Roseto Capo Spulico-02/11/2015: Il Museo delle conchiglie rischia di traslocare (Pino La Rocca)
ALTO JONIO Anche il “Museo delle conchiglie” di Roseto Capo Spulico, con circa 20mila esemplari provenienti da tutti i mari del mondo, il secondo in Italia per numero di esemplari dopo quello di Cupra Marittima in provincia di Ascoli Piceno, rischia di traslocare dall’Alto Jonio perché gli amministratori locali, tranne quelli di Roseto, non ne hanno finora capito la valenza culturale e l’importanza come possibile attrattore turistico. Solo un migliaio dei magnifici esemplari di conchiglie sono infatti esposti nei locali dell’ex scuola media di Roseto Marina dove è alloggiato il Museo Malacologico, mentre tutto il resto delle conchiglie provenienti da tutti i continenti rimane stipato da anni negli scatoloni perché gli ambienti disponibili, per quanto belli e accoglienti e meta continua di visite, soprattutto di scolaresche, sono pochi e angusti e non consentono un’adeguata fruibilità della grande collezione delle conchiglie di cui solo un migliaio sono esposte con tanto di didascalia nelle apposite vetrinette. In realtà il Museo Malacologico di Roseto è nato grazie alla passione del dottor Antonio Farina, presidente della Fondazione Onlus “Roberto Farina” il quale, incoraggiato dal prof. Dante Maffia e volendo ricordare la passione che il figlio Roberto, poeta in erba prematuramente scomparso, aveva nel ricercare conchiglie e fossili nei calanchi di Montegiordano e di tutto l’Alto Jonio, anni fa ha acquistato la grande collezione di conchiglie dal poeta e giornalista RAI Luciano Luisi, trasferendola nell’Alto Jonio, trovando disponibilità solo nel comune di Roseto ma scarsa collaborazione, almeno finora, nelle amministrazioni comunali da lui contattate. Secondo il dottor Farina il Museo Malacologico, se ampliato e magari organizzato in più “sezioni” a seconda della provenienza delle conchiglie e opportunamente promosso e valorizzato, può infatti collocarsi nell’area Jonica come un grande attrattore turistico e come eccellenza scientifica per lo studio degli esseri viventi che per primi hanno popolato il nostro pianeta. Due finora le soluzioni ipotizzate dal presidente Farina per il futuro del Museo Malacologico: l’una presso la struttura museale della vecchia Fornace di Trebisacce che si presterebbe all’uso e l’altra presso il Quadrato Compagna di Corigliano-Schiavonea, l’antico “Palazzo delle Fiere” che potrebbe arricchirsi di una ulteriore eccellenza scientifico-culturale. Con queste due amministrazioni c’è già stato un abboccamento che finora però è rimasto tale. La comunque sfida è lanciata. Ora tocca agli amministratori in carica saperne approfittare!
Pino La Rocca