Trebisacce-20/02/2016: Politica e politica.(di Caterina Violante)
Politica e politica.
Mi scuseranno i miei elettori e chi ha supportato e condiviso la mia attività di delegata in questi anni se, in questo comunicato stampa, mi dilungherò su concetti a loro noti, ripercorrendo ancora una volta la strada che ci ha portato alla scelta di rimettere nelle mani del sindaco le mie deleghe.
Tuttavia, in questi giorni, le voci di chi questa mia attività politica non condivide, o più probabilmente, non riesce a comprendere, hanno formato un ronzio fastidioso e incessante al quale intendo rispondere, per cercare di spiegare a chi è abituato a concepire la politica come una carriere decennale, da abbandonare solo quando un incarico più prestigioso si rende disponibile, il perché delle mie scelte.
Quando ho scelto di candidarmi come indipendente in questa compagine amministrativa ho creduto possibile porre le basi di un confronto aperto tra i suoi vari esponenti politici per amministrare ma, soprattutto, portare avanti una politica aperta alla realtà sociale e distante dalla prassi demagogica degli ambienti di palazzo. Negli anni trascorsi ho sempre e sin da subito sollecitato il sindaco a dare un segnale forte in questa direzione. Purtroppo, oggi mi vedo costretta a prendere atto dell’estraneità della maggioranza con la mia idea di politica. Troppe le cause della mia decisione: accordi preelettorali taciuti e venuti allo scoperto, assenza di dibattito e finanche di informazione sulle decisioni prese, incapacità ad affrontare positivamente e unitariamente tematiche essenziali al nostro vivere civile (risparmio energetico, gestione dei rifiuti e delle risorse ambientali, politiche economiche), rotazione dei membri della maggioranza mal gestita e fin troppo tardi avvenuta. Quindi, sempre in accordo con i miei elettori, ho maturato la scelta di rimettere le deleghe assegnatemi.
Purtroppo le voci cui accennavo vorrebbero eludere questi argomenti e trascinarmi in una finta discussione che ha come unico scopo evidente quello di oscurare i fatti. E allora vorrei porre io qualche interrogativo a costoro. Le domande da fare sarebbero diverse, ma vorrei partire con una che tocca il sentire comune di tutta la cittadinanza: come mai il segretario del PD, che nei giorni scorsi ha chiesto chiarezza, non ha mai fatto luce sull’incoerenza che il partito ha dimostrato nella vicenda trivellazioni sullo Ionio? Per chi non ne fosse a conoscenza, il Consiglio Comunale di Trebisacce ha deliberato contro le indagini di prospezione per la ricerca di idrocarburi (a maggioranza assoluta, se escludiamo un consigliere del Pd che si è astenuto), in contrapposizione col governo centrale renziano, favorevole a questa scelta scellerata per la nostra terra. Poco tempo dopo, durante una manifestazione culturale, patrocinata dall’amministrazione comunale, si è ritenuto opportuno dare voce all’organizzazioni NO TRIV! per ribadire quella decisione comune. Tuttavia, alcuni esponenti del Partito Democratico trebisaccese, a questa scelta hanno reagito attaccandomi pubblicamente, inveendo violentemente contro me e contro la stessa amministrazione comunale, nel corso dell’evento culturale che si stava svolgendo in una piazza del paese. Rispetto a quanto accaduto, a questo attacco plateale, nessun esponente del PD presente in maggioranza ha preso posizione, così come non l’ha fatto il segretario del partito, o il sindaco Mundo. Anzi, tralasciando l’evento offensivo e quasi grottesco, alcuni esponenti del PD, presenti in maggioranza, hanno tentato di produrre un comunicato stampa di protesta, non rispetto all’attacco subito dall’interno o alle parole spese contro di me, ma rispetto alle critiche mosse al governo Renzi durante l’intervento autonomo dei NO TRIV, mentre altri ancora hanno intesto, a loro avviso, “tutelarmi” dalle conseguenze di tale azione evitando di affrontare la questione, anche e soprattutto direttamente con me. Tuttora cerco di comprendere la linea politica, o le linee politiche, dato che penso che ce ne sia più di una, del partito di maggioranza in questa vicenda.
Ma questo, come dicevo, è solo un esempio di come si è espresso il PD nelle varie problematiche della nostra città. Quali politiche, infatti, ha portato avanti attraverso i suoi esponenti amministratori? Lo chiedo al segretario, magari a lui è dato saperlo, considerato che io con i colleghi amministratori del PD non ho avuto mai il piacere di poter condividere nessun progetto politico, nessun obbiettivo programmatico. Perché? Forse perché i suoi esponenti desiderano correre da soli? E se si, verso dove o cosa? Perché il segretario chiede a me e non ai colleghi amministratori del suo partito di rispondere ai quesiti che ho posto nella lettera inviata a tutti consiglieri di maggioranza all’inizio dell’anno? Riusciremo questa volta ad avere una risposta, o ancora una volta si sceglierà di barricarsi dietro un conveniente silenzio?
E ora veniamo al futuro: continuerò a sedere in consiglio, in ottemperanza al mio mandato, per proseguire l’attività di indipendente. Allo stesso tempo, credendo fermamente che l’impegno pubblico debba essere a tempo determinato e non rinnovabile in eterno. Auspico un reale coinvolgimento civico alla cosa pubblica, sempre invocato e mai davvero promosso da chi i “giovani” li usa come solo come facile slogan, perché di fatto ancorato da anni alla scena politica, senza alcun desiderio di abbandonarla, passando da una carica all’altra, da un partito all’altro e, con qualche acrobazia, da uno schieramento all’altro. Ritengo sempre più urgente superare l’omologazione politica alla quale questi signori vorrebbero abituarci, dove non c’è differenza tra uno schieramento e l’altro, al di fuori di una fittizia e inutile scelta nella cabina elettorale, perché entrambi gli esponenti sono culturalmente, politicamente e, oserei dire, perfino fisicamente interscambiabili.
Caterina Violante