Albidona-28/05/2016:Si riprendono i lavori del Parco Avventure
ALBIDONA Mentre è in pieno svolgimento una campagna elettorale abbastanza “calda”, il sindaco in carica Salvatore Aurelio, rimasto per scelta personale fuori dalla competizione elettorale, ha annunciato la ripresa dei lavori del Parco-Avventure impreziosito dal “Volo dell’Arcangelo” in onore dell’Arcangelo San Michele Patrono del paese. Si tratta di un’opera di richiamo turistico, oggetto di un finanziamento di 500mila euro proveniente dal PISL (piano di sviluppo locale) denominato “Sybaris – Terra d’Incanto – Mare, Cultura e Natura”, che era stata bloccata dagli inevitabili ricorsi seguiti all’affidamento dell’appalto. Nei giorni scorsi il sindaco Aurelio è stato convocato a Catanzaro per comunicazioni riguardanti la riapertura dei cantieri che erano rimasti sospesi dal novembre 2015. Legittima la soddisfazione del primo cittadino il quale ha dichiarato: «A dispetto dei soliti gufi rendo partecipe la cittadinanza del completamento di questo grande progetto, probabilmente unico in Calabria che, come fiore all’occhiello di tutto il Parco, comprende il “Volo dell’Arcangelo”, di circa 800 metri, destinato a fungere da grande attrattore turistico». Il Parco-Avventure, oltre al “Volo dell’Arcangelo”, comprende anche una pista per decollo deltaplani, un’area trekking e piste dounil-bike che dovrebbero attirare, secondo l’esperienza di quanto si sta verificando nella vicina Basilicata, numerosi visitatori e diventare quindi, attraverso l’indotto e altre attività collaterali, uno strumento per creare occasioni di lavoro per i giovani che decidono di rimanere ad Albidona. «Il completamento di quest’opera – ha concluso il sindaco Aurelio salutando e accomiatandosi dai suoi concittadini – dimostra che l’esecutivo da me guidato continua ad operare fino alla fine del proprio mandato con grande impegno e attaccamento al paese con l’obiettivo di dare, soprattutto ai giovani, una seria opportunità di lavoro tesa a scoraggiare l’esodo di tanti albidonesi che per varie ragioni hanno pensato di trasferirsi altrove».
Pino La Rocca