Rocca Imperiale-28/09/2015:Chi l’ha vista?
“Pubblichiamo volentieri lo scritto del prof. Manfredi e attendiamo eventuali segnalazioni “]
:Lettera aperta al direttore di Eco Rocchese:
Caro Direttore, ti prego di pubblicare nel prossimo numero del mensile quanto segue:
Chi l’ha vista?
Nel 1994 l’acquasantiera, di cui all’immagine. era al suo posto, nella chiesa dedicata a Sant’ Antonio del monastero dei Frati Osservanti di
Rocca Imperiale, sin dal 1583, come si legge a piè della colonna che la sorregge.
. La foto fu da me ripresa e inserita in I frati osservanti e le vicende del monastero di Rocca Imperiale, opera pubblicata nel 1994.
L’acquasantiera scomparsa
Nel 2OO4 venni a conoscenza che l’acquasantiera non si trovava al suo posto, sostituita da altra tuttora esistente ( ne ero stato informato dal compianto Paoluccio Di Leo, ufficiale postale).
Sono certo che la “sostituzione” sia avvenuta durante il periodo di restauro del Monastero (1996-98).
Era stato operato un baratto? Chi vi era interessato?
Verificata comunque la veridicità dell’ “informazione”, ne diedi notizia con lettera riservata al Parroco pro tempore don Nicola Arcuri e al Sindaco dott. Ferdinando Di Leo, il quale mi assicurò con lettera dell’agosto 2004 del suo personale interessamento e di aver a sua volta informato della faccenda anche il Comandante la Stazione dei Carabinieri di Rocca Imperiale.
Dopo circa tre anni, senza aver avuta notizia
alcuna, segnalai anch’io, nel luglio del 2007, sempre con lettera riservata, la sparizione al Comandante dei Carabinieri e mi permisi di suggerire la strategia da seguire.
Perché la lettera riservata ?.
Perché temevo che se la notizia fosse pervenuta al responsabile della scomparsa dell’acquasantiera, avrebbe preferito distruggere l’oggetto del “reato”anziché farsi scoprire.
La base della colonna dell’acquasantiera
Sono trascorsi altri otto anni nel silenzio di tutti.
E’ tempo perciò di rompere gli indugi e ogni riserbo.
Che fine ha fatto la nostra acquasantiera: barattata o trafugata ?
E quella ora esistente da dove proviene ?
Nell’archivio parrocchiale pare non vi sia alcuna traccia in proposito.
Poiché non si tratta di oggetto facilmente occultabile, ritengo che l’acquasantiera si trovi in qualche giardino privato, e certamente qualcuno
o più di qualcuno, l’avrà notata.
Prego, pertanto, chiunque l’abbia vista o abbia una qualche notizia di farsi vivo, anche attraverso questo mensile e in forma anonima; in particolare per far luce sulla vicenda attendo segnalazioni da parte di operai che hanno lavorato alla ristrutturazione del Monastero e dei quali si è avuto bisogno per il trasporto delle due acquasantiere. Si assicura in ogni modo l’anonimato.
E’ chiaro che a noi interessa, più che la condanna sia pure morale del “truffatore”, ritrovare il bene sottratto.
Si tratta di un bene della collettività e di un documento storico poiché dalla data, che si legge a piè della colonna che regge l’acquasantiera, si può risalire a quella, 1583, di ultimazione e della apertura al culto della Chiesa di sant’Antonio.
Vincenzo Manfredi