Rocca Imperiale-28/08/2016:Un’estate all’insegna della poesia – Rocca Imperiale protagonista del concorso “Il Federiciano”(di Sabrina Pugliese) (
Un’estate all’insegna della poesia
Rocca Imperiale protagonista del concorso “Il Federiciano”
Ormai per l’ottavo anno, il paese calabro di Rocca Imperiale può vantare un evento del tutto eccezionale nel panorama culturale meridionale: il concorso internazionale di poesia inedita, “Il Federiciano”. Infatti, il comune dell’alto Jonio, denominato “Il paese della poesia”, ha deciso di farsi promotore di storia, cultura e tradizioni tramite un concorso che ogni anno può contare numerosi partecipanti. Infatti, entro la data del 16 luglio 2016, chiunque abbia voluto aderire all’iniziativa, ha dovuto inviare le proprie poesie, da un minimo di una ad un massimo di tre. Sarà possibile decantare le due poesie vincitrici leggendole dagli steli di ceramica che verranno affissi sugli edifici storici di Rocca. Proprio lì già si possono ammirare poesie, frasi e citazioni del livello di Mogol, Pupi Avati, Eugenio Bennato ed altri ancora. Questo testimonia il connubio indissolubile tra parola e musica, tra bellezza visiva ed uditiva. Il merito di questa iniziativa si deve all’editore Giuseppe Aletti, originario di Rocca, che ha creduto nelle potenzialità culturali ed anche spirituali di questo territorio. In effetti, l’iniziativa è stata ben accolta e gestita anche dagli stessi concittadini che hanno saputo valorizzare la bellezza delle proprie origini. “Il paese della poesia” non è soltanto una mera idea o, peggio, uno slogan promozionale ma un vero e proprio marchio registrato, ideato dall’editore stesso perché presenta un’originalità assoluta: la scrittura delle poesie a cielo aperto. Chiunque, passante, turista o compaesano che sia, potrà, in ogni momento, leggere i versi delle poesie premiate dal “Federiciano”. Così, tutto il paese respirerà un’aria rigeneratrice, fatta di speranza e di fantasia. Una vera rivincita del Meridione, da sempre ingiustamente additato come troppo arretrato. La manifestazione vera e propria si è svolta precisamente dal 21 al 28 agosto, per salutare poeticamente la magica estate rocchese. Anche in questo, l’organizzazione del comune è stata ineccepibile dato che ha messo a disposizione di tutti anche un servizio navetta che collegasse Rocca marina con il centro storico. Insomma, otto giorni di intense attività culturali. Già a partire dal 19 al 20 agosto si è tenuta una mostra d’arte contemporanea a cura dell’Associazione Ciglia di Gioia. La manifestazione poi ha esordito con la presentazione degli autori e la declamazione pubblica delle poesie nel pomeriggio del 21 agosto. La cultura però non è soltanto poesia ma anche enogastronomia. Così è stato possibile addentrarsi in una piacevole “passeggiata di gusto e di divertimento, di sapori e di diletto”. Il 22 agosto l’editore Aletti ha sorpreso il suo pubblico indicendo addirittura una estemporanea di poesia gratuita ed aperta a tutti. Improvvisarsi poeti è un’esperienza da testare e da provare, per scavare in fondo al proprio animo e alle proprie aspirazioni. Tuttavia, l’evento più importante del secondo giorno del concorso è stato l’incontro con Giancarlo Giannini, famoso attore ligure. Lui stesso ha dichiarato: “questa rassegna è un modo efficace per far conoscere agli italiani questa bella terra attraverso la cultura”. Giannini ha poi deliziato il pubblico con la condivisione della sua lunga esperienza di attore ed artista estroverso con simpatici aneddoti. Ha persino regalato alla Biblioteca comunale una copia del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry con una sua dedica personale. Nei giorni successivi si sono susseguite poi le presentazioni di alcuni libri come: “Viaggio verso la felicità” di Artan Abedini e “Storia e storielle di Rocca Imperiale” di Pino Affuso. Il 24 agosto la poesia si è mescolata con la musica per dispiegarsi nelle note di Marco Morandi che si è esibito con “Nel nome del padre”. Il giorno dopo, la musica ha continuato a conquistare la scena con “Rino Gaetano band”. Infatti, è stata svelata anche la stele poetica con la dedica allo stesso cantautore. Tuttavia, il momento saliente di tutta la manifestazione si è registrato il 26 agosto con la MasterClass del maestro Mogol. “Questa fortezza è certamente la più bella che io abbia mai visto” ha commentato Mogol alla vista del castello svevo di Rocca Imperiale. Il noto paroliere e produttore discografico ha, tra l’altro, scelto di festeggiare i suoi ottant’anni proprio in questo scenario suggestivo ed immortale, presidiando l’evento. La stessa giornata però è stata costellata da un altro strepitoso evento, Katia Ricciarelli in concerto. La soprano più famosa d’Italia ha cantato con Francesco Zingariello in “Elisir d’Amore”. Davvero emozionante è stata la loro esibizione di “Caruso”. Un’interpretazione sui generis, raffinata e sapientemente condotta. Il 27 e il 28 agosto sono state due giornate di premiazione con lo svelamento degli autori e la declamazione delle poesie. Questo concorso è la dimostrazione del fatto che la poesia nutre chiunque, professionisti e non, intenditori o semplici amatori. Questa iniziativa è un fiore all’occhiello non solo della Calabria ma dell’Italia intera, un modo speciale per far rivivere i borghi, le periferie, parte costituente ed integrante della penisola italiana. È qui che si possono cogliere lo spirito, le speranze, le agonie, i pensieri, la nostalgia di chi un paese ce l’ha e lo porta sempre nel cuore, ovunque egli sia. Questo concorso è soltanto una delle espressioni di amore verso la propria patria, di cura, sensibilità e valorizzazione delle proprie origini che nessuna distanza potrà mai attenuare. Espressione delle proprie origini è innanzitutto la parola, il verbo sacro, un’identità indissolubile. Perciò sembra rivelatrice e pienamente condivisibile la citazione di Roger Martin du Gard: “il problema della patria forse alla fin fine non è altro che un problema di linguaggio! Dovunque si trovi, dovunque vada, l’uomo continua a pensare con le parole, con la sintassi del suo paese”. Come, quando e perché parliamo del nostro paese, con quali termini ed aggettivi, con quanta nostalgia e con quanto pathos è segno innegabile di quanto spazio c’è dentro di noi per la sua memoria e valorizzazione. Ed il “Federiciano” ha riservato tanto tempo e spazio alla sua Rocca Imperiale proprio in proporzione al valore aggiunto che le attribuisce da anni con grande entusiasmo ed autenticità.
Sabrina Pugliese