Trebisacce-19/08/2016: Ripenso all’estate anni ’80 (di Pierfrancesco De Marco)

Di Pierfrancesco De Marco…
Ed è in questi giorni di fine estate che ripensi alle interminabili estati trebisaccesi degli anni ottanta, quando il paese si girava a piedi, in bici o motorino e noi ragazzini eravamo ovunque, da soli, mattina, pomeriggio e sera. In spiaggia, sulla “banchina”, in piazzetta o ai campetti di 108, allegramente vocianti tra chi giocava a calcetto, le ragazze a pallavolo e chi guardava aspettando il suo turno, dissetandosi ogni tanto alla fontanella vicino al campetto. Nessuno era raggiungibile, non c’erano cellulari nè esisteva la geolocalizzazione: si usciva e basta, rientrando ogni tanto a casa per cambiarsi i pantaloncini dopo il calcetto o lasciare la bici o il motorino. E poi di nuovo fuori. Anche le nostre mamme erano apprensive, ma non vedevano pericoli dietro ogni angolo. Eppure c’era la “nazionale” perennemente intasata di tir e macchine. Ed i gelati (i ghiaccioli, il calippo o la pipa al chiosco per 500 lire), il panino con il prosciutto alla salumeria per 1000 lire. E poi la sera di nuovo sul lungomare. La fetta di anguria di mezzanotte al “C’era una volta”. Ripensi a quelle estati lunghissime, a quel tempo rallentato e spensierato, alle giornate infinite, a quel senso di libertà che ancora nemmeno capivamo. E nostalgicamente credi che quel tempo era migliore di questo. Ma poi rivedi tuo nonno che diceva “Ai miei tempi…”, tra i nostri sbuffi e sorrisetti, e ti accorgi che ogni generazione ha i suoi “tempi migliori” e che ogni tempo ha la sua storia. E ti accorgi che mentre vivevamo quel tempo non eravamo nemmeno consapevoli della sua bellezza. Ed intanto ascolti le voci di quei piccolini che giocano ed urlano per casa, e che appena arrivati hanno “rubato” tutta la tua libertà e sai che questo è il tempo dell’amore puro ed incondizionato e che, pur con tutta la stanchezza e le notti insonni, non cambieresti mai questo tempo con quello. E sai che ci sarà un giorno in cui ripenserai anche a questi tempi con nostalgia. Allora rimetti i ricordi in quell’angolo, per ripescarli ogni tanto, felice di aver vissuto in quella Trebisacce, con quelle persone, ma ancor più felice di viverla oggi perchè ci sono loro a riempirti la vita.