Trebisacce-24/03/2016:La Riflessologia: LA RICERCA DEI PUNTI DOLOROSI
La Riflessologia
LA RICERCA DEI PUNTI DOLOROSI
Toccando le diverse zone del piede, è possibile suscitare una risposta dolorosa. Secondo le teorie , ma anche da sperimentazioni e studi di numerosi ricercatori, una zona riflessa può dare risposte dolorose in presenza di una sofferenza di un organo ad essa collegato.
Una seduta di massaggio riflessogeno è costituito da due momenti essenziali: quello della ricerca dei punti dolenti e quello del massaggio vero e proprio.
La fase della ricerca avviene attraverso una palpazione dei punti riflessi che verrà esercitata in modo deciso e profondo con il polpastrello del pollice inclinato a 70 gradi, per stabilire che tipo di risposta viene dalla zona esaminata e, in presenza di risposta dolorosa, di quale intensità si presenta il dolore.
Il riflessologo non è un medico (non prescrive, né diagnostica), ma si basa sulle diagnosi dei medici e si propone soltanto di riequilibrare l’organismo nella sua totalità.
In molti casi una risposta dolorosa alla palpazione del piede può significare che, in quel momento, esiste uno squilibrio o una carenza energetica e di conseguenza esiste una predisposizione dell’organo stesso ad ammalarsi.
Secondo la medicina tradizionale cinese, infatti, il nostro corpo è regolato da un equilibrio energetico che, per motivi spesso sconosciuti, per un regime alimentare sbagliato o per un tipo di vita sregolato, viene ad alterarsi, creando uno scompenso a carico di determinati organi, che diventano così maggiormente soggetti alle malattie.
Un organo in carenza di energia, ma non ancora ammalato, darà quindi una risposta dolorosa di media intensità, sufficiente però a segnalare la presenza di un disturbo latente.
In genere, quando si parla di massaggio riflessogeno, le persone cadono in un errore fondamentale: quello di credere che, per curare un malanno, sia sufficiente massaggiare i punti riflessi relativi agli organi che sono in sofferenza.
L’organismo umano non è costituito da tanti compartimenti stagni che vivono di una loro vita autonoma. L’uomo è una meravigliosa macchina nella quale anche il più piccolo ingranaggio ha una sua funzione fondamentale.
E’ difficile quindi poter individuare con esattezza l’origine di un disturbo, mentre è facile, attraverso un’azione generale di riequilibrio, andare a stimolare e rimettere in funzione il meccanismo che si è alterato.
Fra le tante ipotesi che sono state avanzate sui meccanismi di azione del massaggio riflessologico, la più attendibile è certamente quella relativa alla produzione di endorfine, sostanze che vengono emesse anche dal cervello e che costituiscono una difesa naturale contro il dolore.
Esistono nell’organismo umano punti che, sotto stimolazione, producono queste sostanze che hanno il potere di innalzare la soglia del dolore, fino a farlo scomparire.
Nei vari incontri che abbiamo avuto all’Unitre, tutti i partecipanti, che hanno praticato soprattutto l’automassaggio, hanno avuto effetti benefici quali un allentamento della tensione nervosa, un senso di leggerezza ed un miglioramento delle funzioni corporee. Inizialmente lo scopo principale degli incontri è stato quello di depurare l’organismo: questo processo si manifesta subito con un’aumentata diuresi, una maggiore mobilità gastrica ed intestinale ed una migliore respirazione.
Dante Brunetti