Trebisacce-15/08/2016:Maria, creatura divina e piena di Grazia (di Pino Cozzo)

 

assunzione-maria
assunzione-maria

 

Maria, creatura divina e piena di Grazia

di Pino Cozzo

 

Quando l’Angelo del Signore si rivolge a Maria e le dice di gioire, il suo annuncio è sinonimo di invito ad esultare, perché Iddio è con Lei, Lei è la piena di Grazia, Lei è stata ricolmata dell’amore infinito di Dio, Lei è la prescelta, Lei sarà la corredentrice dell’umanità. Alla base di tutto ciò, vi è l’amore incondizionato del Padre, la bontà che dona salvezza e conforto, benedizione e sostegno, e, per attuare tutto ciò, è necessario che Maria faccia da intermediaria, sia uno strumento per arrivare alla meta prefissata, che è la redenzione dell’uomo. Tutti siamo stati creati, siamo pensati, tutti siamo importanti, ma l’essere amati, il sapere che siamo stati eletti ad esseri speciali infonde nell’animo una gioia particolare. Maria è voluta e benedetta da Dio, accoglie la sua missione come dono, e glorifica il Padre perché ha elevato la sua serva a dignità salvifica. In Lei si compie la vocazione ad essere la sposa illibata e fedele, la “tutta bella e piena di grazia”, la donna senza macchia, in Lei si manifesta il primo germoglio della Chiesa, che splenderà nell’eternità per indicare la via di salvezza dell’umanità. La tradizione ecclesiale Le riconosce un’incomparabile purezza e innocenza, che risuonano agli orecchi dei credenti come esempio grandioso da seguire e da imitare, poiché anch’ella ha dovuto percorrere un pellegrinaggio di fede ed ha custodito gelosamente la sua unione col Figlio fino al doloroso incontro ai piedi della croce. E’ cresciuta nella santità, libera dal peccato originale, è stata gratificata da doni eccezionali, ed a ragione il popolo cristiano la venera come la “santa” per eccellenza. La divina maternità di Maria è il fondamento della sua figura eminente e singolare nel mistero e nella grazia della salvezza. Allo stesso modo, la Chiesa è sposa e vergine in virtù dell’opera dello Spirito Santo, per mezzo della predicazione, dei sacramenti, della testimonianza della carità che genera e fa crescere i credenti come figli di Dio e partecipano alla vita comunitaria dell’assemblea eucaristica. La maternità di Maria non è solo una generazione biologica, un semplice atto di donazione di una nuova vita, è, invece, una relazione di Grazia, un vivere nella carità e nella fede, dunque, Maria è beata per aver creduto alla Parola e per aver dato compimento alla stessa. Maria non è stato uno strumento passivo nelle mani di Dio, è stata scelta e Lei ha dato la sua risposta positiva, ha accettato di essere coinvolta con il suo assenso, si è candidata ad essere la Madre di Gesù e di tutti noi, per divenire così discepoli e cooperatori, partecipi della vita eterna, santi e santificatori. E quando viene assunta in cielo, Maria accompagna la Chiesa da lassù nel suo cammino e la precede alla meta cui tutti dobbiamo aspirare, è la Pasqua di Maria, l’elevazione a dignità celeste, compimento di un’unione senza eguali con il Signore della vita, fonte di felicità e conforto, il coronamento dei doni di grazia e di santità già annunciati da tempo, il ricco premio alla sua completa dedizione, all’obbedienza, alla sofferenza e alla carità. Per noi, che siamo pellegrini sulla terra, che avanziamo a fatica tra le prove quotidiane, la Vergine Maria dev’essere la stella del mattino, che indica e annuncia il sorgere del sole, Cristo nostro Dio, deve rappresentare il porto sicuro dove rifugiarsi nei momenti di tempesta, dev’essere segno di sicura speranza e di consolazione per tutto il popolo dei cristiani e fonte di aiuto anche per i non credenti. Nella venerazione a Maria, il culto e le altre forme di devozione devono trarre ispirazione dalla liturgia eucaristica, che è momento di unione dei fedeli con il loro redentore, poiché Lei è sempre la “serva del Signore”, Lei magnifica il Padre, suo e nostro Salvatore, Lei è via che conduce a vivere nel cuore il mistero ed è immagine e modello della Chiesa. Allora, rivolgiamoci a Lei nei momenti di sconforto e di più profondo bisogno, perché Lei è nostra avvocata, Lei intercede presso il Signore, Lei sa arrivare al cuore del Suo figlio e sa trovare le parole giuste per fare da intermediaria tra i nostri bisogni e la misericordia di Dio. E’ certo che Lei non ci lascerà mai soli, ma camminerà sempre al nostro fianco, da sempre e per sempre.