Trebisacce-08/10/2015:L’A.C. intitola al Prof. Renato Peroni il Piazzale antistante il Parco Archeologico di Broglio, inaugurato il 17 settembre u.s.

COMUNICATO STAMPA

 

Il Consiglio Comunale di Trebisacce nella seduta del 08.10.2015 ha deciso all’unanimità  (quelli di minoranza erano assenti), di intitolare al Prof. Renato Peroni il Piazzale antistante il Parco Archeologico di Broglio, inaugurato il 17 settembre u.s.

Il riconoscimento è il giusto tributo ad uno studioso che ha avuto il merito e la lungimiranza di scoprire gli Scavi di Broglio, intorno ai quali l’Amministrazione Comunale sta cercando di avviare politiche di ampio respiro culturale, ma soprattutto, sviluppare anche indotto economico, turistico e lavorativo.

A tal proposito il Sindaco Avv. Mundo, nella relazione introduttiva ha dichiarato:

“ Al prof. Renato Peroni, che ha reso famosa Trebisacce nel mondo e nella storia dei popoli, va la riconoscenza della città che lo ospitava nei mesi estivi e lo vedeva partecipe di tutte le iniziative culturali cui era chiamato anche in altri comuni, come Rossano e Cosenza; la città lo ha voluto insignire della cittadinanza onoraria e di incontrarlo e salutarlo come un concittadino e lui era orgoglioso dell’accoglienza che tutti gli tributavano e soddisfatto del seme della storia che vi aveva diffuso, scoprendo un passato bello e civile, inimmaginabile solo qualche decennio fa per la cittadina ionica.

Per tali nobili e culturali motivi, nonché per il forte impegno e lavoro profuso nella scoperta degli Scavi di Broglio  portato in vita la tradizione, la cultura e la storia di Trebisacce.

Per tali motivi si ritiene di intitolare al Prof. Peroni il Piazzale antistante il Parco Archeologico”.

Renato Peroni è nato a Vienna il 16 dicembre 1930 da Adriano Peroni e Anna Koseld; è morto a Roma il 4 maggio 2010. Ha conseguito la laurea in paletnologia a Roma il 1953, trascorrendo un periodo di formazione a Friburgo, con il prof. Kimmig: è stato uno dei pochi archeologi italiani a formarsi alla scuola archeologica germanica e a praticarne i principi di ricerca come il rigore scientifico, la dedizione alla disciplina, la creazione della scuola. Successivamente, nel 1963, ha iniziato a insegnare presso l’Università di Roma “La Sapienza” dapprima come libero docente e quindi, dal 1974 fino al 2006, professore ordinario di Protostoria Europea presso la stessa università. Dal 1965 al 1971 è stato Ispettore Archeologo presso il Museo Nazionale Etnografico “L. Pigorini” di Roma, dirigendo diversi scavi archeologici nel Lazio , in Toscana, nelle Marche. Dal 1979 inizia la sua ‘avventura’ di scienziato, in Calabria dove, l’anno precedente aveva scoperto insieme ad Andrea Cardarelli il sito protostorico di Broglio di Trebisacce.

A Broglio R. Peroni ha scavato quasi senza interruzione dal 1979 fino al 2009, con risultati che hanno rivoluzionato il quadro protostorico della Calabria e dell’Italia Meridionale, scoprendo i resti di un villaggio posto sopra un terrazzo marino del Monte Mostarico, attivo dal 1700 a.C alla fondazione di Sibari, alla fine dell’VIII secolo a.C., ma non solo: l’esplorazione dei siti protostorici ha riguardato, secondo la sua visione scientifica dell’insediamento umano nel II e I millennio a.C., tutto l’arco di terra bagnato dal Mare Ionio che ha come centro Sibari. Un’azione comprensiva di tutta la Sibaritide e proiettata anche all’interno della Piana di Sibari, lungo il corso del Crati e del Coscile, che ha portato a conoscere bene gli insediamenti posti a corona sulle colline della Pre-Sila a Sud, del Pollino a Nord e della Catena Costiera a Ovest e a verificarne la vita, l’alimentazione (la comparsa dell’olio di oliva molto prima dei Greci) e soprattutto gli scambi culturali coi navigatori micenei, di cui Peroni ha trovato le prime importanti tracce in Calabria, i vasi dipinti a motivi floreali e la cultura dell’accumulo di sostanze alimentari nei grandi doli, proprio nel sito di Broglio.

Per suo merito, la Sibaritide, anche attraverso l’approfondimento delle strutture del villaggio di Broglio, risulta oggi molto indagata e conosciuta per l’apporto di cultura e civiltà da parte del popolo degli Enotri che l’ha abitata e che Peroni ha fatto uscire dalle nebbie della storia: la terra in cui si è avuto l’intervento unificatore del mitico re Italo, caratterizzata dal vasto popolamento e dalle condizioni di vita civile e umana proprie della civiltà italica.

  1. Peroni non è stato solamente scopritore e scavatore del sito di Broglio, ma ha teso a pubblicizzare con cadenza quinquennale, le scoperte che faceva di anno in anno, attraverso la pubblicazione degli scavi, che ha avuto la consistenza di sei volumi più articoli su riviste, trattati e saggi, a diffondere la ricerca scientifica nel campo storico-archeologico, curando la sua scuola che ha sfornato centinaia di archeologi e di persone competenti e appassionate al proprio passato. Egli ha pensato insistentemente a Trebisacce, alla sua gente, dai più umili, che lui serviva delle sue spiegazioni sullo scavo, all’intellighenzia locale che spesso sollecitava a rendersi conto del passato glorioso di cultura e civiltà vissuto dal paese ionico sotto gli Enotri, alla scuola e agli studenti che accompagnava sullo scavo e li appassionava facendoli lavorare al setaccio o nel laboratorio. R. Peroni ha pensato di lasciare a Trebisacce il museo degli scavi di Broglio e il parco archeologico, che oggi è una realtà funzionante e ricorda l’opera costante del Maestro nel promuovere la cultura.

 

Dalla Residenza Municipale, lì 08.10.2015

 

L’Amministrazione Comunale