Trebisacce-07/09/2015: Riaprire l’ospedale di Trebisacce

Ministro della

Salute

ROMA

 

 

 

ma.suraci@regcal.it

Sig.

Commissario

Ad acta

Piano di rientro per la Sanità

Regione Calabria

CATANZARO

 

mario.oliverio@regcal.it                                                                                               Sig.

Presidente

Giunta Regionale

CATANZARO

 

sottosegretario.lotti@governo.it                                                          Dott. Matteo Renzi

Presidente

Consiglio dei Ministri

ROMA

 

presidente@pec.governo.it                                                                                            Sig.

On.le Luca Lotti

Sotto Segretario

Presidenza del Consiglio dei Ministri

ROMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOCUMENTO POLITICO ISTITUZIONALE

 

 

 

OGGETTO: Riaprire l’ospedale di Trebisacce.

 

 

Il Consiglio Comunale di Trebisacce, riunitosi di urgenza in seduta straordinaria aperta unitamente

 

al consigli comunali e sindaci dei diciasette comuni del Distretto – Sanitario della Sibaritide.

 

A seguito dell’’incontro tenutosi giorno 22 Agosto tra il Sindaco di Trebisacce e il Presidente del Consiglio Comunale La Regina ed il Commissario ad acta per la Sanità, in cui lo stesso ha ribadito la propria indisponibilità a voler riaprire l’ospedale zonale di Trebisacce

PREMESSO.

-Che le considerazioni espresse dal Commissario ad acta  oltre che inopportune, sono intrise di semplici e sommarie valutazioni politiche che non spettano e non competono all’ufficio del Commissario, chiamato ad applicare la legge, garantire i LEA e soprattutto le emergenze-urgenze nelle zone disagiate, così come prevede anche il Patto per la Salute 2014/2015,oltre che ripianare il debito.

CONSIDERATO

 

-Che la Regione Calabria ha l’obbligo di garantire l’assistenza sanitaria ospedaliera ai propri cittadini e i LEA (livelli essenziali di assistenza), sia con riferimento alle emergenze-urgenze, che al numero di posti letto per aree geografiche determinate. Nella zona Jonica il rapporto di 1,3 p.l. per 1000 abitanti è inferiore a quello regionale e nazionale;

-Che il Distretto Sanitario cui appartiene Trebisacce, è costituito da n. 17 Comuni di cui n° 9 montani con circa 60.000 abitanti.; le strade di collegamento alla statale jonica sono impervie e tortuose, che soprattutto d’inverno rendono il traffico particolarmente difficile; i collegamenti ferroviari sono stati smantellati, i Comuni sono situati a pettine rispetto alla SS 106 che d’estate, per i noti problemi di traffico e pericolo, non consente un flusso veloce;tali da far ritenere disagiato i periferici e l’intero comprensorio;

-Che la distanza dei Comuni dagli ospedali Spoke calabresi più vicini, escluso i Comuni di Trebisacce, Villapiana, Cassano e Francavilla, è superiore ad un’ora di viaggio per come si evince anche dalla tabella allegata. L’indicazione dell’ospedale Spoke di Policoro, quale presidio più vicino che consentirebbe le cure urgenti, è da ritenersi artificioso e pretestuoso, peraltro distante più dai Comuni a sud. La Regione Calabria, allo stato, ha l’obbligo di garantire cure sanitarie ospedaliere nel proprio territorio; la programmazione sanitaria di altre regioni è ininfluente prescindendo, naturalmente, da futuri accordi, allo stato inesistenti. Tanto viene sancito anche dalla sentenza del Consiglio di Stato Cfr. pag. 18 sent. N° 2151/2015). Peraltro, in caso di emergenza, il servizio 118 ha l’obbligo di ricoverare i pazienti presso gli ospedali calabresi e non di altre regioni;

-Che il riferimento al numero di abitanti per distretto è stato inopportuno, se così fosse, escluso Cosenza, tutti gli ospedali dovrebbero essere chiusi. Tutti i bacini  degli ospedali spoke attivi sono sotto i 60.000 abitanti. Paraltro contraddittoriamente il Commissario Scura, per Trebisacce dichiara che, il proprio decreto n° 9/2015 non può essere modificato, mentre poi per altre realtà, con bacini d’utenza inferiori, prevede il potenziamento dell’esistente. Con ciò riconoscendo le legittime aspettative degli altri territori,si vogliono solo evidenziare le contraddizioni e le pretestuosità di Scura. In proposito dalla tabella allegata, recante gli abitanti per distretti e territorio di competenza ospedaliera della provincia di Cosenza, si può evincere quanto dichiarato;

-Che la conferenza Stato-Regioni (decreto 9.7.2014), e il Decreto Min.Salute del 02/04/2015 nel prevedere i Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate, stabiliscono i presupposti e  il tempo max di percorrenza dal P.S. più vicino di 60 minuti o di 90 all’ospedale Spoke o Hb. In tale contesto per confutare le fumose e confuse cognizioni del Commissario, si ritiene utile precisare che, l’ospedale di zona disagiata è possibile prevederlo, oltre che in presenza di distanze superiori ai 60 minuti, quando l’area, ove sono situati i Comuni, sia geograficamente ostile e disagiata, tipicamente montana o premontata, con collegamenti di rete viaria complessa e conseguente dilatazione dei tempi, peraltro senza alcun elisoccorso. Tali presupposti per Trebisacce e l’Alto Jonio-Sibaritide sussistono tutti, peraltro la zona disagiata non necessariamente deve trovarsi in montagna o deve nevicare d’inverno;

-Che la mobilità passiva, al contrario di quanto dichiarato dal Commissario Scura, è chiaramente aumentata, rispetto agli anni in cui l’ospedale di Trebisacce era aperto. La differenza è di quasi 1,8 -2,00 milioni, rispetto a tali anni. La mobilità passiva dell’area nord Calabria costa alla Regione Calabria circa 20 milioni all’anno, che possono essere investiti a Trebisacce e Praia, per drenare l’emigrazione sanitaria. Solo Trebisacce nel 2013 ha registrato 3059 casi di ricovero extraregione, comportando una spesa di € 10.907,516, superiore al costo dell’intero ospedale attivo. Pur volendo ridurla del 50% perché non riuscirebbe, in ogni caso a frenare integralmente la migrazione sanitaria, sarebbe superiore ad € 5.000.000,00 ,maggiore sempre al costo dell’ospedale di zona disagiata. Anche la differenza rispetto agli anni in cui Trebisacce era attivo, è di circa € 3.800.000,00 (dati ufficiali ASP) si evidenzia che, negli anni in cui era aperto, non si è fatto mai nulla per potenziarlo,altra causa di riduzione dei ricoveri appropriati.;

–  Che Scura richiama futuri ed inesistenti servizi (ospedale Sibaritide, casa della salute ed elisoccorso da costruire). Intanto la gente muore! Scura ha solo una visione  urbanocentrica della Sanità,marginalizzando e penalizzando i centri periferici,che hanno maggiore necessità di servizi addirittura promette  di aprire la Casa della Salute,che anche con buoni servizi,  che   non potrebbe mai soddisfare le emergenze-urgenze. Scura vive di ricordi!  Pensando di essere in Toscana con servizi territoriali efficienti, dimentica però di programmarli per la Calabria; addirittura pensa di risolverle con l’elisoccorso,che però già ora viene limitato nei voli,proprio per le ingenti spese di funzionamento o con la casa della Salute. Tali argomentazioni peraltro sono state BOCCIATE anche dal Consiglio di Stato nella richiamata sentenza(cfr. 14) ,poi intima alla Regione di predisporre il Piano delle rete ospedaliera sull’esistente e non su ciò che deve essere costruito.

-Che Scura non tiene conto della Sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato, con la quale è stato annullato il decreto 18/2010 e tutti gli atti presupposti connessi e consequenziali alla chiusura dell’ospedale di Trebisacce. In uno stato di diritto le sentenze devono essere applicate e Scura si sta sottraendo volontariamente all’esecuzione di un giudicato giurisdizionale, configurando anche un’ipotesi di reato p. e p. dell’art. 650 C.P.. Il relativo giudizio di ottemperanza è stato già deliberato e avviato ( giusta delibera G.M.n°189 del 26/08/2015);

-Che il Pronto Soccorso con divisioni e servizi minimi ed essenziali, al contrario di quanto ritiene il commissario,non è pericoloso ma  è necessario per salvare vite umane. Si pensi che attualmente al PPI di Trebisacce, con carenza di mezzi e uomini, sono state effettuate quasi 10.000 interventi in un bacino invernale di 60.000 abitanti che d’estate si quadruplicano, peraltro a ridosso di un’importante e pericolosa strada (SS 106), dove spesso si verificano incidenti gravi e mortali;

-Che giusto per ribadire la fattibilità, così come prevede la legge, per l’attivazione dell’ospedale di zona disagiata  e di confine in rete con l’ospedale Spoke di riferimento, si ricorda che la pianta organica prevede il P.S. con divisione medica di appoggio di n° 20 posti letto, una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi Day Surgary, un P.S. con medico dedicato all’emergenza-urgenza integrato nella struttura del DEA di riferimento, più i servizi di diagnostica, per un  totale di circa 20 medici più infermieri. Nel caso di specie a Trebisacce già lavorano n° 12 medici che devono essere integrati con n° 4 anestesisti (già previsti), n° 4 chirurghi e infermieri, già in parte in servizio, per cui economicamente l’importo sarebbe limitato a non più di € 2.000.000,00 annui per il personale, che totalmente costerebbe 5-6 milioni annui. Per il ripristino delle sale operatorie, vi è già un progetto esecutivo dell’ASP con fondi esistenti, ex art. 20 legge 67/87. In proposito vi è anche la disponibilità eventuale dei Comuni, a farsi carico degli oneri per il ripristino delle due sale operatorie;

-Che con gravità assoluta il Commissario anziché firmare  l’immigrazione sanitaria , invita i cittadini calabresi dell’Alto Ionio Sibaritide a ricoverarsi in Lucania ( Policoro ), in Puglia ( Taranto e Bari ), non molto distanti ;

-Che la Calabria deve garantire il diritto alla salute ai propri cittadini, indipendentemente dal numero e dal luogo dove sono residenti!

-Che  la stessa struttura commissariale nel redigere il Piano operativo 2013/2015 ha previsto, proprio la riconversione in ospedale di zona disagiata o di confine di Trebisacce e Praia, in considerazione del fatto che sulle due coste nord, ionica e tirrenica, non sussistono ospedali, da attivare anche per frenare l’emigrazione sanitaria verso altre regioni e garantire l’assistenza ospedaliera ai residenti.

-Che dalla rideterminazione dei posti letto emerge una disponibilità, in base agli abitanti, di 99 posti letto che possono essere utilizzati per l’attivazione del P. O, di Trebisacce.

Tante premesso e considerato

il Consiglio Comunale di Trebisacce, unitamente ai 16 Consigli Comunali e Sindaci del Distretto Sanitario Alto Ionio Sibaritide Cassano,Francavilla, S.Lorenzo,Cerchiara,Villapiana,Plataci,Abidona, Alessandria del C.,Nocara,Canna,Oriolo,Amendolara,Roseto,Montegiordano,Rocca Imperiale e Sam Lorenzo B.), istituzionali del comprensorio, al Presidente del Consorzio di Bonifica Bacini dello Ionio, a Sua Ecc.Mons. Francesco Savino Vescovo Diocesi di Cassano Ionio,alle forze sindacali CGIL (Sposato), CISL e UIL ( Castagna), ai segretari dei partiti PD, PSI e SEL, ai Consiglieri Regionali Aieta,Bevacqua,Guccione,D’Acri, i sindaci di Corigliano Geraci e Lopolito di Castrovillari,

ai Deputati Magorno , Covello. Aiello,Bruno Bossio e Nesci,e al presidente della Provincia Occhiuto,

CHIEDONO

-Al commissario ad acta per il piano di rientro per la Sanità in Calabria di dare immediata esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato n° 2151 del 2015 e per l’effetto emettere decreto per la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce, quale ospedale di zona disagiata, così come già proposto dal Comune di Trebisacce con atto finale trasmesso alla strutture Commissariali,da ritenersi parte integrante del presente atto,ed in ogni caso sussistendo i presupposti  fattuali e giuridici,così come potenziamento delle strutture sanitarie territoriali distrettuali quasi dismesse;

– ai Consiglieri Regionali e ai Parlamentari presenti di sostenere la richiesta e formalizzare in Consiglio Regionale e in Parlamento , anche attraverso interrogazioni sia per la mancata apertura che per l’omessa esecuzione del Consiglio di Stato.

-al Presidente della Regione Calabria On. Mario Oliverio, di adottare ogni atto formale diretto a sostenere la richiesta e in ogni caso di rendersi promotore di ogni utile iniziativa diretta a dare attenzione alla richiesta dei comuni dell’Alto Ionio – Sibaritide e dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato n°2151/2015.

-Di trasmettere il presente atto e allegata proposta al Presidente del Consiglio  dei Ministri Dott. Matteo Renzi , al Ministro della Salute,ai  Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e Marco Minniti di sostenere la richiesta di apertura dell’ospedale e in ogni caso di rendersi promotore di ogni utile necessità diretta a dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato e di prendere atto dell’inadeguatezza del Commissario Scura a gestire e programmare la Sanità in Calabria,e/o revocarlo che per gli stessi motivi si chiedono le dimissioni .

 

Trebisacce lì 07 settembre 2015

 

F.To da tutti i presenti (escluso Nesci che si era già allontanata prima asl momento della messa in votazione).