Dopo Giancarlo Giannini, è toccato al duo formato da Francesco Baccini e Sergio Caputo esibirsi al festival “Il Federiciano” di Rocca Imperiale, in una giornata di pioggia che ha spinto gli organizzatori, all’ultimo momento, al cambio della location. Il concerto, programmato inizialmente all’interno del Castello Svevo, si è tenuto nell’Auditorium della Chiesa in Marina, con la partecipazione di circa 1.000 persone che si sono riversate anche sulle scale del locale per ascoltare i due più importanti rappresentanti dello Swing italiano.
La serata è stata aperta da una mini intervista condotta dall’editore Giuseppe Aletti, in cui i due cantautori hanno argomentato la scelta dei libri che hanno portato con loro per regalarli alla Biblioteca comunale di Rocca Imperiale con una dedica personale. Da quest’anno infatti c’è un’iniziativa di promozione della lettura all’interno del festival: gli ospiti scelgono un libro che hanno amato particolarmente illustrandone i motivi della preferenza al pubblico che interviene all’incontro. Per Sergio Caputo, la scelta è ricaduta sui libri Un sabato italiano. Memories, da lui stesso scritto e pubblicato da Mondadori, e Kitchen Confidential (Avventure gastronomiche a New York) di Anthony Bourdain; per Francesco Baccini, invece, sul classico Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov e sulla biografia della sua vita, dal titolo Francesco Baccini ti presto un po’ di questa vita, scritta da Marzio Angiolani e Andrea Podestà. Il discorso si è spostato poi sulla nascita della loro collaborazione. “Pur essendo prodotti dalla stessa casa discografica, non ci conoscevamo personalmente – ha esordito Caputo -. Poi, una notte ho sognato che suonavamo insieme e la mattina mi è scattato il pallino. Ho chiesto a mia moglie cosa ne pensasse di quell’eventuale collaborazione e lei si è mostrata entusiasta (da premettere che lei ha sempre ascoltato due artisti soltanto: me e Baccini). Così mi sono messo in contatto con lui”.
È iniziato in seguito il concerto, con Francesco Baccini al pianoforte a coda, Sergio Caputo alla chitarra, e un elemento in più sul palco: Giuseppe Aletti, l’organizzatore del festival, che in sintonia con l’atmosfera giocosa ha intrattenuto il pubblico, introducendo i brani eseguiti.
La gente, da subito coinvolta e allegra, ha partecipato cantando, tenendo il ritmo e applaudendo al dialogo ironico tra i tre, molto divertiti anche loro. |
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