Oriolo-09/12/2015: disattivazione Casa Albergo di Oriolo (Cs)
Spett.li
Sig. Presidente Regione Calabria
On. Mario Oliverio
presidente@pec.regione.calabria.it
Sig. Commissario Straordinario ASP Cosenza
Dott. Gianfranco Filippelli
direzionegenerale@pec.aspcs.gov.it
direzionegenerale@asp.cosenza.it
oggetto: disattivazione Casa Albergo di Oriolo (Cs)
Caro Presidente,
gentile Direttore,
in merito al provvedimento avente ad oggetto “Disattivazione Casa Albergo di Oriolo Calabro gestita dall’ASP di Cosenza” adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n° 1826 del 29/10/2015, voglio sollecitare la Vostra attenzione su alcuni aspetti della vicenda che, a mio avviso, assumono carattere rilevante:
- la casa albergo di Oriolo, unica nel suo genere in tutto il territorio della ex ASL di Rossano, è stata aperta già nel 1978 con delibera di Consiglio Comunale di Oriolo n° 177 del 30/08/1978, sin dall’entrata in vigore della legge Basaglia;
- la Provincia di Cosenza, delegata dalla Regione Calabria, con delibera n° 1861 del 30/06/1978 recepisce la deliberazione del Consiglio Comunale di Oriolo n° 177 del 30/08/1978 con la quale si recepiva il regolamento e l’istanza del contributo per l’avvenuta istituzione della casa alloggio;
- in seguito, con delibera n° 43 del28/01/1982 l’USL n° 3 di Trebisacce, ha recepito le competenze della Casa Albergo di Oriolo “SUBENTRANDO” in tutti i rapporti connessi all’espletamento dei fini istituzionali facenti capo all’Amministrazione Provinciale di Cosenza e per essa al Comune di Oriolo.
Personalmente ho avuto modo di valutare ed apprezzare il lavoro che quotidianamente svolgono gli operatori, i quali sono stati capaci di creare nel tempo un rapporto “familiare” con i pazienti aiutandoli a diventare parte integrante della comunità locale.
Un ambiente di lavoro dove prevale l’aspetto umano, in cui si valorizza il talento unico, le esperienze precedenti e le prospettive di ciascun operatore e dove i pazienti vengono trattati in maniera onesta e professionale.
Un ambiente di lavoro improntato al rispetto, privo di molestie e discriminazioni illecite, un ambiente che va oltre il semplice rispetto della legge, privo di comportamenti inadeguati o non professionali e conforme ai valori e all’etica;
un luogo in cui ho potuto constatare che tutti i dipendenti danno il meglio e gli ospiti vengono trattati con dignità.
La soppressione di questa struttura creerebbe certamente un grande disagio ed un significativo trauma, agli ospiti ormai perfettamente integrati nel contesto locale, ai familiari degli stessi ed all’intero territorio che si vedrebbe ancora una volta “scippato”.
Anche da un punto di vista economico, la soppressione della struttura, rappresenterebbe una ulteriore evoluzione negativa in un contesto, quale quello locale, già afflitto da tanti problemi che caratterizzano le aree interne ed in particolare i piccoli centri;
inoltre, come ben sapete, la debole economia locale è stata messa a dura prova dagli importanti eventi calamitosi del 2015 che hanno duramente colpito la nostra cittadina.
In questo contesto, la chiusura della struttura in questione, risulterebbe una ulteriore ingiustizia che andrebbe a penalizzare ancora una volta i più “deboli”, rischiando di “uccidere” la speranza dei cittadini che oggi più che mai avvertono l’esigenza di sentire la vicinanza dello Stato e delle Istituzioni con atti concreti.
Abbiamo bisogno di dare segnali di incoraggiamento e di vicinanza a quelle famiglie, a quei giovani che non intravedono all’orizzonte più un futuro nella nostra terra;
abbiamo il dovere di non spegnere la fiaccola della speranza e di dare motivazioni vere, serie e concrete a tutti quei concittadini che non vedono altra soluzione se non quella di “fuggire” lontano in cerca di fortuna.
Sono consapevole che i problemi sono tanti e di difficile risoluzione, ma altrettanto convinto che a pagare non possono essere sempre gli stessi, i più deboli.
Non posso perciò restare immobile difronte a tale situazione e sono pienamente convinto a sostenere questa causa insieme ai miei concittadini al fianco degli ospiti e dei dipendenti della Casa Albergo di Oriolo non escludendo forme di protesta anche eclatanti.
Ma, poiché sono pienamente convinto della forza del dialogo e del confronto, consapevole della Vostra lunga esperienza responsabile, coscienziosa e sensibile, sento l’esigenza di rivolgere un accorato appello affinchè:
- non venga disattivata la Casa Albergo di Oriolo;
- si attivino le procedure per l’accreditamento della stessa (come richiesto con Delibera di Giunta Comunale n° 102 del 03/11/2015) in maniera tale da garantire i requisiti previsti a norma di legge ed evitare un ulteriore depotenziamento di strutture e servizi;
- si mettano in campo azioni tese al potenziamento della struttura esistente al fine di aumentare i posti letto e di conseguenza i livelli occupazionali, facendo si che questa piccola eccellenza, già unica nel suo genere in tutto il territorio, diventi un punto di riferimento regionale.
Con l’auspicio che venga accolto il mio appello, sollecito un incontro per discutere del problema e confermo la disponibilità del Comune di Oriolo a collaborare per una positiva risoluzione del problema.
Cordialmente
Il Sindaco
Giorgio Bonamassa