Trebisacce-29/07/2016: Lotta senza quartiere agli “untori” che inquinano e deturpano l’ambiente.
TREBISACCE Lotta senza quartiere agli “untori” che inquinano e deturpano l’ambiente. E’ quello che chiedono i cittadini virtuosi agli amministratori. C’è infatti chi continua imperterrito a smaltire i rifiuti per strada e c’è chi non sopporta più questo andazzo e si indigna, denuncia e suggerisce soluzioni adeguate all’esecutivo che, invece di potenziare i controlli e le eventuali sanzioni, si limita a ri-pulire sempre gli stessi luoghi impegnando risorse pubbliche e rendendosi forse complice degli “sporcaccioni” che continuano a farla franca. E’ la lotta impari, che a Trebisacce, come del resto in molti altri paesi e città, si perpetua tra chi si rifiuta pervicacemente di differenziare e smaltisce i rifiuti in ogni dove rendendo inguardabili e invivibili le nostre contrade e i cittadini virtuosi che hanno invece capito che in un ambiente pulito si vive meglio. E forse anche più a lungo! Ma la tracotanza di chi continua a sfigurare l’ambiente è diventata ormai insopportabile e viene denunciata con ogni mezzo da altrettanti cittadini che invitano gli amministratori a cambiare metodo ed a ricorrere alle maniere forti. Chissà perché, si preferisce invece usare sempre…la carota e così i vandali la fanno franca, tanto che la storia si ripete: subito dopo la pulizia, come si evidenzia dall’ennesima foto delle Guardie Ambientali (disoccupate!!!), scattata nello stesso punto già bonificato qualche giorno prima, dove come per magia ricompaiono i cumuli di sporcizia «tra cui – scrivono le Guardie – il micidiale Eternit, che compare e scompare nello stesso luogo e precisamente su Viale del Lavoro da dove da poco sono state rimosse altre numerose lastre dello stesso materiale, notoriamente tossico». Ma, a parte le segnalazioni delle Guardie Ambientali, ci sono cittadini che propongono altre soluzioni: c’è chi suggerisce di apporre cartelli dissuasivi dove il fenomeno è ricorrente e c’è chi propone «l’installazione di telecamere vere e non finte che – hanno scritto sul web – costerebbero molto meno che continuare a ripulire. Così – hanno aggiunto – questi sporcaccioni potrebbero ri-vedersi in un bel film da proiettare in piazza dove sarebbero sottoposti al pubblico ludibrio».
Pino La Rocca