Trebisacce-21/03/2016:UN CAMPIONE DI VITA

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UN CAMPIONE DI VITA

 

Quando lo Sport riesce a diventare stimolo positivo per tantissimi giovani, allora significa che si è riusciti davvero a coglierne il senso vero e profondo.

Molti pensano che il Biliardo sia uno sport quasi inteso come passatempo, ma bisogna sapere che, al contrario, trattasi di Sport professionistico riconosciuto a livello internazionale.

I giorni scorsi Castrolibero è stato teatro di un importantissimo evento, infatti il C.S.B. CAVALLINO ROSSO e l’HOTEL EUROPA di Rende hanno ospitato la 4^ prova BTP del 17° Campionato Italiano Professionisti di Biliardo, specialità 5 birilli, organizzato dalla F.I.B.I.S. ( Federazione Italiana Biliardo Sportivo).

Erano presenti i più grandi protagonisti di questo nobile sport, ma qui ci preme scrivere del grande Michelangelo Aniello, campione italiano, europeo e mondiale, il quale porta in alto il vessillo nazionale in ogni parte del mondo, non soltanto per le sue indiscusse doti tecniche, ma anche per l’esempio di grandissimo uomo quale egli è, per le sue qualità umane e morali, che lo fanno amare ed apprezzare da tutti.

Esporre un freddo curriculum del nostro campione sarebbe superfluo, in quanto è così famoso da non avere bisogno di presentazione, ma desideriamo soffermarci sul suo aspetto umano che riesce a trasferire anche sul tavolo verde, facendo sì che un semplice colpo di stecca diventi una immagine geometrica costruita oltre che con il braccio anche con il cuore.

Michelangelo è una persona che ha saputo costruire la sua vita con sacrifici ed impegno, senza chiedere nulla a nessuno, ma soltanto lavorando duramente, in nome dello Sport pulito e vero.

Ha sempre dimostrato che il suo cuore batte al ritmo dell’amore nei confronti del Biliardo.

E l’amore vero non ha confini. Anima sempre, senza disanimarsi mai.

Quando lo vedi concentrato a colpire quella biglia, pronta a creare delle immagini quasi vive sul tavolo e poi far cadere con delicatezza i birilli in una sorta di spettacolare immagine, dimostra di non avere soltanto tecnica sopraffina, ma anche un’anima e ciò lo rende meravigliosamente unico.

In occasione di questo importante evento a Castrolibero è stato bellissimo vedere come tantissimi giovani si avvicinavano a lui chiedendogli di fare una foto insieme, un autografo, oppure semplicemente chiacchierare con lui che, con immensa disponibilità e sensibilità era affabile con tutti e prodigo di consigli e suggerimenti.

Meravigliosamente commovente è stato vederlo emozionato al termine di un vittorioso incontro cercare con gli occhi sua moglie Dina, per condividere una gioia enorme per un risultato conquistato con sacrifici, impegno e passione.

E Dina, grande donna, che lo segue e lo supporta, unitamente a tutta la sua famiglia, con la consueta modestia ed umiltà esprime appieno la delicatezza dei sentimenti che travalicano quelli meramente sportivi.

 

 

Questo splendido campione ha sempre avuto grandi slanci, ha sempre fatto grandi progetti, senza mai lasciarsi ossidare dalle contrarietà della vita.

La sua vita è una sintesi di professionalità, simpatia e modestia, tutte qualità che fanno di Michelangelo Aniello un grandissimo atleta, ma soprattutto un grandissimo uomo.

Nel corso della sua prestigiosa carriera ha dimostrato di essere un temibilissimo e bravissimo giocatore, ma sempre con una umiltà e una sensibilità senza limiti.

Si dice che tutti possono fare determinate cose, quindi anche cimentarsi nel Biliardo, ma la differenza è che coloro che agiscono con il cuore, oltre che con la stecca, vanno all’essenza di tutto e quindi non ci si ferma ad osservare la bellezza di un colpo, ma ci si immerge in esso per farne parte integrante.

Questo permette a Michelangelo di ergersi a personaggio unico e davvero speciale.

Legatissimo ai suoi due bambini, innamorato della famiglia, dimostra come si possono raggiungere grandi risultati nell’attività sportiva ma non dimenticare mai che al primo posto vengono gli affetti veri.

Auspichiamo che questo splendido esempio di campione e di uomo possa fare avvicinare ad un Sport, che amiamo considerare una vera e propria disciplina, per il rigore, la concentrazione, la preparazione fisica e mentale di cui necessita, la maggior parte di giovani, per permettere loro di crescere in modo sano.

Sono i campioni come lui che fanno credere ancora nella valenza interiore delle discipline sportive.

Senza tema di essere smentiti possiamo affermare che rappresenta un esempio positivo per i giovani, che vedono in lui il campione ma da cui ricevono, soprattutto, insegnamenti improntati sul rispetto, sulla modestia e sulla disponibilità, sia in caso di vittoria che di sconfitta. E questo è una grandissima lezione che Michelangelo riesce a trasmettere in ogni occasione.

Semper ad maiora!

RAFFAELE BURGO