
- Stabilito poi, in questo oggettivo quadro culturale, che la Grecia non è debitrice verso nessuno, ma ampia creditrice della prosperità economica e culturale occidentale (America compresa), taglino in modo significativo il debito greco (causato sempre da politici) ripartendone i costi tra i componenti dell’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America.
- L’Italia, in questa ripartizione, offra di assumersi una quota doppia, per ribadire agli amici greci, che il “vero” spirito romano non avrebbe mai nemmeno pensato di “spezzarle le reni”.
- Renzi, per sottolineare al mondo che sono le guerre (sempre causate dai politici) il maggior flagello dell’umanità, affianchi al povero morto soldatino ignoto del Vittoriano, un altro povero morto profugo ignoto. Sono deceduti entrambi per le stesse assurde e criminali ragioni.
Ecco, cari Grandi del G7, cosa avreste potuto decidere nella frescura del castello di Elmau in Baviera, invece di mettervi a discettare di meteorologia.
Maurizio Silenzi Viselli