Rocca Imperiale-29/01/2016: Il limone Igp di qualità e di nicchia
Rocca Imperiale:29/01/2016
Il limone Igp di qualità e di nicchia
Il consorzio del limone Igp, di cui è attualmente Presidente Vincenzo Marino, è nato nel 2001, come semplice associazione tra agricoltori, sostenuto da circa 100 soci produttori-imprenditori, su iniziativa dell’allora delegato all’agricoltura e attuale sindaco Giuseppe Ranù. Puntando su di una produzione di qualità lo scopo principale dei soci è stato quello di iniziare il percorso per l’ottenimento del marchio Igp. Dopo di che il Consorzio del limone Igp evolvendosi è stato istituito nel 2013. Il marchio è stato ottenuto nel febbraio del 2012 e non senza difficoltà per legare il prodotto di qualità con il territorio. Un disciplinare di produzione, degli studi e delle analisi specifiche al fine di identificare il territorio, si sono potute effettuare grazie alla proficua collaborazione con l’Unical e l’Arsac. Nel 2015 il Consorzio del limone è una realtà commerciale che si è imposta sul mercato e il limone rocchese è un prodotto che ha una domanda di mercato di tutto rispetto, anche se rimane un prodotto di nicchia. Ora il Consorzio ha questo positivo punto di partenza, ma ha bisogno di irrobustirsi e per fare ciò è necessario unire tutti i produttori e i confezionatori per essere più forti sul mercato, per non disperdere risorse utili che possono venire sul territorio rappresentando una categoria unita e compatta. La produzione del limone ha origine antiche e si risale storicamente alla seconda metà del 500, allorquando i contadini rocchesi tramite innesti hanno tramandato e portato l’Oro di Federico II, il ‘limonio’, su quasi tutti i terreni. Va detto anche che da allora altre varietà di limoni hanno fatto ingresso sul mercato rocchese, conservando sempre la salubrità e la qualità del limone. Ma ancora si punta molto a mantenere alta l’attenzione sulla ricerca per continuare a garantire la salubrità del prodotto ai consumatori. In questi anni si sono succeduti diversi presidenti del Consorzio che si sono spesi e bene per raggiungere questi risultati positivi. E’ appena il caso di ricordare il Prof. Ercole Acinapura, gli agronomi Gaetano Di Leo e Marianna Latricchia e oggi il Commercialista Vincenzo Marino. E sul neo presidente gli agricoltori hanno riposto la loro fiducia per continuare lungo questo percorso virtuoso e raggiungere altri traguardi. Per ora è già al lavoro con il Gal Alto Jonio per redigere un programma-progetto da inserire sul nuovo Psr regionale e puntare almeno sulla realizzazione di una micro-filiera del limone Igp. In questi ultimi mesi l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Ranù, si è attivata per il cambio di destinazione d’uso della Cantina Sociale che come struttura è presente e inutilizzata a causa del fatto che la produzione dell’uva si è ridotta a lumicino. Con il cambiamento di destinazione la struttura verrà recuperata e utilizzata per la trasformazione e lavorazione del limone che creerà anche nuova occupazione e sviluppo economico. Ma vi è di più. Vi è un lavoro di squadra. Difatti l’imprenditore agricolo rocchese Giovanni Mitidieri recentemente nominato quale assessore al Consorzio di Bonifica con sede nel comune di Trebisacce, si sta adoperando per risolvere, a favore degli agricoltori, diversi problemi logistici: portare l’acqua di irrigazione dove manca, efficientare la distribuzione dell’acqua e risolvere qualche cattivo funzionamento della rete, contribuire a mettere in sicurezza i torrenti, lenire il disagio sulla viabilità inter poderale agli agricoltori, contribuire a rimuovere dei pali elettrici siti in posti non adeguati, impegno personale a sostenere il Consorzio del limone Igp al fine di potenziare la commercializzazione del prodotto. I vari agronomi che si sono interessati al limone Igp di Rocca Imperiale affermano che intanto l’agrume è privo di semi e che la resa in succo oscilla dal 30% al 45%. Il limonene presente è più del 70% che una caratteristica del limone Igp di Rocca Imperiale e il limone che viene prodotto su altri territori non supera il 45%. Il limone del disciplinare Igp appartiene al gruppo del femminello. Quello che primeggia è il nostrano di Rocca Imperiale, ma ci sono altre varietà di piante rifiorenti (due o tre volte l’anno) come il Zagara Bianco, l’Amalfitano, il 2KR, l’Adamo ed altre. Per la maturazione abbiamo un primo fiore che avviene in primavera e una prima raccolta che avviene in ottobre-novembre e una seconda fioritura che avviene in maggio e la raccolta avviene nel giugno dell’anno successivo. Per alcune varietà si conta anche una terza raccolta. La superficie oggi destinata alla produzione del limone Igp è pari a 500/600 ettari, su una potenzialità di 1200. Le produzioni complessive, quindi, non potranno essere competitive con altre realtà: è e rimane un prodotto di qualità di nicchia. Tre le linee di produzione: linea biologica, produzione integrata e convenzionale. Nel complesso si parla dell’80% di produzione integrata e un 10% di biologica. Ancora non si è realizzata l’idea più volta messa in campo in vari convegni di convincere i produttori verso il biologico in modo da potenziare l’identità del territorio. Ma questa rimane ancora una sfida reddituale e si punta sulla qualità Igp che è ormai ampiamente riconosciuta sui mercati e non solo nazionali.
Franco Lofrano