Oriolo-20/12/2015:Peppino Santagata ha festeggiato il suo cinquantesimo genetliaco.

Peppino Santagata
Peppino Santagata

Oriolo: 20/12/2015

 

Peppino Santagata ha festeggiato il suo cinquantesimo genetliaco.

 

La scorsa domenica, 20 dicembre, in un ‘atmosfera di serenità familiare, parentale e amicale presso l’agriturismo  “Cervinace”, si sono svolti i festeggiamenti del 50esimo compleanno di Giuseppe Santagata, Peppino per gli amici, detto lo ‘scapolo d’oro’. Cordiale, socievole, amorevole, solare, benestante, dipendente comunale è quanto serve per definire una persona che in tantissimi hanno voluto formulargli gli auguri per il meraviglioso traguardo raggiunto. La curiosità esiste e qualcuno si chiede: ma nessuna donna è riuscita a conquistare il suo cuore? Qualche amico si lascia andare in qualche confidenza e racconta che Peppino ha conosciuto diverse donne e con le quali ha intrattenuto dei rapporti ottimi, senza però raggiungere il sacramento del matrimonio. Ancora oggi-sottolinea-suscita interesse in qualche donna, ma i rapporti si concludono o continuano con un cordiale saluto e in formale rispetto. Vogliamo o non vogliamo, formazione culturale a parte, si presenta la questione: è destino! Esiste il destino o ci costruiamo ognuno il nostro? Lasciamo aperto il commento al libero pensiero. E Peppino cosa dice in proposito?- “Peppino risponde solitamente che sta bene così e continua a vivere con mamma e papà. E conclude: lasciamo fare i progetti di vita a chi sta più in alto di noi”. E’ stata occupata dai familiari l’intera sala e sì perché  lo scapolo d’oro ha tanti amici e non era possibile evitare di coinvolgerli perché tutti ci tenevano a stringere la mano e ad abbracciare l’amico Peppino. Nei vari tavoli persone di tutte le età, dai più piccoli agli anziani e tutti pronti al sorriso, alla comunione, alla gentilezza e all’accoglienza. Papà Giorgio e mamma Antonietta seduti al tavolo principale consumavano lentamente il variegato, abbondante e corposo menù e intanto guardavano il loro figlio Peppino impegnato a fare gli onori di casa agli invitati. Papà Giorgio, in privato, a qualcuno ha raccontato della sua vita di contadino, di lavoratore dipendente in un frantoio, dei sui otto anni di emigrante in Svizzera che lo hanno portato a coronare con successo il ruolo di genitore perché ai due figli, Peppino e Franco, ha donato tutto quanto poteva e anche in affetto. Così mamma Antonietta che ha sempre svolto alla grande il ruolo di moglie e di mamma sempre pronta al sacrificio personale nell’interesse della propria famiglia. Ed eccoli lì, seduti al tavolo, orgogliosi dei figli, della nuora Vincenza e degli affettuosi nipoti Francesca e Giorgio. L’abbondante cena andava avanti con diverse portate a cascata e intanto.. le sorprese non sono mancate, ma procediamo per gradi. Intanto i tavoli erano stati preparati e predisposti con esperienza dal personale dell’agriturismo, ma non è mancata la magica mano della cognata Vincenza del festeggiato. Perché? Ha reso i tavoli a lume di candela con una idea splendida: ha capovolto i bicchieri a calice inserendovi all’interno un fiore e sopra il piede del bicchiere ha riposto una semi candela e questo ha creato un’atmosfera magica di romanticismo. Se volete possiamo considerare l’idea semplice, ma il pensarla che è difficile. Se poi si aggiunge che Vincenza è una pasticcera casalinga per innata passione scopriamo un tavolo lunghissimo con tantissimi dolci, torte, biscotti, ecc. da far dire basta ai più golosi. Francesca, studentessa di Giurisprudenza, nipote di Peppino, ad un certo momento della serata si è portata al microfono e ha dedicato, attraverso una lettera, allo zio dei pensieri di genuino sentimento che ha toccato il cuore di tutti e che ha commosso il festeggiato che è stato costretto a nascondersi con le mani il viso perché delle spontanee lacrime lo stavano rigando. Giorgio il nipote di Peppino si è dato un bel da fare per prestare attenzione ai piccoli e per accogliere e intrattenersi con i numerosi ospiti graditi. Ad un tavolo laterale sedevano gli amici e colleghi di lavoro con le loro famiglie e non potete immaginare la idea-sorpresa che hanno realizzato. Emozioni su emozioni e il tempo volava. Delle signore hanno invitato Peppino a sedersi su di una sedia posta al centro della sala e lo hanno bendato. Nel frattempo un po’ di musica dava il via all’ingresso di due stupende Cubane, vestite succintamente in modo da far apprezzare a tutti le bellezze di madre natura, che hanno tolto la benda a Peppino e lo hanno invitato a ballare. Si è notato subito lo smarrimento piacevole di Peppino che non si è fatto pregare e ha ballato, ballato e ballato..e poi è stato costretto a togliersi la giacca, ma ha resistito sino alla fine e senza affanno. Erano in due le donne e forse volevano abbatterlo, ma Peppino non lo ha permesso, ha resistito, ha trionfato! Se qualche curioso aveva pensato di voler atterrare, simpaticamente, Peppino si è dovuto ricredere! Di certo non gli manca l’energia necessaria e la simpatia innata. Leonardo, il giovane fidanzato di Francesca, col la fisarmonica ha intonato dei pezzi che hanno contribuito a vivacizzare l’atmosfera già di per se elettrica. E’ mancata la voce bellissima di Francesca perché-il bello della diretta-non funzionava l’impianto. Un po’ di rammarico tra i presenti, ma la serata ha proseguito con i suoi abbondanti numeri in scaletta. Franco, il fratello di Peppino, ha girato in lungo e in largo la sala, prestando attenzione a che nulla mancasse agli ospiti e con delle battute gagliarde e con la sua sana ironia colmava di attenzioni tutti. Sono già trascorse le 24, ma tutti aspettano la torta. Che spettacolo! Che gigantesca torta! Che bellissima torta! Che gusto! Peppino spegne le tradizionali candeline che contano gli anni e si scattano le tante foto ricordo che immortalano un momento di vita per tutti vissuto nell’allegria, nella spensieratezza, nell’amicizia, nella semplicità affettiva che unisce tutti e non emargina nessuno. Ognuno potrà raccontare e dire con orgoglio che al compleanno di Peppino c’ero anch’io!

Franco Lofrano