Trebisacce-18/10/2015:L’incontro con Dio (di Pino Cozzo)

 

Pino Cozzo
Pino Cozzo

L’incontro con Dio

di Pino Cozzo

 

Il Signore Gesù porta a compimento ogni azione, evento o rito con la Sua volontà e la Sua bontà, e, nella Sua persona, è Dio stesso che si rivela, salva e comunica. La predicazione di Cristo, i Suoi gesti, i Suoi miracoli, l’offerta della Sua stessa vita sono eventi concreti, reali, irripetibili, gesti di amore e di donazione totale e spassionata. L’offerta di Cristo sulla Croce non esclude l’offerta dei fedeli, anzi, la auspica e la esige, per compiere l’obbedienza quotidiana alla Sua volontà.  Gesù istituisce il rito dell’Eucaristia come memoriale perfetto e perpetuo del Suo sacrificio sulla croce, e l’evento pasquale, che si rinnova in ogni celebrazione eucaristica, ripercorre quell’atto di donazione con cui Gesù è morto per noi per la redenzione eterna. I sacramenti che Gesù ci ha lasciato come eredità perenne sono gesti originali, santi, costituiscono il vero motivo della vita dei figli cristiani, perché, altrimenti, un po’ di vino, un pezzetto di pane, qualche goccia di acqua o di olio non avrebbero alcun senso se non quello che rappresentano, e cioè il memoriale perpetuo di un’eredità continua, infinita e salvifica che deve lasciare in ciascuno di noi un segno visibile e caratteristico della nostra appartenenza alla sua sequela.

Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alla recita della Corona del Santo Rosario, che rende ricco anche il più povero della terra, l’uomo spiritualmente più forte, più pieno della di Grazia di Dio, più felice, più ricolmo di pace, il più amato da Maria e considerato suo figlio prediletto. Il Rosario ci fa ottenere il dono della sapienza, perché ci fa comprendere il senso della vita, ci dà lume soprannaturale per cercare Dio, solo Dio e stare sempre con Dio, così da allontanarci dalle vanità terrene e da ciò che dispiace a Gesù e a Maria.

La Potenza del Santo Rosario risiede nel fatto che esso ci rende sempre più umili, buoni, esperti del sapere divino, capaci di resistere al maligno e meritevoli del Paradiso. Il Rosario è un’Arma potente, che ci dà serenità e ci mette in contatto con Maria, sempre nostra avvocata che intercede presso il Signore che non può mai negarLe la Sua intercessione nei nostri confronti, perché è la Sua mamma tenera e buona, pronta al perdono e degna di ogni affetto e amore.

Il Rosario è quel filo sottile di perline che ci lega indissolubilmente a Lei, in un anelito di contemplazione, lode, intercessione. E’ il punto di riferimento in un eterno cenacolo, nel quale sono presenti tutti i santi di Dio, suoi amici e compagni fedeli. Insieme col “Padre nostro”, “l’Ave Maria” costituisce un saluto gioioso e glorioso di lode per tutte le meraviglie che Dio ha saputo manifestare in Lei, nel donarci il figlio Gesù, nell’essere nostra “avvocata” presso il Padre, nel comprendere tutte le nostre esigenze e nel farsene carico presso l’Altissimo. La musicalità della preghiera in generale e del Rosario in particolare deve coinvolgere soprattutto la mente e lo spirito, ma anche la corporalità, l’intelligenza, la volontà, la gestualità.

In questo mese di ottobre, dedicato alla Vergine Maria, cerchiamo dunque di non tralasciare questa pia pratica, e, nel farlo, meditiamo sulle parole che pronunciamo, perché siano veramente frasi di amore e di dedizione alla Madre di Cristo, che ci ama come fratelli del Suo figlio, che copre i nostri difetti col Suo manto celeste, che si fa prossima alle nostre richieste. Invochiamola come madre delle madri, delle nostre madri, lasciamoci abbracciare da Lei, stringiamoci a Lei; sarà un impegno di fedeltà, un fulgore di luce, una garanzia di liberazione, e noi saremo certi che il nostro sforzo sarà dolce e la nostra ricompensa eccelsa.