Rocca Imperiale-25/08/2016:MUNICIPI E CHIESE NON SONO TRIBUNALI (di Pino Tufaro)

13925067_856339721164785_5337444975920479934_n

MUNICIPI E CHIESE NON SONO TRIBUNALI

Ieri si è recata al Museo delle Cere l’associazione culturale UNITRE (campano/romana), composta da pensionati tra cui ex sindaci e preti ultranovantenni. L’ex sindaco G.V. (campano) ha raccontato: “Quando ero al potere tutti mi “cercavano” e molti ne ho “sistemati”, il comune era considerato una bancarella che regalava posti e favori e io mi sentivo come non mai un “nocciolaio”. Oggi mi mortifica il fatto che coloro che ho “sistemato” non mi salutano, forse perché la vecchiaia mi ha trasformato e non mi riconoscono, ma io li riconosco bene, sembra che il tempo vada loro a ritroso, ringiovaniscono nella furbizia e nella pigrizia, assomigliano a quei cani che pur di dormire si farebbero divorare da pidocchi e zecche, beccheggiano con la lingua fuori per un lavoro che evitano”. L’ex sindaco R.S. (romano) aggiunge: “Sono andato al comune ed ho incontrato un “mio miracolato” per chiedergli un certificato, mi ha risposto che l’addetto era assente. Gli ho replicato: “LUI’ (Luigi), è mai possibile che dopo 30 anni di servizio non hai studiato un tantino per migliorarti ed uscire dalla categoria degli “stronzi comuni nei comuni”? Mo to dico in romano: “Me sta a sfurrà la pazienza…te farei de bastonate sur collo e a groppa (schiena) se non fosse che sto legno me serve per mantenermi a carcassa dar capogiro…na cosa ma posso permettere…quella de mandarmi a quer paese da solo tanto a te te ce mannano gli altri tutti i giorni…maledico quer giorno che ti impiegai”. Il novantaseienne Don Ciccio (ex parroco detto con nome simile, ma non di fatto a Papa Francesco) dice: “Sto meditando da quando avevo 95 anni sul mio modo di operare servendo il DIO DANARO…ho formato associazioni culturali, fabbriche di tessuti, cooperative agricole e, perciò, ho fatto politica a viso scoperto…di soldi ne ho spesi per una mia vita lussuosa (macchine, donne che ho amato e dalle quali ho avuto figli che ho riconosciuto, seguiti nello studio e nella vita ed ho dato loro persino un senso di famiglia seppur in gran segreto e con vocii alle spalle)…oggi la mia famiglia mi è grata per tutto il benessere da me ricevuto (case, soldi, terreni), ma non ne apprezza la provenienza perché derivante da un operato malsano di un prete sgarbato…perdono quei politici sia di destra che di sinistra che mi indussero al peccato del voto sfruttando il mio vizio della passione politica e vinsero le elezioni…quando i vescovi mi sballottavano da un paesino all’ altro mai manifestarono protesta di gratitudine”. L’ex parroco Don Carlo si rivolge al Dir. Del Museo: “Lei cosa ne pensa dei sindaci, dei preti e del popolo votante?”. Il Dir. conclude: “I MUNICIPI NON SONO TRIBUNALI CON I SINDACI NELLA VESTE DI GIUDICI E GLI ASSESSORI CON L’ASCIA DEL BOIA PRONTI A “GHIGLIOTTINARE” O “GAMBIZZARE” CITTADINI DI DIVERSE IDEE AL FIN DI TOGLIERE LE SPINE DAL PIEDE (TORTI, SGARBI, OFFESE) PER FAR GIOIRE I PROPRI VOTANTI, INOLTRE I MUNICIPI NON SONO BANCARELLE CHE VENDONO POSTI E FAVORI…IL POPOLO CHE SI RECA ALLE URNE DOVREBBE VOTARE PER RIVOTARE (NEL SENSO DI CONFERMARE UN BUON OPERATO DEI POLITICI) E NON ESSERE COSTRETTO A VOTARE (NEL SENSO DI VOLTARE E RIVOLTARE O, ANCOR PEGGIO, RIPORTARE QUALCOSA PER SE STESSI)… I PRETI DOVREBBERO VIVERE IN COMUNITA’ (GRUPPI DI ALMENO 3 PERSONE PER CONSULTARSI) PERCHE’ DA PARROCI SINGOLI GLI ERRORI SONO DAVVERO INEVITABILI. AL PRETE QUI PRESENTE DON CICCIO DICO CHE SE LE CHIESE NON SONO TRIBUNALI DOVE IL PRETE DEVE ESSERE IMPUTATO E GIUDICATO DAI FEDELI, SE NON SONO BANCHE CHE SACCHEGGIANO DENARO AI FEDELI PER OPERE MOLTE VOLTE INUTILI, POSSIAMO CONCORDARE TUTTI NEL SOSTENERE CHE LE CHIESE SONO CASE DI DIO E PERCIO’ DI VERITA’?… I PRETI NON SONO DIPENDENTI DI UNA FABBRICA DI AUTO, FRIGORIFERI, MANGIMI O PASTA… A QUEI PRETI RICORDO CHE HANNO AVUTO L’ONORE DI ESSERE STATI NOMINATI DIPENDENTI, OPERAI, DISCEPOLI DI DIO E SE NON HANNO RISPETTATO I 10 COMANDAMENTI SAREBBE COSA BUONA PER LORO APPROFITTARE DEL MOMENTO STORICO PER CONFESSARSI DINANZI I DUE PAPI FRANCESCO E BENEDETTO XVI PER SPERARE FORSE IN UN LEMBO DI PARADISO DOPO TANTO INFERNO CHE HANNO GENERATO SU QUESTA TERRA”.

IL DIR. CONSIGLIA AI POLITICI, AI PRETI E AL POPOLO IL BRANO DI DE GREGORI “VIVA L’ITALIA”