Trebisacce-08/04/2016: L’eccesso di informazione genera disinformazione.

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Trebisacce:08/04/2016

L’eccesso di informazione genera disinformazione.

“La Società dell’Informazione: terra promessa o luogo dell’inganno?” è il tema sul quale si è discusso stamattina al Cinema Teatro Gatto, organizzato dai licei di Trebisacce, dei quali è dirigente scolastica Elisabetta Cataldi. Il  Liceo Scientifico, in particolare, ha promosso questa  importante iniziativa culturale che ha preso l’avvio dalle finalità formative specifiche del loro secondo Progetto di Alternanza Scuola Lavoro:“Giornalismo, editoria e comunicazione – valore e custodia della documentazione”. Il convegno che ha visto coinvolti gli studenti del triennio sia dello scientifico che del classico, ha avuto al tavolo autorevoli relatori: Mario Caligiuri – Docente di Pedagogia della Comunicazione presso UNICAL e già Assessore alla Cultura della Regione Calabria, il Dott. Mimmo Gangemi – Scrittore ed editorialista calabrese, Concetta Cardamone -docente di lettere del liceo Scientifico “G. Galilei”-e nel ruolo di coordinatrice la dirigente scolastica Elisabetta Cataldi. L’Inno d’Italia ha richiamato l’attenzione dei numerosi presenti annunciando l’inizio dei lavori. ”E’ un tema complesso, composito e dinamico”, ha esordito, tra l’altro, la dirigente Elisabetta Cataldi durante la sua esaustiva relazione introduttiva. Ha spiegato ancora che lo spazio dell’informazione è sia reale che virtuale. Ognuno è osservatore e osservato e di questo mondo ognuno di noi ne fa parte. Un tema di confronto interessante. Si tratta di una parola calda quella dell’informazione. Nella società dell’informazione bisogna mettere a fuoco molti aspetti congiunti e vi è la rapidità degli scambi. E’ straordinaria la velocità e la quantità di informazioni che riceviamo, ma anche i tranelli non mancano. Ci sono le promesse che rappresentano una bella occasione di crescita, ma vi è l’inganno relativo alle promesse disattese, della superficialità o dei doppi sensi e delle verità taciute. Ha ancora accennato all’orientamento in entrata e in uscita e all’alternanza scuola lavoro. Ha ringraziato i rappresentanti delle altre scuole intervenuti,tra cui il Filangieri rappresentato dal Prof. Francesco Lofrano,in sostituzione della dirigente scolastica dott.ssa Domenica Franca Staffa, e ha infine presentato con dovizia di particolari gli speciali relatori. Il sindaco Franco Mundo ha ringraziato le scuole per il lavoro di formazione che fanno e ha ricordato che da già consigliere provinciale ha contribuito alla realizzazione della struttura attuale del liceo. Sull’informazione ha affermato che ci vorrebbero più contenuti e meno arte nell’apparire. Un video alle spalle dei relatori vede protagonisti alcuni studenti che mettono in evidenza la storia dei relatori e che strategicamente mette in risalto che sono stati contenti di aver avuto queste persone di cultura a trattare l’interessante e coinvolgente tema. Il consigliere regionale Aieta ha dichiarato che le scuole vivaci, dinamiche e con spirito critico come il liceo meritano di essere sostenute. La comunicazione la usiamo molto noi politici per far arrivare subito al cittadino la notizia su ciò che facciamo. Una buona amministrazione si misura su ciò che si fa e non sulle chiacchiere, ha sottolineato Aieta. La storia triste di questa Calabria è che non si riescono ad esaltare i talenti. E’ importante cercare di capire cosa occorre cambiare per far decollare questa terra di Calabria. In Calabria scrivendo sempre di mafia la si pubblicizza e noi dobbiamo invertire questa tendenza con il contributo di tutti i cittadini e dei giovani per cambiare le cose, per contrastare la superficialità e pensare alla concretezza della buona informazione che parlerebbe delle bellezze culturali della nostra terra. La docente Concetta Cardamone, tra i tanti contenuti trattati, ha sottolineato che l’eccesso d’informazione produce disinformazione. Internet è uno strumento valido, ma va saputo usare e bisogna fare attenzione a saper selezionare l’informazione corretta e da utilizzare. L’attenzione e la ricerca bisogna orientarla, occorre puntare sul recupero della nostra identità, sulla comprensione del testo, sulla soggettività del pensiero. Per Cangemi facebook fa male! E’ un mondo difficile da gestire. Giornalisti pignoli che commettono errori gravi! Chi è pignolo con gli altri lo deve essere prima con se stesso. Mi sento più utile come scrittore di romanzi; l’articolo di giornale mi limita nello spazio e spesso non posso dire tutto ciò che voglio come verità, cosa che il romanzo mi consente. Il pregiudizio su questa terra è pesantissimo. La stampa nazionale dovrebbe dare visibilità anche agli eventi positivi e non soltanto a quelli negativi, o a quelli negativi quando vengono smentiti dai fatti. Sta bene che la Calabria venga inchiodata, ma quando il fatto di cronaca vede la Calabria estranea allora occorrerebbe la stessa enfasi nel riscattare la Calabria. Enfasi tanta all’inizio e silenzio assoluto quando il fatto di cronaca si sgonfia. La storia spesso ha taciuto la verità o l’ha distorta: i briganti uccisi che tali non erano perché trattavasi di resistenti. In tanti hanno fatto a gara per parlare male della Calabria. Il relatore ha concluso affermando che dalla credibilità della giustizia dipende la fiducia del cittadino. “Se vuoi nascondere un albero mettilo nella foresta” ha esordito Caligiuri. Ha ribadito che l’eccesso di informazione genera disinformazione. Il ruolo della scuola più che una soluzione è parte del problema perché l’intero sistema è in crisi. Ma senza scuola non andiamo da nessuna parte. La gestione politica è clientelare e la scuola viene usata come ammortizzatore sociale, perché chi governa vuole risultati a breve termine. Occorre meno politica e più autonomia nella scuola. Alla scuola bisogna fornire docenti di qualità. Gli studenti non devono sprecare risorse e tempo e devono puntare sulla formazione. Chi non usa internet non perde la propria capacità di elaborazione. Soltanto gli isolati comunicano, gli altri fanno da eco. E’ la solitudine del cittadino globale! La democrazia è una ideologia e bisogna evitare la manipolazione dell’informazione. E’ sempre un gruppo di persone ristretto quello che gestisce il potere e allora bisogna puntare sulla qualità. Bisogna ripartire dal ruolo della parola per cambiare la società. Parola anche come memoria dei fatti, della storia. Rivolgendosi ai giovani: ”Prendetevi cura delle parole perché possono cambiare il mondo”. La crisi che stiamo vivendo è di valori e spirituale e assistiamo allo smarrimento dell’uomo contemporaneo. “Il cielo sta al centro dell’uomo che ha fede e non è né a destra e né a sinistra”. Da qui a turno tantissimi giovani si sono avvicendati al microfono ponendo varie domande a tema e qualificate. Per tutti la risposta è arrivata puntuale dai relatori.

Franco Lofrano