Trebisacce-17/06/2016:I misteri del Regno di Dio (di Pino Cozzo)
I misteri del Regno di Dio
di Pino Cozzo
Sembra che ci siano quattro princìpi essenziali nel concetto di regno annunciato nella “lieta novella di Gesù “, necessari per comprendere e individuare il regno attraverso il nostro ministero:
1) Totale gratitudine: la buona novella è sostanzialmente una proclamazione dei doni immeritati e gratuiti di Gesù. Tutta la creazione e la rivelazione proclamano l’amore gratuito di Dio verso le Sue creature, una gratuità che affonda le radici nel mistero trinitario dell’infinita unicità delle tre Persone. Tutto ciò che tocchiamo è un dono, è radicato nel mistero della gratuità, un mistero nel quale ”viviamo, ci muoviamo e abbiamo motivo di esistere”. Come ci ricorda S. Paolo, “Cosa possiedi che non l’abbia ricevuto?”. La gratuità è la forza che spinge verso la misericordia di Dio, e attraverso la comunicazione di quella misericordia in Gesù, diviene il tema dominante della buona novella e la chiave per comprendere il regno di Dio e il Dio del regno “Il ripudio della legge di gratuità è la radice di tutti i mali sociali, dove regnano avarizia, guadagno, ingiustizia, violenza e odio”. L’accettazione di quella legge, l’apertura all’amore e alla misericordia gratuiti, piuttosto che l’essere meschini, è l’unico sentiero per il ritorno alla sua più vera dignità e libertà. La nostra missione è annunciare che l’amore gratuito, quella buona novella di misericordia gratuita, è il vivere la semplicità, la preghiera e il ringraziamento che furono di Israele invece di “una misericordia che dura per sempre”. Ma ora abbiamo una ragione in più per considerarlo un dono più grande, il dono del Figlio stesso e dello Spirito di Dio: “Chi ha sete venga a me, chi vuol bere l’acqua gratuita della vita venga a me…” .
2) Totale fiducia: delle tre risposte logiche alla legge della gratuità nel lavoro del regno, la prima si riferisce a Dio e viene espressa in una fiducia assoluta e incondizionata. Essa é basata sul fatto che è presente il regno e continua la logica delle Beatitudini, dunque Gesù continua a spiegare le conseguenze del regno nella seconda parte del Sermone della Montagna: “Non preoccupatevi della vita, di ciò che dovrete mangiare o bere, né del vostro corpo….il vostro Padre Celeste sa ciò di cui avete bisogno. Ma cercate prima il Suo regno, e anche queste cose saranno vostre…“ si riferisce a Dio e viene espressa i I nostri dubbi, la nostra mancanza di fede testimoniano a nostro sfavore che non abbiamo né capito lo spirito né il Dio che invochiamo, che “non conosciamo né le Scritture né il potere di Dio”. Ma quando capiremo, allora saremo degni di proclamare la nostra fede nel regno attraverso il nostro ministero, non solo a parole, ma con la nostra vita: Pregate come sapete, “il regno dei cieli è nelle vostre mani”…Non prendete né oro, né argento, né rame nelle vostre borse, non portate bisacce, né tuniche, né sandali, né amici….. La fede con la quale noi “testimoniamo la nostra fiducia nel Signore che ha cura di noi” ci libera dagli affanni e dalla necessità di preoccuparci della nostra umanità del nostro ministero, affinché allarghiamo e concentriamo la compassione del regno, donandolo: Non aver timore, piccolo gregge, poiché il desiderio del Padre è donarti il regno. Vendi i tuoi averi e dalli ai poveri…. Soprattutto, la fede è la nostra personale testimonianza a noi stessi che siamo in armonia col regno, ed è quella forma di amore che probabilmente onora di più Dio.
3) Totale amore: la nostra risposta all’amore rinnovatore gratuito del regno in relazione al nostro vicino è un donarsi completo e senza misura, “senza contarne il costo“. La gratuità che abbiamo ricevuto non deve rimanere infruttuosa, chiusa in noi stessi, ma deve riversarsi negli altri: ”Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Questa doppia gratuità è il principio più importante del “nuovo comandamento” di Gesù . Il dono più grande, anzi infinito, del nuovo invito richiede un indirizzare ad altri, nella carità, quel dono che sia più grande e più completo: “Amatevi l’un l’altro come Io ho amato voi” . E allora, l’amicizia con quel Gesù del regno dipende dalla nostra piena accettazione del Suo comandamento, col quale, e solo con esso, noi rimaniamo nell’armonia vitale con il Suo battesimo nel mondo. Solo saziando la Sua sete in altri (“tutto ciò che farete al più piccolo dei miei fratelli, è come se lo aveste fatto a me”