Rocca Imperiale-26/01/2016: Cento anni fa nel mondo, in Europa, in Italia, a Rocca Imperiale La Grande Guerra- Parte prima 1915-1916 (di Vincenzo Manfredi)

Cento anni fa nel mondo, in Europa, in Italia, a Rocca Imperiale

La Grande Guerra   Parte prima 1915-1916

 

Il 28 luglio 1914 l’Austria attaccò la Serbia in seguito all’assassinio un mese prima a Sarajevo dell’arciduca  Francesco Ferdinando, erede al trono, e di  sua moglie: fu l’inizio della I° guerra mondiale, cui presero parte le maggiori potenze del mondo, dall’ Inghilterra alla Russia, dal Giappone agli Stati Uniti.

L’ Italia, dopo aver  denunciato la Triplice Alleanza  (Italia, Germania, Austria) del  1882 e  aderito il 5 maggio 1915 alla Triplice Intesa (Francia, Inghilterra, Russia),  il 23 maggio  dichiara guerra all’Austria- Ungheria.

Tra vittorie e sconfitte, tra conquiste e  perdite Italiani e Austriaci  si fronteggiano in una estenuante guerra di trincea:   tra il 1915 e il 1917 si combattono ben 12 battaglie dell’ Isonzo.

Gli episodi frontali,  pur sorretti da infiniti episodi di eroismi,  si concludono nell’invariabile tragico bilancio: moltissimi morti, moltissimi feriti, moltissimi prigionieri, pochissimi chilometri conquistati.

 

A Rocca erano arrivate le cartoline di precetto e molti rocchesi partirono per la guerra.  Sei nostri soldati caddero sotto il fuoco nemico nel primo anno di ostilità: Di Noia Francesco, il primo a cadere il 18 luglio 1915 sul monte San Michele dopo poco più di un mese dell’inizio delle ostilità e sepolto a Brusino  di Cavedine (Trento); Di Marco  Giuseppe, soldato dell’82° reggimento fanteria, 8^ compagnia, morto “nelle vicinanze del Ridolfo Buscemel   in seguito a ferita da arma da fuoco al collo, sepolto a Cirene [Libia]”; Mele  Maurizio Rocco “soldato 142 Reggimento Fanteria … morto il 27 luglio 1915 nell’ospedaletto di campo n. 68”; Pucci Domenico Carmelo, “disperso  il 2 luglio 1916 sul monte Pasubio in combattimento”; Vitale Francesco Benedetto “Soldato 81°  Reggimento Fanteria, disperso il 25 gennaio 1916 sul Monte San Michele in combattimento”; Violante Andrea ”  Soldato 130° Reggimento Fanteria, … morto il 9 agosto 1915 nell’ospedaletto  da campo n. 104 per malattia”.

 

L’anno 1916 si chiude come era cominciato. Il bilancio delle perdite è pesante: 15.453 morti ( tra cui Casare Battisti e Fabio Filzi), oltre  76.000  feriti e circa 56.000 tra dispersi e prigionieri (Smith)

Per una dichiarazione al parlamento interpretata come critica al comando supremo di Cadorna, il Presidente del Consiglio Salandra  è costretto a dimettersi e gli succede Paolo Boselli.

L’ ìdea fissa di Cadorna: il fronte dell’Isonzo e sferrare l’attacco a  colpi d’ariete, cioè frontale; .alla fine però  finalmente cambia strategia,  attacca  ai fianchi la resistenza austriaca, a sinistra con Pietro Badoglio mentre sulla destra si punta  alla conquista del monte san Michele, dove caddero i nostri Di Noia e Vitale Francesco Benedetto. Il prezzo di sangue fu altissimo,  ma  l’8 agosto 1916 Gorizia è conquistata.  Le ostilità continueranno per altri due  anni..

 

I viveri scarseggiano, i prezzi aumentano; il nostro governo emana decreti  per la limitazione dei consumi; in aprile del 1916  istituisce un calmiere sui generi alimentari  di maggior consumo; in giugno viene introdotta  l’ora legale.

Nel porto di Taranto il 4 agosto  sabotatori fanno saltare la corazzata Leonardo da Vinci.

A Rocca Imperiale si continua a vivere come sempre di stenti, di abusi, le campagne erano prive di braccia maschili valide  per l’emigrazione degli anni precedenti di molti rocchesi verso le Americhe, e la situazione ora si era aggravata  per  i soldati al fronte. Di conseguenza la produzione di grano, la cultura prevalente allora, era scarsa e la requisizione del grano non bastava a sfamare la popolazione che continua ad essere sitibonda per mancanza di acquedotto, mentre continua pure la telenovela della vertenza del Comune contro Pitrelli-Toscani.

Le notizie dal fronte arrivano in ritardo,  non ci sono edicole di giornali, l’analfabetismo è ancora molto alto,  le  madri e le spose seguono con trepidazione l’evolversi delle battaglie spesso tramite i cantastorie.

 

Sindaco del Comune è il commendatore Carmine Cosentino che rimarrà a capo dell’amministrazione  come Sindaco fino al 1926, e dal 1929 al 1932 come podestà.  Con lui si attenuano le polemiche tra le opposte fazioni che nei decenni passati furono molto violente Gli echi della guerra si fanno sentire nel consiglio comunale: si stanziano £. 100.000 per soccorso alle famiglie dei richiamati e si costituisce un fondo per “opere di assistenza civile durante la guerra”.

 

La “levatrice”  era Mazzanti  Elena che eserciterà fino al 1926

Il parroco era dal 1913 don Francesco Rossi di Chiaromonte, cui seguirà nei 1923 il nostro don Antonio Gallo.

 

Non ci risultano religiose nel periodo che stiamo esaminando. Registriamo comunque la nascita di due sorelle, future suore dell’Ordine dell’oratorio di S. Filippo: Maria Francesca Troilo, nel 1914, e di una sua sorella, Rosa, nata nel 1928,   figlie di Francesco e Maria Porsia Marino, e quella di una loro nipote, Carmela, nata  da Giovanni e Adelina Marino, anch’essa fattasi  suora dello stesso ordine.  Più  tardi  dallo  stesso  ceppo  nascerà  nel 1946 Porsia da Pietro e

Maria Antonia Oriolo, che diverrà suora dell’Ordine di S: Dorotea di S. Paola Frassinetti: dallo stesso ceppo Troilo, quindi, ben quattro consacrate: bello esempio di religiosità e spiritualità.

 

 

 

 

Con la legge del 1911 che va sotto la denominazione Daneo-Credaro (nome dell’allora ministro della P. I.) venne decretata l’avocazione allo Stato delle scuole di tutti  i Comuni, eccettuate quelle dei capoluoghi di provincia e di alcuni capoluoghi di circondario; perciò a Rocca furono aperte molte scuole che però continuarono a funzionare in locali di fortuna non sempre idonei per le difficoltà finanziarie in cui il  Comune si dibatte. I maestri dovevano essere forniti di regolare patente. Gli unici maestri rocchesi ci risultano essere nel 1915-16 don Antonio Gallo, che nel 1908 aveva vinto il relativo concorso, e Malvasi Antonio, poi direttore e ispettore.

 

Medici:

Basile Giuseppe, nato in Oriolo, ma che nel 1915 aveva sposato donna Livia Fasolo e si era trasferito  a Rocca;

Oriolo Giambattista; Viviani Francesco; Pietro Antonio Pucci; Moliterni Gennaro, medico della Marina Militare.

Farmacisti

Fasolo Domenico e poi il figlio Libero.

Notai

Battiati Antonio.

Avvocati

Pucci Francesco Domenico di Luigi Scipione; Camerino Giuseppe, magistrato.

 

Segretario Comunale

Ludovico Spanò di Pasquale Antonio.