ALBIDONA-04/09/ 2016: Rapina “a mazza armata”
ALBIDONA Rapina “a mazza armata” sabato mattina alle Poste di Albidona: in due, arrivati sul posto a bordo di una moto di grossa cilindrata, con il viso coperto prima dal casco integrale e poi da calzamaglia, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale e, dopo aver forzato il vetro antisfondamento a colpi di mazza, hanno arraffato il malloppo contenuto nella cassa dello sportello, circa 8 mila euro, e si sono messi in fuga utilizzando la moto con cui avevano raggiunto il paese. Nessuna minaccia e nessun danno per fortuna ai pochi clienti presenti nell’ufficio né all’unico impiegato, R. S. di Trebisacce che, per evitare guai e per mettere al sicuro la chiave della cassaforte, si è rintanato sul balcone del locale retrostante da cui ha avvertito subito le Forze dell’Ordine. Sul posto sono giunti in pochi minuti i Carabinieri di Trebisacce al comando del vice-Comandante Maresciallo Natale La Bianca i quali solo per poco non hanno incrociato i malviventi che erano in fuga verso la Litoranea attraverso la strada rurale che conduce alla Torre di Albidona. «State fermi e non vi succederà niente!». Così hanno intimato ai tre o quattro anziani presenti nell’ufficio per riscuotere la pensione i due malviventi che pare fossero giovani di 30/35 anni e dall’accento italiano. L’ennesima rapina alle Poste di Albidona, da quanto si è appreso, si è verificata intorno alle 8,45 ed è stata programmata dai due furfanti per la giornata di sabato 3 settembre a ragion veduta perchè trattasi di uno dei primi sei giorni del mese in cui vengono riscosse le pensioni. Per la cronaca va ricordato che le Poste di Albidona, (nella foto) prima dislocate in pieno centro abitato e successivamente sulla Circonvallazione, hanno già subito tre rapine in pochi anni: una, appena dopo il trasferimento allorquando è stato sfondato il muro laterale dell’ufficio, una nel 2008 nella quale l’allora Direttore sperimentò per primo la via di fuga sul balcone e l’ultima ieri nella quale la stessa via di fuga ha messo al sicuro l’attuale Direttore e le chiavi della cassaforte.
Pino La Rocca