Trebisacce-08/03/2016: I docenti neoassunti affrontano con ansia la mobilità.

Trebisacce:08/03/2016

I docenti neoassunti affrontano con ansia la mobilità.

“La Buona Scuola e le “nuove norme sulla mobilità” tra organico dell’autonomia e ambiti territoriali” è stato questo l’interessante tema affrontato durante il seminario di formazione, svoltosi questo pomeriggio nell’Aula Magna e organizzato dall’ IIS IPSIA-ITI “Ezio Aletti” di Trebisacce, diretto dal Prof. Leonardo Viafora. Al tavolo dei relatori il dirigente scolastico Leonardo Viafora, la dirigente scolastica Dottoressa Domenica Franca Staffa, dell’ITS “G. Filangieri”di Trebisacce, Piero De Vita nel ruolo di coordinatore (collaboratore del D.S. e docente d’Italiano),relatrice Adele Sammarro (Presidente regionale Anief e docente d’Italiano dell’Ipsia di Trebisacce). A rilasciare l’attestato di partecipazione, ai numerosi docenti intervenuti, valevole ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, l’efficiente segreteria organizzativa costituita dalla Prof.ssa Mirella Franco (docente di Lingua Inglese) e dal Prof. De Bartolo. De Vita ha all’inizio dei lavori precisato che la scelta dell’otto marzo coincide con la data del seminario per un fatto puramente casuale e scelta la data dalla relatrice Sammarro.Inoltre ha esternato la viva e fattiva collaborazione tra il Filangieri e l’Ipsia che impreziosisce le azioni formative. Il dirigente Viafora oltre ad esprimersi sulla Festa della Donna ha posto l’indice sulla preziosa presenza al seminario della dirigente Staffa con la quale collabora attivamente e che ha nominato come valutatrice esterna del Comitato di valutazione per i docenti neoassunti. La dirigente Staffa ha sottolineato di essere felice di trovarsi in una scuola amica e tra amici. La tematica è interessante e cade in un momento in cui i dirigenti sono in sofferenza perché diminuisce l’organico e loro malgrado sono tenuti a redigere le graduatorie. Adele Sammarro prima di iniziare la relazione ha voluto inviare a tutte le colleghe un pensiero di augurio e ha apprezzato la viva collaborazione tra le due scuole dove si supera la rivalità che spesso è presente. Con la Legge 107, nota come riforma Buona Scuola, al comma 73 si prevede che “Dall’anno scolastico 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”. Ciò significherà non poter chiedere nella domanda di trasferimento scuole specifiche, ma si dovranno chiedere ambiti territoriali, quindi il docente che verrà trasferito non avrà più titolarità in una scuola, ma all’interno dell’ambito. Gli ambiti territoriali dovranno essere definiti dagli USR entro il 30 giugno 2016, così come stabilito dal comma 66 della legge 107:
“A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017 i ruoli del personale docente sono regionali, articolati in ambiti territoriali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto. Ha successivamente illustrato ed elencato le scuole e i comuni presenti nei vari ambiti. Cosa succede dopo  il trasferimento nell’ambito territoriale? Il docente trasferito in un ambito territoriale dovrà proporre la sua candidatura al DS delle scuole che lo interessano mediante presentazione del curriculum e sarà il DS a proporre gli incarichi ai docenti di ruolo, come recita il comma 79 della già citata Legge 107:
“ A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi”. In base alla riforma gli incarichi hanno durata triennale e, come stabilisce il comma 80: “ Il dirigente scolastico formula la proposta di incarico in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa. L’incarico ha durata triennale ed e’ rinnovato purché in coerenza con il piano dell’offerta formativa. Sono valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. E nel mentre le slide si susseguono la relatrice accenna al nuovo potere dei dirigenti, all’autonomia scolastica, al Ptof, all’alternanza scuola-lavoro, alla valutazione del merito, all’organico dell’autonomia, alla selezione del personale che dovrà effettuare il dirigente, al bonus di premialità che introduce una discriminazione tra docenti e con gli ambiti territoriali si introduce la chiamata diretta che desta non poche riflessioni sulle varie ipotesi di gestione.

 

La Buona Scuola stravolge, quindi, le regole per lo spostamento d’istituto degli insegnanti e partono ufficialmente ambiti territoriali e chiamata “diretta” dei presidi, preceduta da un’ulteriore fase contrattuale che definisca criteri e regole.  Dal prossimo settembre, per i neoassunti in fase B e C si prospetta una rivoluzione per l’assegnazione della sede definitiva. Stesso discorso – ma con qualche piccola tutela in più – per tutti coloro che chiederanno di trasferirsi da una provincia all’altra. E la mente va subito alle migliaia di insegnanti che dalle regioni meridionali negli anni scorsi si sono trasferiti al Nord per entrare di ruolo e adesso aspirano ad un avvicinamento a casa. Siamo nella fase di prima mobilità straordinaria, dopo l’approvazione della Buona scuola, e si parla di 250mila domande, di cui soltanto una piccola parte potrà essere esaudita.  “Finora, i trasferimenti degli insegnanti,-ha evidenziato il docente Tommaso Stamato dell’Ipsia, regolati dal contrato annuale sulla mobilità, prevedevano lo spostamento dei docenti da una scuola all’altra in base al punteggio accumulato con gli anni di servizio e con i titoli. Coloro che intendevano cambiare scuola presentavano istanza indicando una o più sedi scolastiche. Se in una delle scuole indicate si liberava un posto, tutti coloro che avevano richiesto quella sede partecipavano con il loro punteggio e il primo si accaparrava il posto. Tutti gli altri dovevano riprovarci l’anno successivo ed era una selezione oggettiva, ora non credo proprio e poi quale dirigente del nord potrebbe assumere un docente del sud?”. Ma con gli ambiti territoriali cambia tutto. Perché chi vorrà cambiare istituto dovrà richiedere non più la scuola ma l’ambito territoriale – di dimensione sub provinciale – in cui ricade la sede anelata. E, se scatta il trasferimento, il docente dovrà augurarsi che il dirigente scolastico si accorga del suo curriculum e gli proponga un contratto triennale. Altrimenti, gli toccherà un’altra sede, sempre all’interno dell’ambito territoriale di destinazione. Le criticità nella 107 non mancano: docenti che hanno firmato lo stesso contratto potrebbero vivere e vivranno un trattamento diverso. Poi ancora un rebus (di accettazione delle proposte, è rappresentato dalla mobilità dei docenti zero, A, B, C, D e 2014/2015. Ma si è in attesa a breve di chiarimenti da parte del Ministero. Il docente che potrà scegliere le scuole e il docente che deve per forza richiedere gli ambiti territoriali! I neoassunti con l’anno di prova in corso e con le domande di mobilità da presentare avranno un bel da fare! In definitiva un seminario informativo utile, brava la relatrice, ma nella mente dei docenti non mancano le criticità e aspettano maggiori chiarimenti e si augurano non penalizzanti.

Franco Lofrano