Trebisacce-27/05/2016:Le guardie Ambientali e le discariche abusive
TREBISACCE C’è chi oltraggia la natura smaltendo per strada materiale altamente tossico come l’amianto e chi in qualche modo si preoccupa di porvi rimedio. I primi sono i soliti cittadini incivili che smaltiscono furtivamente per strada ogni genere di porcheria: nella fattispecie diverse lastre di Eternit, abbandonate ai margini del famigerato Viale del Lavoro che, nonostante gli sforzi per tenerlo pulito, è quotidianamente trattato come una discarica abusiva a cielo aperto. Gli altri invece sono le Guardie Ambientali di Trebisacce che, in possesso di tutti i requisiti di legge (corso di formazione e giuramento davanti al Prefetto) ma senza aver ricevuto ancora una legittimazione istituzionale, si preoccupano di intercettare e bonificare le malefatte degli pseudo-cittadini. Ieri mattina, per esempio, a seguito di segnalazione sul web, sono intervenute proprio su quell’area per neutralizzare in qualche modo uno scarico di lastre di amianto che, come è ampiamente noto, è pericolosissimo per la salute dei cittadini. Non potendolo per legge smaltire adeguatamente, hanno provveduto a recintare l’area ed a coprire il materiale con un telo di plastica per evitarne l’esposizione all’aria e al vento. «Lo hanno fatto – ha scritto il loro presidente Luciano Regino – sotto la propria responsabilità, evitando così che le polveri radioattive dell’amianto venissero a contatto con l’aria. Dopo l’intervento di messa in sicurezza per chiunque transiti nelle vicinanze gli agenti – si legge ancora nella nota del dottor Regino – sono stati “sbeffeggiati” da qualche spiritoso ma, nonostante tutto, le Guardie Ambientali di Trebisacce, in virtù del giuramento prestato nelle mani del Prefetto e dei poteri loro conferiti dallo garante dello Stato, continueranno ad operare gratuitamente nel territorio comunale per salvaguardare l’ambiente, gli animali e la salute stessa dei cittadini, con la speranza che le autorità preposte, che sono state avvisate, provvedano nel più breve tempo possibile alla rimozione dell’amianto».
Pino La Rocca