Trebisacce-08/10/2015: L’A.C. approva il documento di protesta contro il governo che relega i comuni a meri esattori per conto dello Stato.

COMUNICATO STAMPA

 

Il Consiglio Comunale di Trebisacce ha approvato all’unanimità dei presenti (assenti i consiglieri dell’opposizione), alla stregua delle indicazioni dell’ANCI, un documento di forte e vibrata protesta contro il governo che relega i comuni a meri esattori per conto dello Stato.

È ormai consuetudine, da più anni, che in occasione della proposta di legge di stabilità, il governo, prevede consistenti e costanti tagli alla ripartizione del fondo di solidarietà, costringendo gli EE.LL. a porre in essere una propria attività di vessazione nei confronti dei cittadini, sia per garantire i servizi essenziali che procedere al pareggio del bilancio.

Inoltre si è espresso solidarietà ai piccoli comuni gravati ulteriormente da scelte politiche sbagliate che comportano ricadute pericolose e pregiudizievoli sugli stessi, con chiare difficoltà nelle erogazione dei servizi.

Emblematica è stata la protesta dei Sindaci che hanno partecipato a Nocara, su invito del Sindaco Franco Trebisacce, a manifestare formalmente il proprio dissenso.

Il Sindaco Mundo nella relazione introduttiva ha evidenziato come il contesto economico, produttivo, occupazionale e sociale del nostro Paese presenta indici di graduale miglioramento derivante anche dal decisivo contributo dato dal sistema dei Comuni e delle Città al risanamento finanziario e al sostegno complessivo della domanda e dei bisogni  delle famiglie e delle comunità.

Coniugare controllo e razionalizzazione della spesa pubblica, con l’obiettivo primario della crescita, del sostegno all’occupazione e del miglioramento della competitività del sistema Paese è l’obiettivo dei Comuni e delle Città.

I dati che attestano la restrizione delle risorse e la forte contrazione degli investimenti locali sono ormai certificati da tutte le Istituzioni di controllo con una contrazione delle risorse pari a 18.5 miliardi dal 2007 ad oggi.

Nel 2015 I Comuni con grande senso di responsabilità stanno applicando le regole del nuovo sistema di contabilità che tuttavia comporta una ulteriore indisponibilità di risorse.

Gli effetti dei vincoli finanziari del Patto di Stabilità producono – nonostante il significativo allentamento ottenuto nel corrente anno – problemi di sforamento per molti enti e per un numero ampio di Comuni l’impossibilità di utilizzare avanzi di bilancio disponibili per completare opere e rilanciare investimenti.

La riduzione di risorse determina in ampie aree del Paese gravi difficoltà a far fronte a spese e servizi essenziali, con evidenti processi di arretramento dell’intervento pubblico nella cura del territorio.

I sindaci e gli amministratori comunali , con grande spirito di servizio e  a titolo gratuito, hanno assunto l’onere di guidare e di amministrare le Città metropolitane e gli enti di area vasta, consapevoli di essere i soggetti centrali per l’attuazione di un nuovo assetto istituzionale locale più semplice e capace di realizzare il massimo coordinamento fra esigenze del territorio e decisioni di area vasta e di dimensione metropolitana.

I Comuni di minor dimensione demografica, la stragrande maggioranza del nostro Paese, base della tenuta sociale delle comunità, sono investiti da un percorso complesso e di riorganizzazione delle proprie funzioni, che denuncia disorganicità e in un quadro normativo non adeguatamente incentivante e ragionevole, la cui definitiva revisione è ormai ineludibile.

L’obiettivo posto dal Governo di riduzione complessiva della pressione fiscale sui cittadini è con convinzione condiviso dai sindaci che vogliono essere parte attiva, anche attraverso la riduzione dell’impatto fiscale sulla casa, bene primario delle famiglie e delle persone costituzionalmente tutelato. I Comuni hanno subito, in particolare a partire dal 2011, un parossistico cambio di regime normativo sugli immobili anno dopo anno  con pesanti effetti sulla gestione finanziaria e contabile dei Comuni, in un clima di  costante incertezza, instabilità ed emergenza.

l’obiettivo, oggetto del confronto in sede europea, di allentare i vincoli per stimolare crescita ed investimenti, deve vedere protagonisti tutti i comuni e le città per ridare slancio all’economia del territorio, per sostenere l’occupazione, il benessere e la vivibilità delle nostre comunità. la riduzione del costo del debito e la sua flessibilità devono costituire un tassello della politica di sostegno agli investimenti .

il consiglio comunale di Trebisacce all’esito del dibattito ritiene che la legge di stabilita 2016 debba rappresentare il superamento definitivo della stagione di tagli alle risorse dei comuni e la limitazione del patto di stabilità. a tal proposito nel contestare le scelte politiche effettuate dai governi che si sono succeduti che hanno di fatto deliberato gli EE.LL. quali esattori in nome e per conto dello Stato.

Ad un’animita’ dei presenti (quelli di minoranza erano assenti)e anche alla luce degli ordini del giorno approvati dall’ANCI, chiede:

 

TASI E FISCALITA’

L’eliminazione della TASI e di altri cespiti su beni immobili: deve prevedere la  compensazione integrale dei gettiti aboliti  sulla base di una piena condivisione dei dati finanziari, nonché una corretta individuazione delle annualità di riferimento per la relativa quantificazione.

Mantenere effettivi margini di manovra per le autonome scelte fiscali locali, evitando incrementi di pressione fiscale sugli altri immobili  ed in particolare quelli produttivi.

Semplificare le regole e gli adempimenti a carico del contribuente, in primo luogo riunificando il prelievo IMU e TASI in un unico tributo immobiliare.

Superare il sistema delle trattenute sul gettito IMU e rivedere il sistema perequativo e utilizzo dei fabbisogni standard.

Procedere all’unificazione di altri tributi locali, garantendo l’integrità delle basi imponibili.

Mantenere l’attribuzione ai Comuni del gettito dell’imposta di soggiorno, colmando le lacune della normativa vigente.

 

 

 

PATTO DI STABILITA’

Il 2016 deve essere l’anno decisivo per il superamento del Patto di Stabilità per dare stimolo alla ripresa degli investimenti locali, sbloccando definitivamente gli avanzi di bilancio, consentendo di migliorare la gestione finanziaria, acquisendo certezze circa la capacità di investimento, assicurando l’attività programmatoria pluriennale degli investimenti e evitando il rischio di paralisi nella realizzazione delle opere.

Il superamento del Patto di Stabilità va accompagnato ad una revisione della legge n.243/2012 ed in particolare di quelle disposizioni che riguardano direttamente gli enti locali e che risultano ridondanti anche ai fini del rispetto della norma costituzionale.

Rivedere la disciplina in materia di dissesto e predissesto, per armonizzarla con l’obiettivo di favorire un efficace rientro e con le rinnovate regole contabili.

 

UFFICI GIUDIZIARI

Compensare sulla base di quanto riconosciuto dal Ministero della Giustizia (circa 700 mln) i crediti relativi alle spese per gli uffici giudiziari per le annualità precedenti al 1-9-2015 vantate dai Comuni.

 

PARTECIPATE

Interventi di modifica normativa del settore dei servizi pubblici locali e dell’assetto delle società partecipate vanno finalizzati all’obiettivo di sostenere aggregazioni aziendali ed efficienza dei servizi.

 

PICCOLI COMUNI

I Comuni di minor dimensione demografica devono godere di maggior autonomia nella gestione dei saldi  e vanno fortemente semplificate  le regole contabili ed ordinamentali. Le regole in materia di gestione associata  obbligatoria delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni vanno riviste incentivando processi associativi volontari che superino le incongruenze vigenti e che finalmente consentano un rafforzamento del ruolo e della capacità istituzionale del sistema dei Comuni.

Tale processo deve essere guidato dagli amministratori comunali, accompagnato da incentivi di carattere ordinamentale e finanziario e con un nuovo regime normativo stabile, articolato negli istituti della fusione, unione, convenzione etc, debitamente ridisciplinati, con un ruolo di coordinamento e supporto delle Città metropolitane e degli enti di area vasta, che in una ottica temporale congrua delinei una nuova e avanzata geografia istituzionale.

 

 

RISCOSSIONE E CATASTO

Va superato il regime di proroghe del sistema di riscossione e completata la riforma del catasto.

 

CITTA’ METROPOLITANE

Revisione dei tagli previsti a Città Metropolitane e Enti di area vasta nel ‘16 (2 miliardi) e ’17 (3 miliardi). Le norme riguardanti poteri, funzioni e risorse delle Città metropolitane vanno attuate da parte del legislatore statale e regionale, puntando sul loro ruolo strategico di sviluppo dell’intero Paese, a partire dalla costituzione di un Comparto autonomo.

 

WELFARE

Gli strumenti finanziari e i fondi in materia di politiche sociali  vanno adeguatamente rifinanziati.

 

SCUOLA

Il tema della modernizzazione ed adeguamento delle scuole deve essere oggetto di nuovi interventi finanziari attraverso procedure rapide e finanziamenti diretti agli enti locali, individuando soluzioni di sistema che consentano di superare le criticità derivanti dalla reiterazione dei contratti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico ed educativo, nonché i vincoli assunzionali generali.

 

EMERGENZA ABITATIVA

Varare una politica nazionale a sostegno dell’emergenza abitativa che preveda strumenti finanziari per le categorie più disagiate e favorisce il recupero del patrimonio edilizio pubblico non utilizzato. Pianificare e sostenere processi di riqualificazione nelle aree più degradate, nonché interventi a sostegno dei Comuni minori per migliorare attrattività e vivibilità.

 

TPL

Portare a compimento la riforma del TPL con l’obiettivo di garantire risorse congrue per il servizio e per il suo ammodernamento, assicurando il finanziamento diretto alle Città metropolitane e introducendo strumenti finanziari e normativi che migliorino la mobilità urbana nei Comuni e nelle Città.

 

FONDI COMUNITARI

Promuovere una piena integrazione fra strumenti finanziari nazionali e finanziamenti della nuova programmazione comunitaria, in termini di obiettivi di sviluppo ed intervento, processi di trasformazione urbana, politiche settoriali  nazionali e locali, con l’obiettivo generale di assicurare la miglio resa delle azioni in termini di capacità di spesa, rendimento in termini occupazionali e sociali , integrazione delle decisioni pubbliche.

 

Dalla Residenza Municipale, lì 08.10.2015

 

L’Amministrazione Comunale